ORLANDO CURIOSO

(1942)

Scheda dell'opera

Titolo originale Orlando curioso (1942)

  • Testo: Michele Galdieri, rivista in due atti
  • Regia: Michele Galdieri
  • Interpreti: Totò, Lucy D'Albert, Clelia Matania, Vera Worth, Gianna Dauro, Riccardo Rioli, Eduardo Passarelli, Paola Paola, Harry Fiest, Giovanna D'Amico, Balletto Le 16 Pulcelle
  • Musica: Maestri D'Anzi, Giuseppe Palomby
  • Figurini e bozzetti: Mario Pompei
  • Compagnia: la "Spettacoli Errepì" (di Remigio Paone) presenta la Compagnia Totò-Lucy D'Albert

Sketch, quadri e notizie

Spunto narrativo: su una terrazza che affaccia su Posillipo, viene rimproverata ad un gruppo di ragazzi l’eccessiva gaiezza, visto il regime d’austerità vigente. Sul motivo del rimpianto per la Napoli di una volta, per i tipi che la rendevano unica - il Pazzariello, l’Acquaiolo ecc. -, entrano un Cantastorie che rievoca l’epoca dei paladini e il personaggio di Orlando, che arriva in scena e precisa che “Furioso” è frutto di un errore di stampa, in realtà doveva essere “Curioso”. Accompagnato dal Cantastorie e dalla Curiosità, Orlando incappa in tutti gli orrori e in tutte le contraddizioni del Novecento, attraverso un Excelsior 900, che inverte il senso e lo spirito “illuminista” del famoso ballo che a fine Ottocento esaltava le scoperte scientifiche con cui ci si preparava ad aggredire il futuro; preso atto del quale, Orlando finisce col perdere di nuovo il senno e col diventare da Curioso, Furioso. Sono la mancanza dell’Amore e della Grazia le cause principali degli orrori della modernità.

Alcuni quadri: Angelica, ormai divenuta una donna moderna, procura a Orlando un impiego dove possa soddisfare la sua curiosità: egli viene assunto nell’Ufficio Revisione Corrispondenza. Ma il Paladino è ignaro del linguaggio cifrato con cui, in tempi di restrizione, si indicano tutte le cose proibite e quindi fallisce regolarmente il suo compito facendo giocare in scena il senso letterale contro quello traslato, tanto che il Capo Ufficio è costretto a licenziarlo (Atto l).

Orlando poi si scontra con l’impossibilità di sfruttare i mezzi che il progresso scientifico gli offre; vorrebbe usare il treno per andare in Francia o il vapore per attraversare il Canale di Suez, ma la situazione politica non lo consente (Atto I).

Indossata un’armatura moderna che lo rende simile a un gagà, Orlando viene mandato a scontare la sua curiosità a Carbonia, dove incontra veri gagà e fa amicizia con uno di questi. Alla vista di una contadina sarda il Paladino, desideroso di conquistarla, chiede l’aiuto dell'amico perché gli suggerisca le parole adatte, quindi le ripete storpiandole in una parodia del Cyrano. «Che cos’è un bacio» diventa: «Che cos’è un cacio» (si trasformerà ancora in: «Cos’è un ba... bagno?» nella rivista di Biancoli Un anno dopo, 1945) (Atto II).

E' presente anche lo sketch "La camera fittata per tre".

Quadri aggiunti: «Noi vivi» (Clelia Matania), «Collegio femminile» (Lucia d’Alberti, Riccardo Rioli e le Pulcelle d’Orlando), «La danza del fuoco» (Le Pulcelle d’Orlando) e «Le quattro stagioni» (D’Alberti, Matania, Dauro, Stoni, Rita).

Totò è Orlando ed entra in scena planando su un ippogrifo volante, tutto racchiuso nella sua armatura, mentre Angelica sopraggiunge in bicicletta. «Che fattezze!... ma io tengo tutte quante le bellezze!», dice a un fotografo che gli presenta la sua istantanea. E Glauco, nello sketch aggiunto e citiamo qui il commento del censore Zurlo, più efficace di ogni descrizione, in una relazione ai suoi superiori dove difende il testo, che pure ha censurato, in nome della Parodia e delle sue regole: «Chi è il Glauco di Morselli? Un giovane che abbandona l'innocente amore di Scilla, corre il mondo in cerca di fortuna e di gloria, si asside al banchetto di Circe l’incantatrice e dal suo bacio e dal suo vino trae una potenza immane. Diventa Dio! Galdieri ha fatto della pura Scilla una ragazza interessata e all’eroe ha sostituito, nientemeno, Totò!».

Censura: la rivista è tra le più censurate, vengono per lo più eliminati tutti i riferimenti troppo diretti alla situazione politica contemporanea. Alcuni esempi, la frase del Pazzariello: «Popolo! È sciuto pazzo lu padrone» sostituita con: «Popolo! È sciuto pazzo lu trattore». Quando il Cantastorie dice: «Adesso bisogna essere calmi, pazienti ed obbedienti», la parola sottolineata è sostituita con: «accomodanti»; di Orlando si dice: «Tornando al mondo dopo tanti anni non poteva certamente sapere che oggi si scrive una cosa per dirne un’altra», la parola sottolineata è stata tolta; la Canzone per l’autunno del cinema recita: «C’è una folla di Ministri, di Registi e di Maestri», la parola sottolineata è sostituita con: «C’è una folla di Registi, di Cineasti e di Maestri». Anche gli uffici a cui si rivolge Orlando per trovare lavoro si sentono colpiti dalla rivista: una lettera dell'Ispettorato Generale di Pubblica Sicurezza denuncia che «[...] il noto comico napoletano Totò, avrebbe alluso, in modo ironico, alle figure del Presidente dell’ENDIROT e dell'INCIS».

