Totò e... Raimondo Vianello
Facciamo una compagnia di nobili
Quando facevo queste mie comparsate, mi prendeva sottobraccio, chiacchieravamo molto amabilmente. "lo posso dare titoli nobiliari, sono Principe di Bisanzio, discendente di Costantino, se trovo un qualcosa di Massenzio sono a posto". E il giorno dopo mi parlò di Sassorubra, c'entrava in qualche modo anche lì. Dovevamo fare una scena in cui lui si spacciava per medico del duca, io ero un ministro. lo dico: "Anzi", e lui dice "o Nettuno". Mattoli fermò la scena, non ne voleva sapere. Totò mi prese da parte e mi disse: "Sono diventato famoso con queste battute. lo lo chiamo avvocato e lui mi chiama Totò e mi dà del tu". Mattoli allora lo prendeva sottobraccio e lo stringeva un po'. E diceva: "Mi ha stretto il braccio, mi ha fatto male".
Raimondo Vianello
Le opere
Riferimenti e bibliografie:
"Totò" (Orio Caldiron) - Gremese , 1983