IL MONDO E' TUO, OVVERO DI MALE IN PEGGIO (Tutto per tutto)

(1933)

Scheda dell'opera

Titolo originale Il mondo è tuo, ovvero Di male in peggio (Tutto per Tutto) (1933)

  • Testo: rivista di Antonio de Curtis e Cliquette (Diana Bandini Rogliani), fantasia in otto quadri
  • Interpreti: Totò, Guglielmo Inglese, Adriana Edelweiss, Gemmy Moroni
  • Compagnia: Compagnia di Riviste e Fantasie Comiche Totò

Sketch, quadri e notizie

Nel maggio 1933 debutta II mondo è tuo ovvero Di male in peggio, firmato da Totò con Cliquette (pseudonimo di Diana Bandini Rogliani), associata per la prima e unica volta all’attività artistica del compagno), dove Totò è una sorta di Sancho Panza al servizio di un contino ansioso di affrontare l’ignoto.

Il nome della coautrice, la giovane moglie di Totò, compare scritto a matita insieme a quello di Totò solo sulla prima pagina del copione, che viene inviato in tutta fretta quattro giorni prima di andare in scena all’Eliseo, il 15 maggio. È il direttore stesso del teatro a sollecitarne con urgenza il visto per la Compagnia di Riviste e Fantasie Comiche Totò, che viene concesso prontamente due giorni dopo. Il testo è più schematico dei precedenti e allo stesso tempo più ordinato nella trama e nel congegno delle peripezie dei protagonisti.


Gli sketch: l’azione comincia durante una festa del Conte dove gli invitati ballano la rumba e che ha lo scopo di distrarre dalle sue stranezze il figlio del Conte, Cosimo, il quale è stato convinto dal filosofo Malanno che per avere felicità occorre rinunciare alle ricchezze e affrontare l’ignoto, conquistarsi il mondo. Cosimo infatti parte col servo Pancrazio e inizia il suo viaggio: nella stazione, dove vengono pagati profumatamente per un semplice facchinaggio; nella taverna dei viandanti, dove Pancrazio viene ingaggiato per fare una danza «apache»; nella hall di un albergo, nel quale sempre Pancrazio dovrà fare da cicerone a stranieri di cui non conosce la lingua; nella soffitta del pittore, dove clienti che soffrono di miopia pagano molto un quadro orribile. Entra la Realtà insieme alla Bohème 933, che è rimpannucciata e mangia regolarmente tutti i giorni, e rivela che il padre di Cosimo provvede al mantenimento della coppia, procurando loro falsi lavori. Cosimo, deluso, rientra.

Totò è nella parte di Pancrazio, praticamente un moderno Sancho Panza (è dello stesso anno il film di Pabst Don Chisciotte), che oltre a lavorare per il padrone che filosofeggia, si esibisce nella taverna come «apache» con ma «gigolette» (prima ballerina e poi sostituita da un pupazzo che può strapazzare a dovere). Come guida, non conoscendo le lingue straniere, viene sollecitato dal padrone a improvvisarle. Il padrone, quando decide di essere un pittore, lo usa come modello e «lo mette in posizione comica, con un elmo in capo. un brando in mano (una scopa)». A caratterizzare il personaggio interviene il tormentone: «Qui gatta ci cova».


Così la stampa dell'epoca

Un’altra rivista alla quale ha arriso vivo successo. Antonio de Curtis e Cliquette (*) ne sono gli autori. Ma a produrre le gaie risate, la vivace ilarità diffusasi dalla ribatta alla platea, un’ilarità a getto continuo, non è stato forse Totò, inesauribile nelle sue trovate? A conquistare il mondo non è proprio lui, Totò, a insegnarlo? Ma da quell'arguto attore che è, egli v’insegna tante altre cose che in questa rivista assumono spesso sapore di satira. Si ride di questa, allegramente: chè il quadro è a tono burlesco e buffonesco e caricaturale.

Con Totò concorsero al successo i bravi attori della sua compagnia, primi fra tutti, Adriana Edehweis. Gemmy Moroni. Guglielmo Inglese, applauditi a scena aperta e a fine di ogni quadro.

(*) Pseudonimo di Diana Bandini Rogliani, la moglie di Totò

«Il Messaggero», 15 maggio 1933


ALL'ELISEO le repliche della nuovissima rivista di Totò «Il mondo è tuo», hanno avuto riconfermate le più lusinghiere simpatie del pubblico. Continuano le repliche.

«Il Messaggero», 17 maggio 1933

All’ELISEO con uno spettacolo in cui sfoggerà tutta la bravura della sua arte comica Toto questa sera chiuderà il suo turno di recite. Domani vedremo su questo palcoscenico la grande compagnia italiana di riviste: quella di Nanda Primavera e Guido Riccioli con una importante ripresa de: Gli uomini che gentiluomini.

«Il Messaggero», 22 maggio 1933


AL PRINCIPE la compagnia di riviste Totò è stata vivamente applaudita nella brillantissima rivista «Il mondo è tuo». Oggi e domani la compagnia di Totò darà i suoi spettacoli di addio con le ultime repliche della stessa rivista

«Il Messaggero», 17 giugno 1933


Ricostruzione delle rappresentazioni della rivista nelle varie città italiane


TITOLO DELL'OPERATAPPE

Il mondo è tuo, ovvero Di male in peggio (Tutto per Tutto)

Rivista di Antonio de Curtis e Cliquette (Diana Bandini Rogliani)

Compagnia di Riviste e Fantasie Comiche Totò

Roma, Teatro Eliseo, 17 - 22 maggio 1933

Roma, Teatro Principe, 16 - 18 giugno 1933


Riferimenti e bibliografie:

  • "Quisquiglie e Pinzellacchere" (Goffredo Fofi) - Savelli Editori, 1976
  • "Tutto Totò" (Ruggero Guarini) - Gremese, 1991
  • "Totalmente Totò, vita e opere di un comico assoluto" (Alberto Anile), Cineteca di Bologna, 2017
  • "Totò partenopeo e parte napoletano", (Associazione Antonio de Curtis), Marsilio Editore 1999
Sintesi delle notizie estrapolate dagli archivi storici dei seguenti quotidiani e periodici:
  • «Il Messaggero», 15 - 22 maggio 1933
  • «Il Messaggero», 17 giugno 1933