Facendo da difficile mediatore tra le ubbie del Minculpop e l’irriverenza di Galdieri, Leopoldo Zurlo cerca di mitigare il copione: taglia e sostituisce, ottenendo per esempio che nell’evocazione del pazzariello che grida "Popolo! è asciuto pazzo lu patrone!" l’ultima parola venga sostituita con trattore, evitando accostamenti alla follia del cavalier Benito, padrone d’Italia.


Spartito della canzone 'Se c'è la luna' del Trio Lescano, dalla rivista "Orlando Curioso"

Un pianoforte suonava Orlando curioso 1 L miniPartitura originale "Un pianoforte suonava" (M.Galdieri-M.Ruccione) , dalla rivista "Orlando curioso", 1942


Il 13 ottobre 1942 Totò debutta al Valle di Roma con la nuova rivista scritta e diretta ancora da Galdieri, Orlando curioso. Dopo Pinocchio, Totò incarna un altro dei suoi ambigui esseri a metà tra vita e morte, un pupo siciliano che si atteggia ad eroe ariostesco, protestando per il nome sbagliato: «Io non fui mai furioso!» è lo sfogo di Orlando/Totò è lo sfogo di Orlando/Totò, venuto apposta per chiarire l’equivoco che lo perseguita da tutta la vita. «Lo sbaglio è d’una lettera, perché io sono curioso!» Se ne va in giro a curiosare per l’Italia fascista, incontrando un’Angelica che va in bicicletta e visitando un ufficio che censura la corrispondenza dei cittadini dove, in preda a un parossismo, timbra qualunque cosa gli capiti a tiro.

Lucia d'Alberti, esuberante soubrette costretta dall’autarchia linguistica a italianizzare il suo vero nome Lucy D’Albert, sostituisce in corsa la Magnani, che dieci giorni dopo metterà al mondo il figlio Luca; nel cast tornano Harry Feist, Eduardo Passarelli e arriva Clelia Matania. Lo spettacolo ha successo; la critica non gli perdona qualche scurrilità di troppo, ma apprezza l’inesauribile vena comica di Totò e l’eleganza della messinscena, con una nota particolare per la debuttante Clelia Matania della quale vengono sottolineate la spigliatezza e l’originalità con cui disegna il personaggio della zitella inglese.

Orlando curioso dopo Roma va in tournée, e una volta a Milano la compagnia si ritrova spesso a dover interrompere la recita per via dei bombardamenti e correre verso i rifugi con indosso i costumi di scena. Tragicità del momento a parte, sarebbe stato da vedere Totò che fila veloce verso il rifugio vestito da paladino, bardato con l’armatura e il pennacchio. Clelia Matania glielo dice pure, nel timore che l’artista possa rendersi ridicolo:

- Principe, ma almeno il pennacchio ve lo potevate levare...
- E secondo voi i’ songo accussi fesso da fini’ acciso sott’ ’e bombe pe’ colpa ’e nu pennacchio?

risponde Totò, scatenando l’ilarità di tutti quelli che insieme a lui hanno cercato riparo dall’ira di Dio.

Come in Volumineide, anche ora Galdieri ricorre ai personaggi della letteratura, in questo caso Orlando e Angelica e li cala nella difficile realtà contemporanea, ironizzando, attraverso le loro peripezie, sull’avventura quotidiana dell’uomo comune. Ai personaggi presenti nella rivista, Galdieri aggiunge poi la parodia del Glauco di Morselli, interpretata da Totò, che gli viene contestata dalla Censura. Probabilmente viene sollecitato dalla messa in scena del dramma al Quirino avvenuta nel 1943 (successiva quindi alla prima della rivista ma contemporanea alle sue repliche) per la regia di Wanda Fabro e l’interpretazione di Gino Cervi. Ritornano i temi cari all’autore: la polemica sull’arte cinematografica incatenata a una rupe come Angelica; i problemi della censura sulla corrispondenza; le difficili relazioni tra le nazioni e le conseguenti difficoltà negli spostamenti.


Galleria fotografica



Così la stampa dell'epoca

Stasera alle 21 l’atteso debutto degli Spettacoli Errepì con novità di Michele Galdieri: «L’Orlando curioso» con la compagnia Totò e Lucia D'Alberti. Domani due prime repliche festive.

1942 10 31 Il Messaggero L Orlando curioso T

«Il Messaggero», 31 ottobre 1942


Il primo tempo di questa rivista è forse la cosa più azzeccata che Michele Galdieri abbia ideato finora: ottimo lo spunto iniziale, frequenti le trovate, ben torniti i versi; insomma, una serie di quadri interessanti e spassosi. Poi, l'interesse non è più così continuo; e si spegne di tanto in tanto, per riaccendersi quando Totò compare alla ribalta.Giacché Totò, tranne alcune eccessive scurrilità finali che non gli sappiamo perdonare, ha dimostrato ieri sera di essere ben lontano dall'esaurire la sua vena comica.

