IL MUSEO VIRTUALE

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IL BAULE DI TOTÒ


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Totò, come tutti gli attori di teatro, era molto legato al suo baule di scena. Lì c'era la sua vita; nei momenti difficili e di scarsa popolarità, il mezzo con cui poter mangiare, nei giorni del trionfo e della popolarità, il prezioso scrigno dento il quale conservare, come reliquie, cari ricordi e oggetti appartenuti al passato. Questo prezioso cimelio fu prima dato in custodia, successivamente donato a Eduardo Clemente, cugino, amico e segretario personale di Antonio de Curtis, dal 1950 fino all'ultimo giorno di vita. Oggi è gelosamente custodito dal figlio di Eduardo, Federico Clemente, coautore e collaboratore di questo sito web.

Apriamo il baule...


1950 03 01 Teatro Toto Baule L
Il baule personale di Totò è di legno di colore blu molto scuro con angoliere coprispigoli a borchietta in metallo dorato e listelli di legno riportati sporgenti sulle facce lunghe, sempre dello stesso colore. Le dimensioni sono: cm 139 x 56 x 56. Il baule poggia su una base minore guarnita di spigoliera dotata di quattro cuscinetti a sfera. Nella faccia anteriore presenta, nel quadrante superiore sinistro, una targhetta metallica con sovrastampato “MASSIMO CAVALLOTTI – PREMIATA FABBRICA BAULI – MILANO”. Sulle facce laterali sono applicate due maniglie in cuoio per il trasporto.
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La parte sinistra è congegnata in modo da accogliere abiti lunghi, quindi è costituita da un ampio vano con due tubolari cromati all’interno per appendere gli abiti (i due tubolari sono telescopici in modo da poterli estendere in avanti). Su detti tubolari sono poste 4 (quattro) grucce appendiabiti in legno chiaro costruite in modo da alloggiarvi e 4 (quattro) grucce appendiabiti simili alle prime ma con ganci alle estremità in metallo che ne consentono l’aggancio. La faccia superiore di questa sezione del baule è completamente ribaltabile a 90°; nella parte inferiore è alloggiata ad incastro una scarpiera asportabile in legno con una maniglia in metallo centrale e due chiusure a scatto. Tutto l’interno, compreso l’esterno della scarpiera, è ricoperto di raso blu.
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Sempre sullo stesso lato anteriore si nota l’apertura in senso longitudinale che prende l’intera altezza del baule; al centro di essa, in senso perpendicolare, sono applicate due staffe di ferro ad angolo con occhielli nei quali alloggia un lucchetto di sicurezza grande di marca “ALA”. Sulla stessa faccia e lungo l’apertura sono visibili tre chiusure, di cui due a scatto (superiore ed inferiore) ed una ad incastro centrale (a serratura non funzionante). L’apertura centrale divide il baule in due parallelepipedi d’eguali dimensioni, tenuti da cerniere sulla faccia posteriore.
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La parte destra presenta, nella metà superiore, un vano portaoggetti, sulla sinistra, chiuso da uno sportellino quadrato, rivestito in raso blu con riquadri in pelle dello stesso colore, con due cerniere cromate e chiusura superiore in pelle e fermo cromato. Sulla destra di detto vano compaiono tre cassettini rivestiti in raso blu con riquadri in pelle e maniglie cromate. Nella parte inferiore compaiono tre cassetti di cm 54 x 14 rivestiti di raso blu con riquadri di pelle e due maniglie cromate ciascuno; un cassetto di cm 54 x 20 rivestito di raso blu con riquadri di pelle e due maniglie cromate; un cassetto di cm 54 x 25 rivestito di raso blu con riquadri di pelle e due maniglie cromate.

Così la stampa dell'epoca


1980 04 25 Il Mattino Baule intro

NAPOLI - A distanza di 13 anni dalla morte di Totò (15 aprile 1967) è stato riaperto per la prima volta il suo baule teatrale. L'avvenimento è stato filmato da «Gulliver», la terza pagina del Tg2 curata da Ettore Martina ed Emilio Ravel in occasione di un servizio dedicato alle «radici» di Totò.

il prezioso cimelio custodisce alcuni abiti di scena e oggetti a cui il principe De Curtis era particolarmente affezionato: il costume e la parrucca di Otello ( personaggio da lui interpretato in chiave e caricaturale), due dei suoi classici con calzoni a saltafosso, la casacca azzurra a palline bianche di Pinocchio, la divisa di ufficiale indossata in un film in cui faceva il comandante, il cappello del film Uccellacci e uccellini ( di Pasolini), quello di Guardie e ladri, il berretto colorato de L'imperatore di Capri e le due bombette da cui non si separava mai. In più la sua scatola del trucco( una misera scatola di latta), lo specchietto e una spazzola d'argento con le iniziali principesche e, infine, la custodia dei biglietti da visita.

