Furia Giacomo (Giacomo Matteo)

Giacomo furia

Giacomo Matteo Furia (Arienzo, 2 gennaio 1925 – Roma, 5 giugno 2015) è stato un attore italiano.

Biografia

Furia nacque ad Arienzo, in provincia di Terra di Lavoro (dal 1927 confluito nella neo-costituita provincia di Caserta), il 2 gennaio del 1925. Fin da ragazzo frequenta l'ambiente teatrale dilettantistico napoletano. Dopo il diploma in ragioneria presso l’Istituto Armando Diaz di Napoli, un vecchio amico gli offre un lavoro di doposcuola estivo di matematica: l'allievo è Luigi De Filippo, figlio di Peppino De Filippo e nipote di Eduardo De Filippo e Titina De Filippo. Comincia così a frequentare casa De Filippo in Via Vittoria Colonna. Eduardo apprezzerà presto le sue qualità di attore e lo vorrà in compagnia.

Debutta a teatro il 7 dicembre del 1945 con la compagnia di Eduardo De Filippo. Al teatro napoletano Santa Lucia è in scena Napoli milionaria; Giacomo Furia interpreta il ruolo di Peppe 'o cricco. Eduardo gli offre questo ruolo, importante per un esordiente, a seguito del forfait dell'interprete titolare.

Esordisce al cinema nel 1947 sotto la regia di Mario Mattoli in Assunta Spina. Si impone nel ruolo di Tifariello al fianco di una sanguigna Anna Magnani nella parte della protagonista.

Giacomo Furia a Cairano durante la celebrazione dei 50 anni del film La donnaccia (2013)
Diviene in seguito efficace caratterista in numerose pellicole di Totò, insieme al quale recitò in 17 film. Tra i moltissimi ruoli secondari, avrà il ruolo di protagonista solo in due film: L'oro di Napoli (1954, episodio Pizze a credito) in cui interpreta il personaggio di Rosario, ingenuo marito della bella pizzaiola Sophia Loren; La banda degli onesti (1956, regia di Camillo Mastrocinque), con Totò e Peppino De Filippo dove interpreta il pittore Cardone.

Altre interpretazioni memorabili sono quelle ne Il medico dei pazzi, (1954, Mario Mattòli) e Totò, Eva e il pennello proibito.

Per lunghissimo tempo testimonial televisivo in Carosello di una famosa azienda di latticini, partecipa a più di cento film, spaziando dalla commedia all'italiana al film in costume, dal musicarello al film d'autore, prestando il suo viso tondo e la sua figura inconfondibile a personaggi sempre tratteggiati con gustosa ironia.

Nel 1997 è uscita la sua biografia Le maggiorate, il principe e l'ultimo degli onesti, trenta storie inedite su Totò, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, i fratelli De Filippo, Vittorio De Sica e Tina Pica, scritte dal giornalista Michele Avitabile e raccontate da Giacomo Furia, con la prefazione di Sophia Loren e interventi di Maurizio Costanzo, Marcello D'Orta e Antonio Lubrano.

Come interprete televisivo, ha fatto parte del cast del primo sceneggiato televisivo trasmesso dalla Rai nel 1954: Il dottor Antonio, e dello sceneggiato Il cappello del prete di Sandro Bolchi, trasmesso nel 1970.

Saltuariamente è stato attivo anche come doppiatore, prestando la sua voce in alcuni film ad attori che necessitavano di un timbro vocale a cadenza napoletana o comunque tipicamente meridionale.

È deceduto il 5 giugno 2015 presso la clinica "Villaverde" di Roma all'età di 90 anni.[1]



Videoclip estratti dalle serie televisive prodotte dalla RAI e curate da Giancarlo Governi; "Il Pianeta Totò", ideata e condotta da Giancarlo Governi, trasmessa in tre edizioni diverse - riviste e corrette - a partire dal 1988 e "Totò un altro pianeta" speciale in 15 puntate trasmesso nel 1993 su Rai Uno.