E' questo senza dubbio il più autentico e intelligente fra i nostri mimi; e ogni volta che sa attenersi al giusto mezzo, senza cadere nelle antiche volgarità e senza voler respirare in cieli che non sono i suoi, egli riesce a creare macchiette spassosissime e a stabilire col pubblico una irresistibile comunicativa. La rivelazione della serata è stata Clelia Matania, nuova alla rivista, che ha recitato, cantato e ballato con garbo e spigliatezza straordinaria: la figurina della zitella inglese, da lei creata, costituisce forse il "pezzo" migliore di tutto lo spettacolo. Assai bella, elegantissima e molto brava Lucia D'Alberti; e ottimi tutti gli altri; fastosi i costumi. Gli applausi hanno raggiunto vertici ormai irraggiungibili da un genere che non sia la rivista e da un autore di riviste che non sia Galdieri. Evidentemente, sono questi i gusti del pubblico.

«Il Tevere» 4-5 novembre 1942


Mentre molti suoi colleghi sono rimasti ancora alla “Gerusalemme liberata”, l'estroso Michele Galdieri è passato felicemente all’ Orlando curioso.
Come freddura è indubbiamente azzeccata; e, al di là del gioco di parole, il titolo della fortunata rivista - che un pubblico pigiato in ogni ordine di posti ha, ripetutamente e con vivo trasporto, ieri sera, applaudita - ha un suo significato che il susseguirsi dei numerosi quadri illustra con spirito e brio. Ritornato a vivere nel mondo, l'imbattibile paladino e sospinto da prepotente curiosità a ficcare il naso un po' ovunque, a rendersi conto di troppe cose, a chiedere - soprattutto - le più assurde problematiche spiegazioni. Di qua nasce - in prosa e, fa e là, in arguti versi - una brillante serie di gustosi equivoci, d’indovinate parodie, di satirici quadretti, di divertenti schizzi ricchi di umore e di attualità il tutto inquadrato in una smagliante cornice che dà al fastoso spettacolo (un impeccabile spettacolo Errepì) un fasto e una ricchezza davvero non comuni.

Quando avremo detto che nella corazza del non più furioso Orlando si è cacciato, niente di meno, che Totò, si capirà senz'altro come la serata sia stata un continuo crescente divertimento. Questo singolarissimo attore ci presenta sempre qualche nuova aspetto - un motivo inedito, una vibrazione impensata, una trovata inattesa, un'improvvisa risorsa, un estemporaneo cachinno - nella sua arte. Fra i nostri attori comici egli è certo il più originale, il più divertente, il più intelligente: i suoi numeri esilaranti, i suoi più trascinanti lazzi, le sue irresistibili battute lo spettatore ha l'impressione di vederli nascere in quell'attimo, come scintille che sprizzano dal contatto dell'attore col suo pubblico festante.
Lucia D'Alberti e Clelia Matania hanno diviso con Totò gli onori della serata. La prima, in forma più che mai, ha danzato, cantato e recitato con l'eleganza e il brio che le sono familiari: della seconda esordiente in rivista, diremo senz’altro che è una rivelazione: canta e recita con comunicativa freschezza, e sostiene con versatile fervore i numeri più disparati. A posto la graziosa Vera Wort, divertente Gianna D’Auro, spassoso - specie nelle vesti di un Gaga - Eduardo Passarelli. Applauditissime le danze di Harry Feist. Fantasiosi e improntati al più schietto buon gusto i figurini e i bozzetti di Pompei. Indovinate le musiche del maestro D’Anzi. Del successo si è detto. Insieme con gli attori e il corpo di ballo, l'autore è stato alla fine festeggiatissimo. Da oggi il fortunato spettacolo inizierà le sue repliche.

Vice, «Il Messaggero», 4 novembre 1942


Le mascherine del Teatro Valle distribuiscono, per il modico, corrispettivo di lire due e cinquanta, arrotondabili a tre (et ultra), certi programmetti illustrati che non solo ci informano sulla successione dei quadri, con esattezza quasi rigorosa, ma — nelle prime pagine — sono una specie di «Vènghino, vènghino, signori!... » ad uso e consumo dei frequentatori del locale ed a totale beneficio del'a nuova e bella (l'aggettivo non ci è sfuggito!) rivista L'Orlando furioso, presentata da un Michele Galdieri in perfetto stato di grazia, auspice la munificenza organizzativa di Remigio Paone.

I fascicoletti in carta patinata, promettono, per quanto riguarda Errepi, «realizzazioni paradisiache»; rendono omaggio alla «vena prodigiosa» di Galdieri ed infine osannano l’attore Totò de Curtis Gagliardi, riproducendo i giudizi passati, presenti (...e futuri?) dei maggiori esponenti della critica italiana, da Giovannetti a Ramperti, su questo Artista — proto, A maiuscola! — deccezione. Abbiamo detto «d’eccezione » e non ci tiriamo indietro, specie dopo averlo conosciuto questa volta anche in veste di attore drammatico!

