Walter Pidgeon quasi impiccato

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In questo film, il protagonista sfiora la condanna a morte per malvagità altrui e per distrazione propria. E Hollywood coglie l’occasione per lanciare una nuova attrice, Janet Leigft, un’ingenua di grande temperamento, scoperta di Norma Shearer

Louella Parsons, massima autorità del pettegolezzo cinematografico, è stata recentemente in Europa. A Londra si è incontrata con Spencer Tracy e Deborah Kerr, che vi stanno girando il, film Edward, my son. Tutti sanno che Spencer è il prediletto di Louella. Essa lo giudica il più intelligente degli attori di Hollywood, per i seguenti motivi: Spencer fa vita morigerata e la sua unica partecipazione alla vita sociale, quest’anno, è avvenuta in occasione del ricevimento offerto dagli attori a Louella medesima; conosce i limiti della propria età e non pretende nei film parti eccessivamente giovanili; non concede interviste sciocche o prefabbricate dal suo agente di pubblicità. al contrario usa fare dichiarazioni interessanti, precise, aiutando i giornalisti. Il secondo posto, nella scala delle simpatie di Louella, è occupato da Deborah Kerr, pressapoco per le stesse ragioni. Non è dunque strano che a questi due attori sia dedicata una buona parte delle note inviate dall'Europa ai giornali del gruppo Hearst.

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Deborah Kerr è nata sotto il segno dell’intelligenza. .Questa fama l’ha accompagnata ovunque, a dispetto di qualche interpretazione meno che mediocre. Sull'intelligenza ha puntato la pubblicità americana durante il breve soggiorno di lei ad Hollywood, le sono state affidate sempre parti complesse, irte di problemi e di psicologismi. E' una situazione difficile da sostenere, onesta, nell'effimero mondo della celluloide. Oggi, comunque, Deborah Kerr è una di quelle attrici sulle quali i produttori arrischiano una grossa posta.

È una scozzese di ventisette anni. È sposata da tre anni con un asso dell'aviazione britannica dal quale, nel dicembre scorso, ha avuto una bambina: Melania. Dimostra nel complesso una forte riluttanza agli intrighi sentimentali e alle variazioni di stato civile; il che è tipicamente europeo. Nel 1940 faceva la ballerina a Londra, quando la scoprì Pascal, il produttore di Cesare e Cleopatra e di Pigmalione. Questi le affidò una parte nel film Il maggiore Barnaba, tratto pure da una commedia di Shaw. Poi la ragazza lavorò nel Castello del cappellaio, da un romanzo di Cronin; si affermò più tardi in Colone! Blimp, divertente satira dell’ufficiale inglese vecchio stampo; la gloria le venne finalmente da Narciso Nero.

Dei film girati in America da Deborah Kerr, i più recenti sono The hucksters (letteralmente: i cenciaioli), nel quale la vedremo accanto a Clark Gable, e questo If winter comes (Se l'inverno viene), che qui presentiamo.

« Se viene l’inverno, può essere la primavera molto lontana? ». Questi versi di Shelley sono il motivo ispiratore del film. Vi si racconta infatti la storia di un uomo buono, che una congiura di circostanze avverse e di esseri malvagi mettono in cattive acque, senza che mai lui perda del tutto il filo della speranza. E alla fine il bene, come succede spesso nei film e qualche volta nella vita, prevale sul male; ma non ne cancella il segno, non riedifica tutto ciò che è stato distrutto. L’inverno è passato si, ma le piante più tenere non sono sopravvissute.

L'eroe della storia è Walter Pidgeon. Il cinquantenne Pidgeon (la parola, senza la "d", significherebbe piccione) è diventato nonno da pochi mesi: troppo, evidentemente, per una parte di idealista postromantico, che per amore del prossimo — per distrazione, direi — rischia di farsi impiccare. Ottima invece è stata giudicata l'interpretazione di Deborah Kerr e quella di Janet Leigh, nella parte della ragazzina suicida.

Si dice che questa ennesima Janet sia l’ultima, grande scoperta di Hollywood. Il cinema americano è sempre alla ricerca di "ingenue" minorenni: si consumano presto, vedete il caso di Teresa Wright, e la richiesta è sempre forte sul mercato. Questa Janet pare un'autentica minorenne di grande temperamento. La scopri Norma Shearer, nel famoso luogo di sport invernali, Sun Volley (ricordate Vallechiara?). La piccina era la figlia dell'albergatore. La grande Norma la vide e le disse: « Ti piacerebbe venire con me a Hollywood? ». Tutto andò nel migliore dei modi: Janet è già una stella, si è già sposata, ha già divorziato; e non è ancora, pare, maggiorenne. Come vedete, temperamento da vendere.

Il regista è Vietor Sa ville; anche lui inglese, di Birmingham, anche lui cinquantenne. Abbiamo veduto diversi suoi film: Il duca di ferro con Arliss. Questa notte e ogni notte con Rita Hayworth, Anni verdi. Sta girando ora La via del delfino verde, con Lana Tumer. È un regista eclettico, dotato di un solido mestiere, soprattutto di una particolare abilità nello strappare le lagrime. Del resto questo film è tratto da un romanzo di A. S. Hutchinson, che fu uno dei maggiori successi editoriali del 1921 e che fu definito allora "spremi-lagrime”. Ne era stato ricavato un altro film nel 1923.

Ultima particolarità. Come avrete già notato, tutti coloro che hanno lavorato intorno a Se l'inverno viene non sono americani. Solo la piccola Leigh lo è (Pidgeon è canadese).

Il film sarà tradotto in Peccatori senta Peccato: evidentemente si continua ad attribuire al pubblico italiano una bramosia inestinguibile di peccati e di peccatori. Ma i traduttori pensano di far bene i loro interessi e il pubblico sembra non farci caso. Questa volta almeno la materia del film, pressapoco, corrisponde.

Vittorio Bonicelli, «Tempo», anno X, n.14, 9-16 ottobre 1948


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Vittorio Bonicelli, «Tempo», anno X, n.14, 9-16 ottobre 1948