Articoli & Ritagli di stampa - Rassegna 1927


Rassegna Stampa 1927


Totò

Articoli d'epoca, anno 1927

17 Gen 2014

Totò e Liliana Castagnola, fu vero amore

LILIANA CASTAGNOLA, FU VERO AMORE È morta, se n'è ghiuta 'n paraviso!Pecchè nun porto 'o llutto? Nun è cosarispongo 'a gente e faccio 'o pizzo a riso ma dinto 'o core è tutto n'ata cosa! Biografia sintetica di Liliana Castagnola Liliana Castagnola è stata una…
Daniele Palmesi, Federico Clemente, Settimanale "Gente", Alessandro Ferraù, enciclopediadelledonne.it, Settimanale L'Europeo"
16070

Alessandria, 4 (Laguzzi) Politeama Alessandrino. Meravigliosi films appaiono di continuo allo schermo, capolavori d'arte che soggiogano il publico. Il varietà poi trionfa in modo eccezionale grazie agli spettacoli di primissimo ordine che la Soc. An. Stefano Pittaluga cura in modo precipuo. Sfilarono Duo Lilly, ciclisti comici di valore ; The Osaka, manipolatori giapponesi assai abili; Leonella Sandri elegante cantante; Duo Marius, barristi; Edith and Gibert, danze originali; Totò, comico parodista. Si attendono nuovi grandiosi debutti, quali: Enzo Fusco, cantante dicitore ; Milly Bringman; and Partner, eccentrici acrobati ed altri in pectore del Divo Florè.

«Cafè Chantant», 10 gennaio 1927


Genova 6 (Farfariello) Politeama Genovese. Continua la grande affluenza di pubblico. Troupe Bernaschi 6 persone hanno fanatizzato nei giuochi icariani; Totò comico elastico sempre all’altezza della sua arte; successo di Lazzaroni e Caorsi ballerini classici: Lina Frank eccentrica senza precedenti ha rivoluzionato. Bianca Star bravissima che ha ottenuto un grande successo, e il circo in miniatura dei cavalli e cani presentato da Monti ottiene uno strepitoso successo. Gran successo ha pure ottenuto la brava Luisa Meunnier. Sempre buone film.

«Cafè Chantant», 25 gennaio 1927


Politeama Genovese. Continua la grande affluenza di publico. Troupe Bernaschi 6 persone hanno fanatizzato nei giuochi icariani; Totò comico elastico sempre all’altezza della sua arte; successo di Lazzaroni e Caorsi ballerini classici: Lina Frank eccentrica senza precedenti ha rivoluzionato. Bianca Star bravissima che ha ottenuto un grande successo, e il circo in miniatura dei cavalli e cani presentato da Monti ottiene uno strepitoso successo. Gran successo ha pure ottenuto la brava Luisa Meunnier. Sempre buone film.

«Cafè-Chantant», 25 gennaio 1927


Alfredo Orsini che nella Compagnia Maresca, pare non si trovasse più bene dopo la scrittura dell'artista di varietà Totò, è passato comico della Regini-Lombardo, in sostituzione di Gino Bianchi che è dovuto ritornare con la Compagnia Maresca-Eller.

«Gazzetta di Parma», 25 aprile 1927


1927-05-10-Cafe-Chantant-Toto-Milano

Trianon. Totò e Balletto Vermel. E' bastato questo annunzio perchè l'elegante ritrovo del Corso si popolasse seralmente del pubblico più fine e distinto. Totò, che va considerato ormai il beniamino dei milanesi, ha riscosso gli unanimi consensi sotto forma di vere acclamazioni per le belle, spontanee e personali interpretazioni. Il pubblico, dimostrandogli la sua simpatia, ha voluto premiare oltre che il comico, l’artista eclettico che sa creare con una finezza veramente eccezionale un carattere particolare a ciascuna delle sue insuperabili esecuzioni. Con Totò è stato pure molto festeggiato il balletto Vermel che ha per ballerino l'insuperabile Harry Feist. Questa troupe, che si presenta per la prima volta in Italia, è quanto di migliore si abbia visto sino ad ora sulle scene dei diversi music-halls, sia per la coreografia perfetta come per l'eleganza interpretativa e la signorilità dei costumi.