Al fianco di Totò, nella bella (ma no!... l’aggettivo non ci è sfuggito!) rivista di Galdieri, ha esordito dopo una lunga carriera teatrale rivistaiola all’estero, Clelia Matania, per la quale molti avevano gridato al miracolo. Lasciamo ai colleghi Matteo. Marco, Luca e Giovanni che ci hanno preceduto nel tempo, quali cronisti, il compito di parlare di «miracoli ». Noi registriamo con gioia l’avvento di una interessante, misurata ed intelligentissima attrice, tanto più che il nostro teatro di rivista non ne abbonda. La parodia della zitella inglese è un gioiello caricaturale. Ad una stretta incollatura Gianna Dauro ha seguito la Matania, accaparrandosi, con i suoi tipi parodistici, un congruo quantitativo di consensi. Appartiene a quel tipo di artisti che stanno sempre in bilico tra il fare bene ed il voler fare troppo bene. Acrobazia pericolosa. Ma la Dauro lavora con la rete sotto : la rete di una scaltra esperienza teatrale.

Un altro... acrobata dello stesso genere è Harry Feist, ballerino prodigioso e tempista da far concorrenza ad un metronomo. Questa volta ci ha dato una danza espressionista ungherese tutta fremiti, volteggi e virtuosismi stilistici. Chi invece non si è preoccupata proprio di fare troppo bene (anzi...) è stata Vera Worth, la quale ha recitato il testo - che ostentava di non ricordare - ed ha... sofferto in musica, lamentandosi con una yocetta degna della sua figurina di Fata dei Sogni, con tale raffinata sensibilità e convinzione che il pubblico ha voluto dimostrarle di avere ben compreso le sue intenzioni e l’ha beccata così, come lei stessa desiderava. Lucia D’Alberti, figlia di Lidia Johnson, ha nelle vene tutto il sangue — che non è acqua! — della madre: è una subretta nata ed oggi indubbiamente la più completa che abbia la scena di rivista. E' l'unica che giustifichi ancora un ruolo che va scomparendo per mancanza di... materia prima. Le sue danze in coppia con l’ottimo Rioli, sviluppate a trio, con il concorso di Feist, sono esibizioni di gran classe. Passarelli ha dato la replica a Totò con esatto intuito e, nei ruoli di contorno Antonella Steni, Trude Herman, Evi Rumbold (carina!), la Benzi, Rita, Paoli e Parravicini si tono fatti in quattro per contribuire al successo dello spettacolo.

La rivista, nella quale vediamo il paladino Orlando curiosare sui casi della vita moderna, sì da perdervi il senno, è gustosa per gli spunti satirici e veramente spettacolare. Molto si deve a Rudi Bauer se l'elemento umano e quello meccanico sono apparsi fusi e disciplinati perfettamente. Mario Pompei, sensibilissimo artista, ha creato la suggestiva cornice scenica ed i costumi deliziosi Lucy Rigger ha realizzato le pantomime, sacrificando quelle che potevano essere delle «trovate» coreografiche, pur di ottenere in compenso dalle sue ballerine ritmo ed armoniosa leggiadria di movenze. Le musiche, di diversi autori, lagnosette e debolucce anzichenò, salvo rare eccezioni. Il Maestro Palomby ha cercato, forse invano, di tonificarle.

Il pubblico ha seguito lo spettacolo con l'entusiasmo di una partita di calcio.

Nino Capriati, «Film», anno V, n.46, 14 novembre 1942


1942 11 28 Il Messaggero L Orlando curioso T

«Il Messaggero», 23 e 28 novembre 1942


MEDIOLANUM. — Per sabato è annunciato l'esordio della Compagnia Totò con Lucia D'Alberti e Clelia Matania con la rivista « Orlando curioso», di Michele Galdieri. Fino a sabato il teatro rimane chiuso.

«Corriere della Sera», 1 dicembre 1942


1942 12 04 Il Popolo d Italia Orlando curioso

1942 12 05 Il Popolo d Italia Orlando curioso T

«Corriere della Sera» e «Popolo d'Italia», 4 e 5 dicembre 1942


Michele Galdieri ha presentato al pubblico milanese un nuovo parto della sua fertile fantasia di autore di riviste, offrendo questo Orlando curioso che vuol essere una vivace parodia del famoso poema, ravvivata da numerosi numeri di ballo e scene, i alcune delle quali ben trovate, ma soprattutto allietata dal popolare Totò. A questi, infatti, risale principalmente il merito di tanti applausi e di tante risate, di cui ieri ieri sera al Mediolanum, il pubblico è stato prodigo. Nella rivista, congegnata nei soliti due tempi e molti quadri, hanno, inoltre, parti di rilievo la briosa Lucia D'Alberti, più danzatrice che cantante. Vera Worth, Clelia Matania e il ballerino Harry Feist. Da stasera le repliche. 

«Il Popolo d'Italia», 6 dicembre 1942


1942 12 07 CDS Orlando curioso R intro

Lo spettacolo è festoso e fastoso: Michele Galdieri ha profuso in questa sua nuova rivista la miglior vena e la piu sbrigliata fantasia e tutti gli esecutori hanno gareggiato in bravura. S'immagini che Orlando riappare nei nostri tempi sbalorditivi e vi perde naturalmente il senno, e s'immagini che il paladino redivivo è Totò, con la sua vivida comicità. I suoi atteggiamenti e i suol lazzi irresistibili. Sarebbe detto tutto. Ma bisogna aggiungere che egli ritrova un'Angelica modernizzata elegante come Lucia D’Alberti e che, nel vero e proprio turbinare dei molti quadri, figurano Clelia Matania, Vera Wort, Gianna D'Auro, Riccardo Rioli, Edoardo Passerelli, Harry Feist che recitano, cantano, danzano, insieme agli altri del numeroso complesso e alla schiera delle ballerine, con il più generoso trasporto.