Galleria fotografica e stampa dell'epoca

2008 10 11 Corriere della Sera Toto intro

2008 10 11 Corriere della Sera Toto f2«Totò? Il computer della comicità! Sofia Loren? Perfezionista già a vent’anni!». Giacomo Furia, 83 anni e il bagaglio di 140 film alle spalle (16 al fianco del principe della risata), non ha dubbi. Per lui «L’oro di Napoli», sei episodi con un cast d’eccezione, è un pezzo di storia del cinema. «L’atmosfera di quel set è indimenticabile — esordisce Furia —. De Sica alla regia, io e la Loren a dare l'anima nei panni di due pizzaioli, nell’episodio "Pizze a credito". Certo gli spunti per sorridere non mancavano. Io, don Rosario, marito geloso e cornuto. Lei, donna Sofia, una moglie che incantava con i suoi "promemoria" ben in vista Anche se, per la verità lei aveva pochi motivi per essere divertente».

Perché, la Loren aveva litigato con qualcuno?

«Chi, Sofia? Ma scherziamo? È sempre stata una compagnona La verità è che arrivò sul set con una fastidiosa bronchite. Ma De Sica aveva previsto una scena dove, sotto la pioggia, cercavamo l’anello scomparso. A Napoli, però, non pioveva Così, Vittorio chiamò i vigili del fuoco. Ma i pompieri presero troppo alla lettera il loro ruolo. Tanto che fummo investiti da un diluvio. La Loren? Impassibile, da navigata professionista. Eppure aveva solo vent’anni».

Quali doti hanno reso Sofia un mito del cinema internazionale?

«Innanzitutto un perfezionismo raro. Durante "L’oro di Napoli" era instancabile. Prima di girare, fino all’ultimo minuto, diceva: "Giacomo, dai, proviamo ancora!". E poi ha un talento innato. Una determinazione da primato. Sofia aveva un sogno e l’ha realizzato. Anzi, è andata oltre i suoi sogni. Un esempio per chi vuole fare il buon cinema». Ne «L’oro di Napoli» ce anche l’episodio «Il guappo», dove Totò veste i panni di un tragicomico «pazzariello». Che ricordi ha di quella interpretazione?

«Non ero sul set quando lui girò. La sua fu un’interpretazione cosi realistica che spiazzò gli spettatori, abituati alla maschera comica. Seppi poi, che si amareggiò con De Sica. Vittorio, per rendergli omaggio, decise di iniziare il film con il suo episodio. Totò, invece, pensò che fosse uno sgarbo. Era abituato alla rivista, dove ai grandi è riservata la passerella finale».

Lei ha recitato con il principe della risata in tante pellicole. Com'era lavorare con lui sul set?

«Lavorare? Ma recitare con Totò era puro divertimento! Perché, per far ridere il pubblico, doveva divertirsi prima lui. Immaginate uno studente in vena di scherzi e di prese in giro. Ecco, Totò sul set era cosi. Una volta fitto un aereo da turismo per lanciare volantini sugli studi De Laurentiis. Prendeva in giro Pasquale De Filippo, figlio di Scarpetta, "esperto" di scopone. Pensate che prima di arrivare in palcoscenico, diceva: "Stasera li farò ridere con le vocali: aah, eeh, iih, ooh, uuh. E puntualmente accadeva. Poteva leggere l’elenco telefonico e la gente rideva I suoi tempi comici erano unici: un vero computer della comicità! Certo adesso è facile parlare bene di Totò. Ma farlo negli anni '50 era andare controcorrente».

Sembra assurdo a raccontarlo oggi...