Graziosa Adriana Lux che sfoggiando un repertorio vivace e brillante seppe avvincere l'uditorio che le tributò i più sinceri e spontanei applausi.

Il Trio Waldor ripresentatosi al Trianon con un numero completamente rinnovato, ci ha fatto assistere a degli esercizi veramente impressionanti, ove la forza eccezionale degli atleti unita alla plasticità perfetta ha vivamente interessato.

Ammirati i saltatori eccentrici Tate and Tate C.o ed il numero veramente originale del prof. Albis col teatrino delle ombre. Completa il programma la vivace divetta Graziella in continuo progresso.

«Cafè Chantant», 10 maggio 1927


1927 06 12 Il Messaggero Madama follia intro

Un esaurito ha iersera testimoniato il grande favore incontrato presso il pubblico romano da Madama follia la nuovissima rivista di Ripp e Bel Ami in cui sono narrate le piacevoli avventure di «Tony» condannato ad incontrare nella sua vita un'infinità di sosia dal capostazione al gelatero spagonolo, dal napoletano all’esqumese ecc. Eugenio Testa il comico finissimo, inesauribile di trovate spiritose e di brio fa di questa parte una creazione superba e sa mantenere per circa tre ore l'ilarità più schietta. La bella Lea Dafnis si afferma sempre più per leggiadria di movenza per spigliatezza e virtuosismo canoro, come una delle migliori soubrettes ed anche lei deve seralmente bissare i più graziosi couplets e le più indovinate canzoni.

Nè va dimenticato Mario Castellani il giovane comico romano che in due anni ha fatto dei progressi enormi. Egli sostiene col Testa quasi tutto il peso dalla grandiosa rivista e si disimpegna con brio giovanile e con esperienza d'attore consumalo. Il pubblico chiede ogni sera il bis della parodia Collegno che canta nel «refrain» insieme agli artisti.

Oggi domenica, alle 17.30 e 21.00 due repliche di Madama Follia. Avviso a chi vuol trascorrere tre ore nel più perfetto buon umore.

«Il Messaggero», 12 giugno 1927


1927 06 14 Il Messaggero Madama follia intro

Continuano con grandissimo concorso di pubblico plaudente le repliche di Madama Follia la spettacolosa super rivista di Ripp e Bel Ami di cui la Compagnia Maresca N.2 da un'esecuzione impeccabile per brioo e affiatamento.

Eugenio Testa, il comicissimo e signorile attore riscuote calorosi applausi per le sue innumerevoli interpretazioni e con lui dividono gli onori della serata la vivacissima e graziosa Lea Dafuis, l'indiavolata soubrette della Compagnia, nonché il valoroso Mario Castellani che deve bissare molta della sue macchiette.

Tra i quadri di maggior successo rammentiamo quello di «Collegno», delle «spagnuole», delle «Rose giganti», ecc.

Questa sera, alla 21.30 precise, altra replica della trionfante Madama Follia.

«Il Messaggero», 14 giugno 1927


Torino 20 (Giamba).Varietà Maffei. Il programma attraentissimo, che la solerte cura dell'infaticabile Oreste Cravetto, rende con efficace alternativa di debutti sempre più variato, comprende al diapason di entusiastiche accoglienze, il comicissimo Totò nelle sue originalissime trovate. Come eccentricità anche la biondissima étoile danseuse Violett Doren riscuote larga messe di giustificati applausi e con Nori Oarisonda, vezzosamente elegante in un dignitoso repertorio canoro e con il noto duetto anglo-americano di danze originali formato da Joe and Fallon lo spettacolo è animato da meritata attrattiva. Tra i numeri di varietà primeggiano poi la forte troupe acrobata saltatrice dei 5 Artons, che con il fenomeno Arckoff e con Dick et Doretty.

«Café Chantant», 25 luglio 1927


1927 08 24 Il Lavoro Toto Varietaintro

Questa sera alle 21 attraente spettacolo di varietà, di cui fa parte il comico parodista Totò nel suo interessante repertorio. Al cinema «Palace», protagonista Huguette Duflos...

