Franca Faldini: nessuna rivalità tra me e la prima moglie di Totò

Totò Franca

1959 08 16 Sorrisi e Canzoni TV intro

La seconda moglie di Totò smentisce nel modo più assoluto sia che la signora Rogliani abbia impugnato il testamento, sia che il comico abbia potuto lasciare mezzo miliardo ai poveri di Napoli. Se avesse avuto tanti soldi li avrebbe regalati prima della sua morte. E in quanto alla sua prima moglie siamo amiche e non ha più alcun diritto legale


Signora Faldini, i giornali hanno scritto che Diana Rogliani, la prima moglie di Totò, ha impugnato il testamento. In altre parole, la prima moglie di Totò reclama per sé e per sua figlia Liliana l'eredità del principe De Curtis.

Non è vero niente. Sono indignata per le inesattezze che i giornali hanno scritto dopo la molte di Antonio. Diana Rogliani sposò Totò nel 1935 e il loro matrimonio fu annullato quattro anni dopo, nonostante la nascita della figlia Liliana. La signora Diana da quattordici anni ha sposato in seconde nozze l’ingegner Tufaroli e non ha pertanto alcun diritto legale sul testamento del principe De Curtis .

Lei è dunque l’unica erede.

Questo non lo so ancora, per il semplice fatto che il testamento di Totò non è stato ancora aperto.

1967 Franca Faldini 082 L

Perché allora è stato detto che Totò ha lasciato ai poveri di Napoli la somma di cinquecento milioni?

Nessun lascito favoloso

Il perché non lo so: o meglio, credo di capirlo. Totò era un uomo profondamente generoso e umano e i giornalisti, per "fare notizia”, hanno creduto di pubblicare questa notizia assolutamente inesatta. Non è necessario lasciare cinquecento milioni ai poveri per amarli. Il testamento di Totò non è stato ancora aperto, ma escludo nel modo più assoluto che abbia potuto stabilire un tale lascito. Mio marito ha sempre fatto del bene, in silenzio e senza pubblicità. A parte il fatto che solo un miliardario può permettersi una tale munificenza, credo di aver conosciuto abbastanza Totò per affermare con certezza che mai avrebbe fatto un testamento così rumoroso. Se avesse avuto mezzo miliardo a disposizione per i poveri, non avrebbe aspettato di morire per regalarglielo.

Signora Faldini, quando ha conosciuto Totò, lei era una giovane, bella e promettente attrice di vent'anni. Si è sposata nel '54 e da allora non si è più sentito parlare di lei. Qualcuno l’ha accusata di essersi voluta "sistemare" sposando il comico più popolare d’Italia.

Ero una giovane, bella e promettente attrice, appunto: se avessi continuato a fare del cinema a quest'ora sarei probabilmente una diva popolare e milionaria. Invece, dopo il matrimonio, ho voluto fare solo la moglie. Totò era un uomo all'antica. Se avessi continuato a recitare gli avrei dato un dolore. Ho invece la presunzione di essere stata un’ottima moglie.

Non ha mai avuto rimpianti?

Ho avuto molti dolori, piuttosto. Per esempio, non aver potuto dare un figlio a mio marito. Il nostro unico figlio morì appena nato, io rischiai di impazzire per il dolore. Totò mi fu profondamente vicino, allora. La sera non si allontanava da me fino a quando mi ero addormentala e prima si preoccupava di togliere dalla circolazione tutti i tranquillanti e i sonniferi che erano a portata di mano. E' stato per me un ottimo marito .

In quali rapporti è con Liliana, la fìglia di Totò?

In buonissimi rapporti. Suo padre le voleva molto bene e io le ero molto amica.

E con Diana Rogliani, la prima moglie di Totò?

In buonissimi rapporti. Purtroppo il pubblico crede che nelle situazioni come le nostre debbano inevitabilmente regnare gelosie, invidie e rimpianti. Invece Diana mi era sinceramente amica. Si è ricostruita una vita serena e
considerava Totò un buon amico, oltre che il padre di sua figlia. È venuta ai suoi funerali per esprimergli tutto il suo sincero affetto, non per accampare dei diritti o manifestare dei rancori. Smentisco ancora una volta, nel modo più categorico, le voci che so no corse circa la rivalità tra me e la prima moglie di Totò.

Vedremo presto Totò in tv

Signora Faldini, è noto che suo marito ebbe alcuni contrasti con la televisione circa i tagli eccessi va menti rigidi apportati al suo show Tuttototò. A suo tempo, si disse che questa trasmissione non sarebbe mai andata in onda e che gli italiani noi avrebbero mai visto Totò il televisione.

Totò avrebbe dovuto partecipare allo spettacolo di Mina, i suoi contrasti con la televisione erano stati superati. I telespettatori vedranno Tuttototò, lo show di mio marito che andrà presto in onda e che considero il miglior omaggio alla sua memoria. Confido che i dirigenti rispetteranno i desideri di mio marito, rinunciando a quei tagli che avevano provocato la sua amarezza.

Se lo show di suo marito andrà in onda, molti diranno che lei è andata contro alle sue ultime volontà, permettendo di trasmettere uno spettacolo che lui aveva bocciato.

Ritengo che Tuttototò sia il miglior omaggio che si possa fare a Totò. È stata l'ultima fatica di mio marito. Ci ha messo tempo, entusiasmo, fiducia, amore. Perché dovrebbe restare negli archivi della televisione? Totò amava veramente il pubblico: perché dovrei impedire al pubblico di vedere la sua ultima fatica?

M.V., Novella 2000, anno XLVIII, n.18, 30 aprile 1967


Il Piccolo
M.V., Novella 2000, anno XLVIII, n.18, 30 aprile 1967