1980 04 25 Il Mattino Baule f1

Antonio Lubrano, autore del servizio col regista Pino Passalacqua, ha ritrovato il baule di Totò in casa di Edoardo Clemente, cugino del grande attore, che ha seguito come segretario Totò dal 1950 al 1967.
Le radici di Totò - che Gulliver manderà in onda presumibilmente martedì 13 maggio - tenta di ricostruire il clima in cui è nata la maschera di Totò, portando l'attenzione sugli anni che vanno dal 1898 al 1922: che cosa erano, per esempio, le «periodiche» che videro il debutto di Totò come imitatore di Gustavo de Marco, com'era il varietà di allora (attraverso i ricordi di Trottolino, Beniamino Maggio e la collaborazione di Angela Luce che fa rivivere Maria Campi, l'inventrice della «mossa»), il panorama sociale attraverso le testimonianze della scrittrice Maria Luisa D'Aquino e del commediografo Elvio Porta.

«Il Mattino», 25 aprile 1980


1980 05 13 La Stampa Il baule intro

ROMA

Stasera Gulliver, la terza pagina del Tg2, riapre il baule teatrale di Totò, a tredici anni dalla sua morte (15 aprile 1967). Del prezioso cimelio si erano perse le tracce. In realtà, esso era ben custodito in casa di Eduardo Clemente, cugino del principe della risata e suo segretario dal '50 al '67.

Gli inviati di Gulliver lo hanno filmato a Pollena Trocchia un paesino dell'hinterland napoletano. Il baule contiene i costumi di scena a cui Totò era più affezionato il famoso tight con i calzoni al saltafosso, la casacca a palline di Pinocchio, una coloratissima zimarra con la quale ironizzò su Otello nella rivista A prescindere; le sue bombette, il cappello di Guardie e ladri e quello di Uccellacci e uccellini (girato con Pasolini). Se a Napoli non dovesse sorgere la Tototeca — com'è nel voti dell'amministrazione comunale — Clemente donerebbe il baule al Museo di S. Martino, dove sono custoditi altri costumi e altre maschere: celebri. Sicché, la bombetta di Totò figurerebbe accanto alla maschera di Pulcinella.

Il servizio di Gulliver, dedicato alle «radici» di Totò, 6 stato realizzato da Antonio Lubrano e dal regista Pino Passalacqua (gli stessi che per Gulliver ricostruirono il volo di Milano del 1930, effettuato dall'antifascista valdostano Bassanesi). Sul clima nel quale si formò la comicità di Antonio De Curtis parlano gli alunni della sua stessa scuola comica, Beniamino Maggio e Trottolino; sul clima sociale di fine Ottocento primi Novecento parlano invece gli scrittori Maria Luisa D'Aquino ed Elvio Porta.

«La Stampa», 13 maggio 1980


1980 05 13 L Unita Gulliver baule TV intro

Anche «Gulliver», la «terza pagina» del TG 2 curata da Ettore Masina ed Emilio Ravel, è andata alia scoperta di Totò. E di scoperta bisogna parlare, visto che il servizio che vedremo questa sera ci presenta un Totò poco conosciuto, quello delle origini, del palcoscenici del varietà e della rivista degli inizi degli anni 20. Lì, dietro le quinte, il giovane del rione Sanità si segnava le battute e le scenetta (come rivela Cleo Miranda, in quei tempi canzonettista di vaglia e moglie di Gustavo De Marco.

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Il primo, ed unico, «maestro» di Totò). Antonio Lubrano e Pino Passalacqua, i due giornalisti che hanno realizzato il servizio, hanno ficcato il naso anche nel baule-guardaroba di Totò, conservato come una reliquia dal cugino-segretario Eduardo Clemente. Ma quella vis comica da dove nasce? Anche quando il fatto spettacolare è di importazione, come, ad esemplo. Il café-chantant, esso si innesta e si impregna, venendone stravolto, dalle condizioni sociali di una realtà fatta di miseria e di paura. E’ insomma l'antica fame di Pulcinella che fa capolino.