«Il Lavoro», 24 agosto 1927


A QUEL PAESE — Da due sere Palace richiama nel teatro all’aperto di... «A quel Paese» un pubblico numerosissimo ed eletto tanto che si sono avuti due «esauriti». Palace è un potente capolavoro, cinematografico che entusiasma per la sua palpitante realtà, per la messa in scena sfarzosa ed elegantissima.

Nel Varietà, il brillante comico parodista «Totò», il re della risata, che è ritornato al nostro pubblico dopo una breve assenza di un mese per dare il suo addio al Varietà passando con il 1° settembre quale comico nella Compagnia Maresca N. 2, continua a riscuotere infiniti applausi; pure acclamati sono i The Orlow, ottimi danzatori russi, e le Sisters Donati abilissime giocoliere.

E' imminente nel Varietà, il debutto dei comicissimo Peppino Villani.

«Il Lavoro», 26 agosto 1927


- Mentre tutto il mondo rivistaiuolo italiano è a rumore, seguendo le vicende della contesa Fiandra-Maresca, a traverso lo chassez-croisez di Ysa Bluette e di Macario, Titina ha bravamente assunto al Diana di Milano il posto lasciato dalla Bluette nella Compagnia di Fiandra che porta sempre il nome della illustre soubrette torinese, e si è disimpegnata magnificamente. Terminata la piazza di Milano, la ditta suonerà: Compagnia di riviste Titina-Macario. Ecco dunque la seducente amica completamente à son aise ed in piena efficenza artistica come il suo taleuto le dà diritto.

- Frattanto Ysa Bluette e Totò, i nuovi acquisti che Maresca ha fatto debuttare nella sua compagnia numero uno, trionfano al Lirico, sempre a Milano,

- Nella stessa compagnia sono stati impegnati il buono Ugo Ferri e le sue vezzose figliole Elsa e Nella.

«Café Chantant», 10 settembre 1927


Continua la lotta tra i due impresari di Riviste Fiandra e Maresca, originata dal passaggio di Isa Bluette dalla Compagnia del Fiandra a quella del Maresca. Isa Bluette, malgrado le contestazioni, seguita a usare del suo nome d’arte. Intanto la Compagnia del Fiandra ha scritturato l’attore Macario che apparteneva a quella del Maresca.

«Corriere della Sera», 10 settembre 1927


Lirico. La compagnia Achille Maresca n. 1 nella quale a giorni debutteranno Isa Bluette ed il comico Totò, ha messo in scena, con grande successo, Madama Follia una vivace e chiassosa rivista dei collega Ripp e Bel Ami. Malgrado che i ventun quadri non offrano particolari novità di trovate, tuttavia il tutto è combinato con grande abilità e legato da un tenue filo conduttore. Molto bene l'Ippaviz, la Corsoli, l'Orsini, il Macario, nonché tutti gli altri attori e cantanti che non risparmiano ardore e diavolerie per dare giocondo sapore alle strofette, ai dialoghi e ai balletti. Sfarzosa e di buon gusto la messa in scena, nonché ottime l'orchestrazione e l’organizzazione.

Baraonda rivista delle riviste dei noti Ripp e Bel Ami, seralmente esilara il numeroso pubblico, che si diverte assai ed applaude con calore gli interpreti tutti, fra i quali emergono la scintillante soubrette Isa Bluette ed il comicissimo e dinamico Totò. Questi poi sono alle loro ultime recite passando nella "Maresca n. 2" e venendo sostituiti dal Riento e dalla leggiadra Ippaviz.

Isa Bluette continua a far parlare di sè. E' passata dalla, N. 1 Mareschiana alla compagnia N. 2 ch’è attualmente a Padova assieme con Totò. Ne è uscito Eugenio Testa il quale, pare, ha intenzione di ritornare per l'ennesima volta al capocomicato... Maresca ha supplito il posto di Totò con Riento.