L'eleganza e la ricchezza della messa in scena, la suggestione delle allegorie, il gusto e il colore del costumi hanno fatto il resto: gli applausi sono stati vivissimi da parte di un pubblico affollato, rivolti anche all'orchestra diretta dal maestro Palombini. La gaia rivista si replica, oltre che negli spettacoli serali, anche nella mattinata di oggi e in quella di domani, martedì.

«Corriere della Sera», 7 dicembre 1942


Oggi sabato, la «Spettacoli Errepi» inizierà al Politeama Rossetti un corso di rappresentazion con l'«Orlando curioso», nuovissima rivista di Michele Galdieri, con Totò, Lucia D’Alberti, Vera Worth, Gianna D'Auko, Riccardo Rioli e altri ottimi clementi. Del complesso artistico fanno parte Trude Hermann, Diego Vilini, Ines Bensi, Harry Feist, Clelia Matania e le sedici pulcelle d’Orlande. Direttore d’orchestra il maestro G. Palomby, regia di M. Galdieri.

«Il Piccolo delle ore diciotto», 30 gennaio 1943


Per la terza volta Lucia D'Alberti si presenta sulle scene triestine. Debuttò fra noi al fianco di Odoardo Spadaro, poi ritornò con Nino Taranto ed ora è al fianco di Totò, angelica Angelica in quell’«Orlando curioso» che da tre giorni manda in visibilio le folle al Politeama Rossetti. Slanciata, flessuosa, signorilmente elegante, Lucia d'Alberti rifulge nella sua gentile bellezza in tutte le scene alle quali prende parte, particolarmente distinguendosi come ballerina di classe elettissima. Figlia d’arte, la d’Alberti ha saputo oscurare la fama della propria madre, che è la famosa Lydia Johnson, una delle più tipiche subrette della piccola lirica internazionale, ed ora impone i pregi di una personalità squisitamente artistica accrescendo il pregio degli spettacoli dei quali è sempre una delle più fulgide attrazioni. «L’Orlando curioso» si replica anche questa sera con inizio alle 20.45.

«Piccolo delle ore diciotto», 2 febbraio 1943


Anche la replica di ieri della divertente rivista di Michele Galdieri «L’Orlando curioso», presentata dagli «Spettacoli Errepì» al Rossetti ha segnato un pieno successo per Totò e i suoi ottimi collaboratori. Accanto al gustoso comico napoletano, che è al centro dello spettacolo, si sono meritatamente fatti applaudire gli altri assi della compagnia: Lucia d’Alberti, sempre squisitamente seducente, Harry Fiest, Clelia Matania, la simpatica diva dello schermo, Vera Worth, Gianna D’Auro, Riccardo Rioli, Edoardo Passarelli, Antonella Steni, Ruggero Paoli, Franco Rità, ecc. e il brioso balletto delle «16 pulcelle d'Orlando». Calorosi applausi hanno salutato la fine di ogni quadro, diretti agli interpreti e al maestro G. Palomby direttore dell’orchestra. Questa sera la bella rivista si replica.

«Piccolo di Trieste», 2 febbraio 1943


Nella divertente rivista di Michele Galdieri, «L’Orlando curioso», che si sta rappresentando con vivo successo sulle scene del Politeama Rossetti, uno dei ruoli di primo piano è sostenuto dalla giovane diva dello schermo Clelia Matania, da poco entrata nel teatro della rivista. Graziosissima, briosa, effervescente, la Matania, che è fra le più belle stelline della cinematografia italiana, nel campo rivistaiolo fa sfoggio di sorprendenti mezzi vocali e di una singolare attitudine alla danza, così da guadagnarsi compieta-mente la simpatia delle folle. Al fianco di Totò, la leggiadra Clelia è un complemento preziosissimo e le scene alle quali prende parte acquistano un singolare sapore artistico che è molto gradito agli spettatori, che sempre le sono prodighi di applausi.

«L’Orlando curioso» questa sera si replica, con inizio alle 20.45. Domani, al divertente spettacolo, saranno aggiunti alcuni nuovi attraenti quadri.

«Il Piccolo delle ore diciotto», 2 febbraio 1943


Anche ieri sera il Rossetti ha ospitato una folla di spettatori per l’originale rivista di Galdieri «L’Orlando curioso», magistralmente interpretata da Totò e dalla sua Compagnia. Ed è stato uno spettacolo divertente, brioso, godibilissimo, in quanto artisti di bella rinomanza quali Lucia D’Alberti, Clelia Matania, Harry Feist, Vera Worth, Gianna D'Auro, Riccardo Rioli, Edoardo Passarelli, Antonella Steni, Ruggero Paoli e Franco Rita, hanno «girato» attorno al loro inesauribile capo-comico con tanta brillante spigliatezza, da inquadrare perfettamente la spumeggiante rivista, colorendola in tutte le sue sfumature di musiche, danze e spunti umoristici. Molti convinti applausi hanno coronato anche il quinto consecutivo successo del grande spettacolo.

