De Sica a Napoli cerca l'oro di Marotta

L'oro di Napoli

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Il film a episodi ha sedotto anche Vittorio De Sica, che sta girando nei vicoli napoletani, regista e attore, la riduzione cinematografica di un celebre libro di Marotta.

Un gioiello scomparso, l'anello con smeraldo di Sofia la "pizzaiola", (a da pretesto al primo episodio de «L'oro di Napoli», il film che Vitiorio De Sica sta girando nella città partenopea sulla trama dei racconti del volume di Giuseppe Marotta che porta lo stesso titolo. La scomparsa dell’anello fa nascere i più neri sospetti di tradimento nel cuore dell’obeso marito della bella pizzaiola; ma quando la moglie gli avrà fatto credere che il gioiello si è perduto nella pasta delle pizze e che si è ritrovato cotto e condito nella pizza che un cliente si era portata a casa, il buon uomo ricupererà pace e fiducia.

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PER CONVINCERE IL MARITO la pizzaiola adopera argomenti anche più persuasivi delle parole. Sophia Loren, che i curiosi hanno scambiato prima per Gina Lollobrigida e poi per Silvana Pampanini, ha incantato i napoletani. L’AMICO DI DONNA SOFIA la pizzaiola è l’attore Alberto Farnese. Ed è in casa sua che la bella infedele ha dimenticato il famoso anello. L’amico non figura tra i clienti della pizzeria, ma anche questo intoppo sarà superato dalla donna.

Il lieve intreccio offre occasioni al regista per partire alla scoperta cinematografica della Napoli più recondita e pittoresca, che è la vera protagonista di questo e degli altri episodi del film. La patetica vicenda di una madre che vuole che il funerale del suo piccino sia allegro e spettacolare come una festa di nozze: la storia del suonatore ambulante che il popolo ha battezzato "professore" per la saggezza dei consigli a cui tutti ricorrono come all’oracolo, ma che è felice soltanto quando può esercitare la sua professione vagabonda:

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Per la scena del vicolo il regista aveva bisogno della pioggia. Ma il cielo era implacabilmente sereno e fu necessario ricorrere agli idranti con grandissimo spasso della folla dei curiosi. «Non è facile — afferma De Sica — girare a Napoli. Tutti vogliono fare qualche cosa, magari per niente». E alla fine il regista, buon napoletano anche lui, è assediato dai venditori ambulanti che chiedono con buona grazia, ma con altrettanta insistenza, di essere indennizzati perchè l’interruzione del traffico, causata dalla lavorazione del film, ha recato pregiudizio ai loro "affari”. E De Sica, con generosità napoletana, indennizza senza indagare. L’aria di marzo, anche se siamo a Napoli, è ancora piuttosto fredda e Sophia Loren, che deve girare più di una scena a spalle nude, se ne risente: l’attrice si toglie la pelliccia solamente al momento del ”ciak”.

il caso del vecchio marchese, giocatore disperato e senza fortuna, che la moglie fa interdire e che si sfoga giocando nello sgabuzzino della portineria col portiere del suo palazzo e perdendo ancora: il personaggio (impersonato da Totò) del padre di famiglia che ha perduto in casa pace e autorità per l’intervento di un "guappo’’ che vi spadroneggia, fino a che un caso non lo libera dall’assurda schiavitù: e infine il dramma della prostituta che un giovane sposa per espiare una colpa di cui si sente responsabile e che è costretta ad abbandonare la casa del marito per la violenza del disprezzo da cui si sente circondata.

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LA VITA NAPOLETANA è sempre corale: cosi la vicenda dell'anello smarrito diventa subito una vicenda a cui tutto il vicolo partecipa attivamente. La parte del grasso marito della "pizzaiola" è affidata a Giacomo Furia. SOPHIA LOREN sotto la luce dei riflettori impastava le pizze sulla porta del "basso''; il microfono registrava le battute con cui la pizzaiola propagandava la sua merce; dalla folla dei curiosi una voce gridò: « A me una! * Il sonoro la registrò e la sequenza dovette essere ripetuta. NEL "BASSO” in cui Totò capofamiglia subisce le prepotenze del "guappo" malato, il regista dà gli ultimi ritocchi a un’inquadratura. Alla sceneggiatura del film, oltre Marotta e De Sica, partecipa Zavattini, che assiste a Napoli alla lavorazione del film.

Vittorio De Sica è anche attore nel film e recitano con lui Totò. Sophia Loren, Paolo Stoppa. Silvana Mangano. Alberto Farnese e Tina Pica. Ma vi recitano, nelle parti di secondo piano, un’infinità di attori improvvisati: napoletani autentici e rumorosi. Il primo episodio si è cominciato a girare in questi giorni al Vico lungo Sant'Agostino degli Scalzi. E non sono bastati i quindici agenti che la Questura aveva distaccato per contenere gli entusiasmi della folla dei curiosi. C’è voluto l’intervento dei pompieri. Giuseppe Marotta, autore del volume e "tecnico" di vita napoletana, assiste alla lavorazione.

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R. P., «Tempo», anno XVI, n.12, 25 marzo 1954


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R. P., «Tempo», anno XVI, n.12, 25 marzo 1954