«Café Chantant», 15 settembre 1927


1927 09 30 Corriere della Sera Madama follia L

«Corriere della Sera», 30 settembre 1927


Isa Bluette continua a far parlare di sè. E' passata dalla, N. 1 Mareschiana alla compagnia N. 2 ch’è attualmente a Padova assieme con Totò. Ne è uscito Eugenio Testa il quale, pare, ha intenzione di ritornare per per l'ennesima volta al capocomicato... Maresca ha supplito il posto di Totò con Riento.

«Café Chantant», 15 ottobre 1927


GENOVESE — Le repliche di Madama Follia si susseguono al «Genovese» con crescerne fortuna. Al comico Riento, che ha raggiunto a Firenze la Compagnia Maresca N. 2, è succeduto il comico grottesco Totò, il cui debutto è stato accolto dalle festose manifestazioni del pubblico, che ha riso, sino a convulsionarsi, alle numerose riuscitissime macchiette dello spassoso artista.

La Ippavtz, l'Orsini, la Ferri, la Corsini, il Marchetti, la coppia danzante Sabbatini-Bartl, e l'affiatato corpo di ballo sono stati calorosamente festeggiati a ogni atto, insieme al bravo maestro Fragna. Questa sera la rivista si ripete.

«Il Lavoro», 22 novembre 1927


1927 11 24 Il Lavoro Girotondo

Ripp e Bel Ami sono veramente gli autori più geniali, più pratici, più bravi nel campo della rivista italiana. Constatazione che non aveva bisogno di nuove e maggiori prove, ma che è stata suffragata ancora una volta in modo completo e, diremmo, definitivo, ieri sera al gremitissimo Politeama Genovese in occasione della «prima» di Girotondo.

La Compagnia di Achille Maresca, che è ora veramente un'ottima Compagnia di riviste. e non un misto inorganico, per gli elementi che la compongono e per l'adattamento e la pronta assimilazione che alcuni di essi hanno saputo fare del sistemi ,e scuola di tal genere di teatro, ha molto bene rappresentato il sopradetto lavoro, dal notissimi e fortunati autori torinesi appositamente scritto per il suo complesso artistico. E' appunto nel saper magistralmente comporre questi spettacoli «su misura» che noi vediamo la maggior abilità di Ripp e Bel Ami, ed è per ciò che siamo stati indotti a trinciare in testa alle brevi note di critica il giudizio suesposto. Il cav. Achille Marasca del resto ha. cooperato ben validamente alla splendida riuscita dello spettacolo in quanto lo ha fornito di scenari e costumi veramente grandiosi e di buon gusto. Ammirati specialmente alcuni bei fondali e scenari, opera di Ramo.

Il pubblico, quello stesso pubblico che ha decretato il più fantastico successo alia senza dubbio meno bella e riuscita Madama Follia, ha in verità Ieri sera applaudito molto e si è molto divertito e. specie al finale del terz'atto, ha dimostrato pieno entusiasmo, ma non ha giustamente saputo apprezzare diversi bei punti del lavoro in cui si è sentito qualche inopportuno quanto ingiusto zittio frammisto alle acclamazioni di altra parte di spettatori.

Non resta ora che parlare dell'interpretazione. Trama non ne esiste e perciò non v'è bisogno di descrizione: in quanto ai singoli quadri rinunziamo a citare quelli i più o meno belli e riusciti. Unico difetto, forse, l'eccessiva lunghezza del primo e se-cond'atto che li rende un pochino pesanti. Consigliamo senz'altro gli appassionati (sono ormai legioni) di tali produzioni di recarsi al «Genovese» e giudicare de visu. Non dovrebbero, a nostro modesto giudizio, volercene male per lo spassionato consiglio. Del resto: «scusate, fatto apposta».