«Il Piccolo di Trieste», 2 febbraio 1943


La grande Compagnia di «Totò» con Lucia d’Alberti e Clelia Matania, nel ripresentare stasera la sfarzosa e tanto divertente rivista di Michele Galdleri «L’Orlando curioso», aggiungerà al gaio e divertente spettacolo una serie di nuovi attraenti quadri, e precisamente: «Noi vivi» (Clelia Matania), «Collegio femminile» (Lucia d’Alberti, Riccardo Rioli e le Pulcelle d’Orlando), «La danza del fuoco» (Le Pulcelle d’Orlando) e «Le quattro stagioni» (D’Alberti, Matania, Dauro, Stoni, Rita). Senza contare l’inesauribile Totò, che profonderà come sempre a larghe mani le sue comicissime trovate.

«Il Piccolo delle ore diciotto», 4 febbraio 1943


Gli amatori del teatro della rivista, sono degli ardenti tifosi della biondissima Vera Worth, l’attrice ungherese che in questi giorni si esibisce con vivo successo sulle scene del Rossetti nella rivista di Michele Galdieri «Orlando curioso al fianco di Totò. Squisitamente elegante e deliziosamente simpatica, la giovane subretta magiara si fa ammirare per il singolare fascino che sprigiona la sua personalità, la freschezza del sorriso e la maliziosa luminosità dello sguardo. E’ una bella figliola, dal portamento signorile e dallo maniere gentili, che riesce simpatica a tutti. Ha fatto parte delle migliori compagnie di rivista italiane ed ora, come si è accennato, prende parte alla gaia rivista galdieriana, della quale si danno oggi e domani le ultime repliche.

«Il Piccolo delle ore diciotto», 6 febbraio 1943


Totò e la sua brillante Compagnia, nell’interpretazione della divertentissima rivista di Michele Galdini «L’Orlando curioso», ha nuovamente ieri sera riscosso un pieno successo dinanzi ad un pubblico che ha gremito ogni ordine del Rossetti. Oggi la Compagnia prende congedo dal pubblico triestino presentandosi in due spettacoli che avranno inizio alle 15 ed allo 20.45.

«Il Piccolo di Trieste», 7 febbraio 1943


E’ annunciata per il giorno 18, al Teatro Paganini, la rappresentazione di una nuova rivista da parte della primaria Compagnia «Totò». Il noto attore comico, che tanto successo ebbe ad ottenere lo scorso anno nella, nostra città con la rivirta «Volumineide» apparirà questa volta sotto le spoglie del paladino Orlando non più furioso, ma curioso. Infatti il titolo della rivista, il cui autore è lo stesso Galdieri della «Volumineide», ha il titolo: «Orlando curioso».

Questo nuovo lavoro, della Compagnia Totò giunge a Parma preceduto dagli echi degli ottimi successi ottenuti sul palcoscenici delle miglicil città italiane.

«Gazzetta di Parma», 10 febbraio 1943


«La Gazzetta di Mantova», 15 febbraio 1943


 

Come abbiamo già annunciato, giovedì prossimo, 18 del corrente mese, la compagnia del noto comico Totò presenterà al Paganini l'ultima sua rivista diai titolo«Orlando curioso» di Michele Galdieri. Il complesso di Totò, che è indubbiamente fra i migliori che esistano sui palcoscenici italiani, si preannuncia particolarmente armonico in tutti i suoi elementi e molto iben preparato. Di esso, fra gli altri fanno parte Lucia D'Alberti e Clelia Matania, attrice quest’ultima che la rivista ha recentemente rubato al cinematografo.

L’«Orlando curioso» giunge a noi preceduto dalle più favorevoli impressioni della stampa.

«Gazzetta di Parma», 16 febbraio 1943


1943 02 18 Gazzetta di Parma Orlando Curioso intro

Per la rappresentazione della nota rivista di Michele Galdieri «L’Orlando curioso» che la Compagnia del comico Totò effettuerà questa sera al Teatro Paganini i posti numerati del teatro risultano già esauriti da parecchi giorni.

Continua invece la vendita di biglietti di ingresso, per la gallerìa e per i posti di ordine inferiore.

Allo scopo di evitare eccessivi ammassamenti nelle ore immediatamente precedenti lo spettacolo, il botteghino del teatro resterà aperto ininterrottamente per tutta la giornata, di oggi.

Contrariamente a quanto era stato disposto in un primo tempo, anche per la rappresentazione di questa sera gli studenti iscritti al Guf usufruiranno delie riduzioni d’uso.

«Gazzetta di Parma», 18 febbraio 1943



«Il Messaggero», 23 marzo 1943


Con la bella rivista di Galdieri « Orlando curioso » iersera a teatro completamente esaurito nella brillante interpretazione del comico Totò, di Lucia D'Alberti, Clelia Matania, Vera Worth s'è rinnovato il più caloroso successo per questo spettacolo aggiornato ed abbellito. Stasera seconda replica alle 21 precise.