Gianni Cerasuolo, «L'Unità», 13 maggio 1980


Mostre, eventi e celebrazioni nei luoghi nei quali è stato esposto il baule di scena

Teatro “Politeama” - Napoli

14/15 febbraio 1998

L'Ente Autonomo "Antonio de Curtis", con la direzione artistica di Aldo Giuffrè
in occasione del centenario della nascita di Totò ha organizzato la mostra antologica "Dal baule di Totò"


Associazione Culturale “La corte sveva” – Palazzo Chieppa Andria (Ba)

25/26 aprile 1998


Teatro “Garofalo” - “VIII Premio Totò” - Battipaglia (Sa)

10/11 ottobre 1998

L'Ente Autonomo "Antonio de Curtis", con la direzione artistica di Aldo Giuffrè
presenta l'VIII edizione del Premio Totò.
Nell'occasione è stata organizzata la mostra antologica "Dal baule di Totò"

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Teatro Comunale Alessandria

7/8 novembre 1998


Teatro “La Pergola” Firenze

10/15 novembre 1998


Così la stampa dell'epoca

1998 11 14 Il Tirreno Baule intro

FIRENZE

Era nato cento anni fa, Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis. Principe imperiale di Bisanzio. Conte Palatino, Cavaliere del Sacro Romano Impero: per tutti noi semplicemente Totò. L’attore comico che più di ogni altro ha lasciato un'impronta indelebile nel teatro e nel cinema italiano di questo secolo. Nell’anniversario del centenario della sua nascita è stata allestita la mostra itinerante «Nel baule di Totò» aperta fino a domani nel Sa-loncino del Teatro della Pergola di Firenze, in contemporanea con lo spettacolo «Il medico dei pazzi» di Eduardo Scarpetta nella regia di Aldo Giuffrè, che nel 1954 fu partner di Totò nella versione cinematografica.

C’è una storia curiosa dietro a questa mostra. Una storia che pare una favola e che ruota intorno al baule del grande attore, custodito intatto con tutti i suoi segreti da Eduardo Clemente, cugino di Totò, ma anche suo fedele custode e segretario per tutta la vita. Tanto da vegliare gelosamente fino alla sua morte su questo baule.

Adesso il figlio Federico ha permesso di aprire il baule e di mostrare al pubblico gli oggetti personali del comico napoletano. Come per una magia, a quasi quarant'anni dalla scomparsa di Totò. Sono saltati fuori due tight neri - curioso quello completo di pantaloni a «zampa-fosso» - l’immmarcescibile bombetta, una calzamaglia con bretelle, i pennacchi da bersagliere, un piccolo specchio da tavolo, il necessaire per il trucco e un grosso ferro di cavallo di sicuro valore scaramantico. Se gli abiti di scena richiamano alla memoria le immagini dei film e i personaggi interpretati da Totò, ci sono oggetti che invece evocano momenti più intimi e più privati. Le scatole delle amate sigarette Tormac rouge, usate come contenitore del naso finto. della barba e dei baffi finti.

Il fondotinta di marca Hollywood Extra che sembra provenire dai tempi del cinema muto. E poi le foto di famiglia il prontuario di citazioni latine, la caminia d’avorio con lo stemma imperiale. Completano la mostra una bella serie di fotografie e di gigantografie a colori, un gran numero di documenti d'epoca e di locandine di spettacoli teatrali.

Viviano Vannucci, «Il Tirreno», 14 novembre 1998


Teatro Comunale “G. Borgatti“ - Cento (Fe)

18/19 dicembre 1998 


Chiostro del Convento (Municipio) - Montecorvino Pugliano (Sa)


29 settembre - 1 ottobre 2006

Nell'occasione è stata organizzata la mostra antologica "Dal baule di Totò" 

Galleria fotografica della mostra


Salone “Margherita” – Napoli – Festival “Emozioni Napoli 2007” – “La lunga notte di Totò”

7/9 aprile 2007


Castello Mediceo – Ottaviano (Na)

6/10 maggio 2007

Nell'occasione è stata organizzata la mostra antologica
"Mostra degli oggetti personali e di scena del Principe della risata" 

Galleria fotografica della mostra


Teatro “Totò” – Napoli - “Totò 110 e lode”

31 gennaio - 17 febbraio 2008

Spettacolo con Angela Luce, Vito Cesaro, Antonino Miele – regia di Vito Molinari
Nell'ambito della manifestazione, l'Ente Autonomo "Antonio de Curtis"ha organizzato la mostra antologica
"Dal baule di Totò"

2001-02

Rassegna stampa dell'evento