«Eppure fu così. Lo conferma un episodio. In quel periodo c’era un giornalista, Andrea De Pino, in difficolta economiche. Tanto che non aveva neanche la macchina per scrivere. Totò lo seppe e con la sua grande umanità cercò di aiutarlo. Gli comprò una "portatile" e gliela fece recapitare a casa. Indovinate De Pino come ricambiò tanta generosità’ Scrivendo uno degli articoli più terribili contro Totò. Gli amici del principe si arrabbiarono: "Hai visto? Questa è la riconoscenza!". Totò, invece, scoppiò ridere e rispose: "Ha fatto benissimo. Se mi avesse elogiato non l’avrei apprezzato. Chiamatelo, voglio invitarlo a cena!».

Michele Avitabile, «Corriere della Sera», 11 ottobre 2008


Filmografia

Assunta Spina, regia di Mario Mattoli (1948)
La macchina ammazzacattivi, regia di Roberto Rossellini (1948)
La sposa non può attendere, regia di Gianni Franciolini (1949)
Totò cerca casa, regia di Steno e Monicelli (1949)
Signorinella, regia di Mario Mattoli (1949)
Biancaneve e i sette ladri, regia di Giacomo Gentilomo (1949)
Tototarzan, regia di Mario Mattoli (1950)
Totò sceicco, regia di Mario Mattoli (1950)
L'inafferrabile 12, regia di Mario Mattoli (1950)
Arrivano i nostri, regia di Mario Mattoli (1951)
Luci del varietà, regia di Federico Fellini e Alberto Lattuada (1951)
Amo un assassino, regia di Baccio Bandini (1951)
O.K. Nerone, regia di Mario Soldati (1951)
Il microfono è vostro, regia di Giuseppe Bennati (1952)
Il sogno di Zorro, regia di Mario Soldati (1952)
Tarantella napoletana, regia di Camillo Mastrocinque (1953)
Prima di sera, regia di Piero Tellini (1953)
Due notti con Cleopatra, regia di Mario Mattoli (1953)
La domenica della buona gente, regia di Anton Giulio Majano (1953)
Un turco napoletano, regia di Mario Mattoli (1953)
Il medico dei pazzi, regia di Mario Mattoli (1954)
Peccato che sia una canaglia, regia di Alessandro Blasetti (1954)
L'oro di Napoli, regia di Vittorio De Sica (1954)
L'arte di arrangiarsi, regia di Luigi Zampa (1954)
Tempi nostri, regia di Alessandro Blasetti (1954)
Allegro squadrone, regia di Paolo Moffa (1954)
Vergine moderna, regia di Marcello Pagliero (1954)
Lacrime d'amore, regia di Pino Mercanti (1954)
Totò all'inferno, regia di Camillo Mastrocinque (1955)
Ballata tragica, regia di Luigi Capuano (1955)
Siamo uomini o caporali?, regia di Camillo Mastrocinque (1955)
La rossa, regia di Luigi Capuano (1955)
Una sera di maggio, regia di Giorgio Pastina (1955)
I due compari, regia di Carlo Borghesio (1955)
Le avventure di Giacomo Casanova, regia di Steno (1955)
Suonno d'ammore, regia di Sergio Corbucci (1955)
L'ultimo amante, regia di Mario Mattoli (1955)
Destinazione Piovarolo, regia di Domenico Paolella (1955)
La banda degli onesti, regia di Camillo Mastrocinque (1956)
Saranno uomini, regia di Silvio Siano (1956)
Peccato di castità, regia di Gianni Franciolini (1956)
I giorni più belli, regia di Mario Mattoli (1956)
Peppino, le modelle e chella là, regia di Mario Mattoli (1957)
Susanna tutta panna, regia di Steno (1957)
Onore e sangue, regia di Luigi Capuano (1957)
Amore a prima vista, regia di Franco Rossi (1957)
A sud niente di nuovo, regia di Giorgio Simonelli (1957)
Primo applauso, regia di Pino Mercanti (1957)
È arrivata la parigina, regia di Camillo Mastrocinque (1958)