«Il Messaggero», 24 marzo 1943


«Il Messaggero», 9 aprile 1943

1943 04 21 Il Messaggero L Orlando curioso T«Il Messaggero», 21 aprile 1943

1943 04 17 Film Orlando Curioso intro

Nino Capriati, «Film», 17 aprile 1943 - Recensione de «L'Orlando curioso»

1943 04 17 Il Messaggero L Orlando curioso T«Il Messaggero», 17 aprile 1943

1943 04 20 Il Messaggero L Orlando curioso T«Il Messaggero», 20 aprile 1943


La fortunate rivista di Michele Galdieri «Orlando Curioso» è stata arricchita di nuovi divertenti quadri e di nuove combinazioni coreografiche. Il numeroso pubblico che assisteva ieri alla rappresantazione ha applaudito con calore Totò, Lucie D'Alberti e gli ottimi attori, protagonisti della rinnovata rivista. Da oggi lo repliche.

«Il Messaggero», 11 aprile 1943


1943 05 05 Il Popolo d Italia L Orlando curioso T intro

Con una nuova edizione dl Orlando curioso è tornato al Mediolanum «Totò» fervidamente accolto dal pubblico. La fortunata, rivista dl Michele Galdleri ha ritrovato il successo che le arrlue nella sua prima edizione. Molti, infatti, gli applausi durante tutto lo spettacolo a Totò, a Lucia d'Alberti, a Giovanna D'Amico, Vera Worth, Edoardo Passarini ed Herry Feist.

«Il Popolo d'Italia», 5 maggio 1943


«Il Monferrato», 29 maggio 1943


1943 06 01 Gazzetta del Popolo della Sera Orlando Curioso intro

Domani mercoledì alle 21 il Teatro Carignano si riapre per un breve, corso di rappresentazioni della rivista L’Orlando curioso nella nuova edizione di Michele Galdieri che tanto successo riportò in parecchie città. La rivista è presentata dalla Compagnia « R. P. », di cui fanno parte Totò e Lucia d’Alberti, il M° Palombi e il Balletto delle Sedici Pulzelle d’Orlando.

«Gazzetta del Popolo della Sera», 1 giugno 1943


Finalmente, con i primi caldi, la Compagnia priva di qualche elemento di primo piano, un po' stanca e qualche importante quadro eliminato, l'ultima rivista di Michele Galdieri, l'Orlando curioso è giunta anche a Torino. Ma il nostro pubblico, che conosce e ama Galdieri e Totò, è ieri sera accorso numerosissimo al Carignano, affollato in ogni ordine di posti, per confermare ad essi, ad essi soltanto, la sua simpatia e la sua ammirazione.

La rivista è divertentissima, come non può non essere una rivista di Galdieri; è fine, è elegante, è ricca di quel sottile umorismo che l'autore ormai provatissimo, sa dosare in quadri satirici di attualità costituenti il cardine di una vera rivista. Pensate a Orlando che viene a dare un'occhiata nelle faccende nostre d’ogni giorno, e pensate a Totò che impersona il fantasioso personaggio ariostesco: è tutto qui il successo e diteci se è poco... Totò è stato anche ieri sera il grande comico dagli innumerevoli mezzi tanto mimici che non mutano mai e appaiono sempre nuovi, suscitatori di una ilarità senza freni. Accanto a Totò, la grazia felina di Lucia D'Alberti, il garbo evanescente di Vera Worth,, la contenuta comicità di D’Auro; e poi, nella parte coreografica: la signorilità, nella danza, intesa come arte e non come sgambettamento epilettico, di Harry Feist e Riccardo Rioli.

Un bravo all'attore Paoli, presentatore molto a posto. Regia accurata: cioè il gusto di Galdieri in ogni particolare, dalla scelta degli scenari e dei costumi veramente pittoreschi alla disciplinata andatura dello spettacolo. Anche l'orchestra si è comportata bene sotto la sicura direzione del maestro Palomby [...]

«La Stampa», 2 giugno 1943


1943 06 03 Gazzetta del Popolo Orlando Curioso intro

Una rivista di Michele Galdieri è sempre un richiamo al gran spettacolo e lo ha dimostrato ieri sera il pubblico festoso, che gremiva letteralmente il Carignano e la cui attesa non è stata tradita: arguzia, satira, comicità, eleganza sono state profuse a piene mani dal popolare autore anche in questo lavoro che, pur attraverso i molti tagli necessariamente subiti, ha confermato il successo riportato in altri centri. Gran merito va dato pure agli interpreti, primo fra tutti il lepido Totò che si annuncia oggi come il migliore e il più «attore» dei nostri comici di rivista.

Ballerina di alta scuola nelle affiatate danze col bravo Rioli, Lucia D’Alberti è stata la subretta completa: recitazione, canto, ballo. Vera Worth anccra una volta non ha visto, purtroppo, sfruttate a dovere la sua grazia delicata e la sua bravura. Harry Feist si è riaffermato il danzatore neoclassico di eccezionale tempismo e di originalità raffinata. Non vanno dimenticati tutti gli altri esecutori, fra cui Franco Rità nella doppia veste di cantante di canzoni e di attore, la Gianna D’Auro, il Paoli, l ’ottimo balletto. Ben scelte e curate le musiche dirette dal Maestro Palomby; elegante la messa in scena. Della sala e del successo abbiamo detto sopra. Da oggi con i due spettacoli, diurno e serale, si iniziano le repliche.

