Aroldo Tieri, tanto teatro dopo tanto Totò

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L'attore, con Giuliana Lojodice domani al Carignano con «Un marito» di Svevo. Ha girato 126 film, poi si è specializzato nel genere boulevarider

Dopo Genova, Verona, Trieste e ora Milano, durante una stagione che sigla un successo mentre finalmente premia una carriera. Aroldo Tieri (con Giuliana Lojodice e la Compagnia del teatro delle arti) esordisce domani a Torino nel Teatro Carignano con «Un marito», commedia di Italo Svevo, scritta nel 1903 dal più europeo tra i romanzieri italiani, la cui riscoperta nel mondo del teatro avviene nel '64 con l'adattamento di «La coscienza di Zeno., operato dallo Stabile di Genova nella riduzione di Tullio Kezlch."

Protagonista (talvolta coatto) di un teatro boulevardier, Aroldo Tieri è un poderoso professionista che dal cinema alla televisione ha percorso oi si è specializzato nel tutta e intera la lunga strada dell'attore.

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Quanti film ha girato?

Centoventisei

risponde Tieri con la prontezza di chi dichiara i mesi di ferma militare, I giorni trascorsi all' ospedale e la somma di altri avvenimenti inevitabili e non sempre gradevoli della nostra vita. Molti lo ricordano a fianco di Totò durante una lunga serie di film che sovente riappaiono nei programmi televisivi , quelli dei canali commerciali, assai seguiti dal grande pubblico.

Con Totò girai circa quindici film negli anni dell'immediato dopoguerra, anni difficili anche un per un attore: erano anni duri per tutti, si doveva ricominciare daccapo. Ciò che contava era di avere un lavoro. Per l'arte c'era il futuro.

Che cosa ricorda di Totò?

Era un personaggio molto importante. Lo ricordo come un uomo affabile, generoso. Quel titolo di principe gli appartenne di diritto se non per nascita. L'attore Totò, poi, non venne certamente utilizzato cume meritava ma il mondo del cinema è sovente ingiusto oppure incapace dì valorizzare appieno le qualità dei suoi protagonisti.

Anche Aroldo Tieri fu, ci pare, vittima della fretta produttiva che caratterizzò gli Anni Cinquanta.

Certamente. A me venne appiccicata la parte dell'innamorato geloso, sovente tradito, sempre nevrotico: una macchietta che tuttavia mi consenti di lavorare: io non sono nato ricco e non avevo il potere di scegliermi le parti che ritenevi) opportune per aprirmi una carriera

Alla tv invece ricordiamo Tieri come celebre «cattivo» in quella fortunata riduzione del «Nicola Nickleby» (1959) dal romanzo omonimo di Dickens. Un Tieri ormai affermato.

Affermato ma non ricco. Nessuno paga così poco un attore come la televisione.

Come avviene la scelta del lavoro teatrale che una compagnia programmerà durante la stagione?

Leggiamo. Non ci stanchiamo di leggere. E cerchiamo. "Un marito" tuttavia ci è stato proposto dal nostro regista Gianfranco De Busto: io e Giuliana Lojodice abbiamo letto questo testo e con tanta paura e con tanto coraggio abbiamo deciso di portarlo in scena.

E' dura la vita dell'attore?

In questa commedia si fatica davvero assai, risponde con un sospiro.

Come si vive con una moglie che fa l'attrice nella stessa commedia?

Ci corregge: Compagna, non moglie. Io e Giuliana stiamo insieme da diciotto anni con tanta volontà di continuare a vivere cosi come abbiamo iniziato. Non è facile ma ce la mettiamo tutta e ci riusciamo: abbiamo evitato le rivalità, ignoriamo l'ambizione di superarci. Ci vogliamo molto bene.

E dopo la famiglia, la politica. Oggi tutti i personaggi fanno politica. E Aroldo Tieri?

Credo nei valori del socialismo. Sono socialista da sempre ma non ho mai fatto politica né per me né per gli altri.

Franco Mondini, «Stampa Sera», 23 gennaio 1984


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Franco Mondini, «Stampa Sera», 23 gennaio 1984