Adorabili e bugiarde, regia di Nunzio Malasomma (1958)
Ballerina e Buon Dio, regia di Antonio Leonviola (1958)
Non sono più guaglione, regia di Domenico Paolella (1958)
Totò, Peppino e le fanatiche, regia di Mario Mattoli (1958)
Avventura in città, regia di Roberto Savarese (1958)
Totò, Peppino e le fanatiche, regia di Mario Mattoli (1958)
Totò nella luna, regia di Steno (1958)
Ferdinando I° re di Napoli, regia di Gianni Franciolini (1959)
Spavaldi e innamorati, regia di Giuseppe Vari (1959)
Pensione Edelweiss, regia di Victor Merenda e Ottorino Franco Bertolini (1959)
Prepotenti più di prima, regia di Mario Mattoli (1959)
Guardatele ma non toccatele, regia di Mario Mattoli (1959)
Totò, Eva e il pennello proibito, regia di Steno (1959)
I ragazzi del juke-box, regia di Lucio Fulci (1959)
La cambiale, regia di Camillo Mastrocinque (1959)
Arriva la banda, regia di Tanio Boccia (1959)
I ladri, regia di Lucio Fulci (1959)
La prima notte, regia di Alberto Cavalcanti (1959)
Il nemico di mia moglie, regia di Gianni Puccini e Gabriele Palmieri (1959)
Il corazziere, regia di Camillo Mastrocinque (1960)
I dolci inganni, regia di Alberto Lattuada (1960)
Il carro armato dell'8 settembre, regia di Gianni Puccini (1960)
I Teddy boys della canzone, regia di Domenico Paolella (1960)
Urlatori alla sbarra, regia di Lucio Fulci (1960)
Sanremo - La grande sfida, regia di Piero Vivarelli (1960)
Che femmina!! e... che dollari!, regia di Giorgio Simonelli (1961)
Il re di Poggioreale, regia di Duilio Coletti (1961)
Akiko, regia di Luigi Filippo D'Amico (1961)
Pugni pupe e marinai, regia di Daniele D'Anza (1961)
Lui, lei e il nonno, regia di Anton Giulio Majano (1961)
Il giudizio universale, regia di Vittorio De Sica (1961)
Il giorno più corto, regia di Sergio Corbucci (1962)
Boccaccio '70, regia di Federico Fellini (1962)
La leggenda di fra' Diavolo, regia di Leopoldo Savona (1962)
Ursus nella valle dei leoni, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1962)
Uno strano tipo, regia di Lucio Fulci (1962)
Il mio amore è scritto sul vento, regia di Luis César Amadori (1962)
Lo sgarro, regia di Silvio Siano (1962)
Colpo gobbo all'italiana, regia di Lucio Fulci (1962)
I terribili 7, regia di Raffaello Matarazzo (1963)
L'ultima carica, regia di Leopoldo Savona (1963)
Il monaco di Monza, regia di Sergio Corbucci (1963)
La vedovella, regia di Silvio Siano (1964)
Anthar l'invincibile, regia di Antonio Margheriti (1964)
Totò contro il pirata nero, regia di Fernando Cerchio (1964)
La donnaccia, regia di Silvio Siano (1964)
S 2 S Base morte chiama Suniper, regia di Georges Combret (1965)
Rita, la figlia americana, regia di Piero Vivarelli (1965)
La fabbrica dei soldi, regia di Jean-Claude Roy (1965)
Non son degno di te, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1965)
A sud niente di nuovo, regia di Giorgio Simonelli (1966)
L'uomo di Casablanca, regia di Jacques Deray (1966)
Agente X 77 ordine di uccidere, regia di Edgar Lawson (1966)
Una donna per Ringo (Dos pistolas gemelas), regia di Rafael Romero Marchent (1966)
Te lo leggo negli occhi, regia di Camillo Mastrocinque (1966)
Il caso difficile del commissario Maigret, regia di Alfred Weidenmann (1967)
La donna, il sesso e il superuomo, regia di Sergio Spina (1967)