«Gazzetta del Popolo», 3 giugno 1943


«Il Monferrato», 3 giugno 1943


1943 06 08 Gazzetta di Parma Orlando Curioso intro

Mercoledì sera 9 corrente avremo al Teatro Nuovo un’unica rappresentazione dei grandi spettacoli «Errepi» con la presentazione della nuovissima rivista di Michele Galdieri «Orlando curioso» nella divertente interpretazione di Totò, Lucia D’Alberti, e degli altri ottimi elementi di questa importante Compagnia di Riviste.

«Gazzetta di Parma», 8 giugno 1943


«Gazzetta di Parma», 11 giugno 1943


«Gazzetta di Parma», 12 giugno 1943

1943 06 13 Il Popolo d Italia L Orlando curioso T

La Compagnia Totò-D'Alberti ha iniziato ieri sera i suoi spettacoli con la rivista: «Le nuove curiosità di Orlando» di Michele Galdieri, che ha ripetuto il suo successo e divertito parecchio. Molto pubblico e applausi vivissimi a Totò, Lucia D’Alberti, Worth, d’Auro, per dire solo del principali; anche l’orchestra ottimamente diretta dal maestro Palomby è piaciuta. Da questa sera replica.

«Il Popolo d'Italia», 13 giugno 1943


«Gazzetta di Parma», 14 giugno 1943


OLIMPIA - Totò e la sua Compagnia hanno presentato ieri sera una nuova edizione della rivista di Galdieri Orlando curioso. Rinverdita di nuovi quadri non meno spassosi dei primi, la rivista ha incontrato il gusto del foltissimo pubblico che ha vivamente festeggiato Totò, Lucia D'Alberti e tutti gli altri artisti [...] 

«Il Popolo d'Italia», 15 giugno 1943


1943 06 23 Gazzetta di Parma Orlando Curioso 2 T L

1943 06 23 Gazzetta di Parma Orlando Curioso 1 T L

1943 06 23 Gazzetta di Parma Orlando Curioso intro

Tra i vari «ritorni» che in questi ultimi tempi si sono verificati con pieno gradimento del pubblico sul palcoscenico del Teatro Paganini, quello della compagnia capeggiata da Totò è destinato ad avere particolari consensi.

Il personalissimo attore che procede, con un’andatura tutta sua speciale, nel bel mezzo della strada battuta dai nostri grandi comici, ripresenterà al pubblico di Parma quell' «Orlando curioso» di Galdieri che tanto successo ha avuto nel febbraio scorso.

La Compagnia sarà domani al Paganini per due rappresentazioni, una diurna, alle ore 15,45 ed una serale alle ore 21. Sono già aperte le prenotazioni al botteghino del Teatro.

«Gazzetta di Parma», 23 giugno 1943


Il pubblico che gremiva ieri sera all'inverosimile il Paganini, (evidentemente per il solo spettacolo tirale si erano dati convegno due masse di spettatori, e cioè anche quelli rimandati per la mancate rappresentazione pomeridiana) ha accolto ancora una volta con applausi e continua ilarità, sospesa a mezz'aria come il fumo delle sigarette che... è vietato fumare la spassosa rivista di Galdieri, «Orlando curioso».

Se i molti tagli alla rivista, hanno suscitalo disappunto in quanti lo spettacolo erano ritornati a vedere appunto per la sua completezza, la comicità geniale e classica di Totò si è tuttavia conquistata il pubblico determinando il successo più caldo e completo.

Domani si seggala un altro «ritorno» gradito ; sul palcoscenico del Paganini, con la compagnia Cluberti, di cui fa parte la briosissima Elsa Ardito.

«Gazzetta di Parma», 25 giugno 1943



Ricostruzione delle rappresentazioni della rivista nelle varie città italiane


TITOLO DELL'OPERATAPPE

Orlando curioso

Rivista in due atti di Michele Galdieri

Compagnia Totò-Lucy D'albert - "Spettacoli Errepi"  di Remigio Paone


Roma, Teatro Valle, 13 ottobre - 28 novembre 1942

Milano, Teatro Mediolanum, 5 dicembre 1942 - 10 gennaio 1943

Trieste, Teatro Rossetti, 2-7 febbraio 1943

Mantova, Teatro Andreani, 15 febbraio 1943

Parma, Teatro Paganini, 18 febbraio 1943

Roma, Teatro Valle, 23 marzo - 21 aprile 1943

Milano, Teatro Mediolanum, 3-31 maggio 1943

Torino, Teatro Carignano, 2-4 giugno 1943

Parma, Teatro Nuovo, 9 giugno 1943

Milano, Teatro Olimpia, 14-20 giugno 1943

Parma, Teatro Nuovo, 24 giugno 1943


Riferimenti e bibliografie:

  • "Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976 - «Glauco», «Orlando curioso», «Ufficio Revisione Corrispondenza», «Cyrano», pp. 141-179.
  • "Totalmente Totò, vita e opere di un comico assoluto" (Alberto Anile), Cineteca di Bologna, 2017
  • Sito http://www.trio-lescano.it/index.html
  • "Totò partenopeo e parte napoletano", (Associazione Antonio de Curtis), Marsilio Editore 1999
  • Nino Capriati, «Film», anno V, n.46, 14 novembre 1942

Rassegna stampa dai quotidiani:

  • La Stampa
  • Corriere della Sera
  • Corriere d'Informazione
  • Il Messaggero
  • Gazzetta di Parma
  • L'Impero d'Italia