C'era una volta, regia di Francesco Rosi (1967)
Il ragazzo che sorride, regia di Aldo Grimaldi (1968)
Vacanze sulla Costa Smeralda, regia di Ruggero Deodato (1968)
Zum Zum Zum - La canzone che mi passa per la testa, regia di Bruno Corbucci (1968)
Isabella duchessa dei diavoli, regia di Bruno Corbucci (1969)
E Dio disse a Caino, regia di Antonio Margheriti (1970)
L'inafferrabile invincibile Mr. Invisibile, regia di Antonio Margheriti (1970)
L'interrogatorio, regia di Vittorio De Sisti (1970)
La ragazza del prete, regia di Domenico Paolella (1970)
Il furto è l'anima del commercio!?..., regia di Bruno Corbucci (1971)
Io non spezzo... rompo, regia di Bruno Corbucci (1971)
I clowns, regia di Federico Fellini (1971)
Boccaccio, regia di Bruno Corbucci (1972)
Il clan del quartiere latino, regia di Bruno Gantillon (1972)
Tutti fratelli nel West... per parte di padre, regia di Sergio Grieco (1972)
Il tuo piacere è il mio, regia di Claudio Racca (1972)
Provaci anche tu, Lionel, regia di Roberto Bianchi Montero (1973)
Commissariato di notturna, regia di Guido Leoni (1973)
La ragazza di via Condotti, regia di Germàn Lorente (1973)
Adolescenza perversa, regia di José Bénazéraf (1974)
Il venditore di palloncini, regia di Mario Gariazzo (1974)
La cameriera, regia di Roberto Bianchi Montero (1975)
La supplente, regia di Guido Leoni (1975)
Le malizie di Venere, regia di Massimo Dallamano (1975)
La linea del fiume, regia di Aldo Scavarda (1976)
Con la rabbia agli occhi, regia di Antonio Margheriti (1976)
L'adolescente, regia di Alfonso Brescia (1976)
Il comune senso del pudore, regia di Alberto Sordi (1976)
La compagna di banco, regia di Mariano Laurenti (1977)
I grossi bestioni, regia di Jean-Marie Pallardy (1978)
La mazzetta, regia di Sergio Corbucci (1978)
Il lupo e l'agnello, regia di Francesco Massaro (1980)
La settimana bianca, regia di Mariano Laurenti (1980)
Delitto al ristorante cinese, regia di Bruno Corbucci (1981)
L'onorevole con l'amante sotto il letto, regia di Mariano Laurenti (1981)
Vediamoci chiaro, regia di Luciano Salce (1984)
C'è posto per tutti, regia di Giancarlo Planta (1990)
Edera - serie TV (1992)
Ci hai rotto papà, regia di Castellano e Pipolo (1993)
Senza amore, regia di Renato Giordano (2007)
No problem, regia di Vincenzo Salemme (2008)

Prosa televisiva RAI

Gli interessi creati, di Giacinto Benavente, regia di Guglielmo Morandi, trasmessa il 22 aprile 1955.
Il cappello del prete, (1970)
La fucilazione di Pulcinella, regia di Gennaro Magliulo, trasmessa il 7 agosto 1973.
Storie della camorra, sceneggiato televisivo di Rai 1 del 1978 diretto da Paolo Gazzara.

Doppiaggio

Carlo Croccolo in Colpo grosso alla napoletana
Nando Murolo e Giacomo Rizzo in Il sindacalista
Franco Ricci in Profumo di donna
Simone Santo in Squadra antigangsters
Giorgio Soffritti in L'infermiera di notte
Guido Alberti in Luca il contrabbandiere
Dino Cassio in Al bar dello sport

Da attore è stato doppiato da:

Vinicio Sofia in Allegro squadrone
Aldo Giuffré in Suonno d'ammore
Carlo Romano in La prima notte
Richard McNamara in Il corazziere
Ferruccio Amendola in Che femmina... e che dollari!
Sergio Fiorentini in La supplente

Note

  1. ^ Addio a Giacomo Furia: spalla di Totò, Peppino e Sofia LorenCorriere del Mezzogiorno, 5 giugno 2015.