Angela Ippaviz ed Alfredo Orsini, sfolgorante negli splendidi, luccicami costumi la prima, più che inai divertente e lepido di signorile comicità il secondo, non hanno bisogno di speciali e particolari elogi: il pubblico ne ha fatto i propri beniamini ed essi non hanno certo bisogno delle nostre lodi. Anche la signorina Corsini ha avuto la sua parte di meritati applausi per le sue buone interpretazioni. Ci è gradito però parlare del comico Totò e della soubrette Ferri, due nuovi attori della Compagnia. Il Totò passando dal varietà, in cui era notissimo per le sue esilarantissime macchiette alcune delle quali ripete con immutato successo durante lo spettacolo, alla rivista si è trovato subito à son aise ed in diversi riusciti sketches, nei finali, e sopra tutto in un delizioso duetto con Orsini ha dato ulteriori prove della sua valentia, classificandosi senz'altro fra i migliori attuali interpreti di questo teatro. La giovanissima Ferri sta facendo passi (di danza, naturalmente) da gigante e non stimiamo esagerato preconizzare per lei, considerate le sue ottime qualità e predisposizione, uno splendido e lusinghiero avvenire.

Altri ottimi attori il Sabbatini, il Toddiu, la piccola e molto avvenente Ferri che cammina sulle orme della maggior sorella, ed altri di cui non ricordiamo il nome.

Più che buono il corpo di ballo cui non nuocerebbe tuttavia un maggior sincronismo ed affiatamento, ed ottima l'orcheotra diretta dal bravo maestro Prugna. Da stasera le repliche.

F. M., «Il Lavoro», 24 novembre 1927


1927 11 30 Il Lavoro Girotondo intro

Con Girotondo — la trionfante rivista di Rlpp e Bel Ami, che assistevano raggianti alla recita, da un palco — si è beneficiato ieri sera il comico Orsini, al quale una folla di spettatori ha tributato festose e indimenticabili accoglienze. Il lepidissimo artista, che ha schizzato le varie macchiette con una vis comica signorile e piena di misura, suscitando la più gioconda allegria, ha cantato in un intermezzo alcune canzonette, che gli hanno valso unanimi manifestazioni di simpatia e l'omaggio di fiori o di artistici doni.

Ai suo fianco al sono fatti valere ed apprezzare l'elegantissima Ippaviz, la Ferri, piena di fascino e di charme, la indiavolata Corsini, l'inesauribile Totò, e gli altri artisti, che il pubblico ha voluto partecipi col seratante delle numerose chiamate al proscenio.

Questa sera spattacolo di congedo della Compagnia, con l'ultima replica di Girotondo, in onore del maestro Armando Fragna, che con tanta intelligenza e perizia ha diretta l'attuale fortunatissima stagione.

In un intervallo egli dirigerà una Sinfonia di Suppé, e il trio Ippaviz, Orsini, Totò, eseguirà un vario e attraente programma.

«Il Lavoro», 30 novembre 1927


1927 12 01 Il Lavoro Girotondo intro

Al « Genovese », coll’ultima replica di Girotondo, ha chiuso brillantemente la fortunata stagione la Compagnia di Achilie Marasca. Lo spettacolo era in onore del maestro Armando Fragna, musicista di salda cultura, animatore sicuro e pronto, che si meritò gli applausi di una folla di spettatori, e l'omaggio di pregevoli doni, dopo una Sinfonia ai Suppè, egregiamente diretta, nell'intervallo fra il secondo e il terzo atto.

Alfredo Orsini volle recare il proprio contributo alla serata cantando con molto sentimento una canzone dello stesso Fragna, applauditissima, e il comico Totò esilarò il pubblico con alcune sue riuscitissime macchiette.

Sappiamo che la Compagnia Maresca sarà nuovamente fra noi il prossimo mese di giugno.

«Il Lavoro», 1 dicembre 1927


1927 12 18 Corriere Emiliano Peccati e poi virtudi intro

Come abbiamo già riferito ai lettori, «Peccati e poi virtudi» è il titolo di una nuova rivista che due giornalisti milanesi ed un musicista romagnolo, sotto questo pseudonimo «Masera» che ha in sé la base dei tre nomi, hanno composto, e che sarà rappresentata nelle prossime sere dalla primaria compagnia di operette riviste Achille Maresca.

Al teatro lirico di Milano, nell'ottobre scorso, lo spettacolo  è stato ripetuto per 22 sere consecutive, su richiesta generale. Successivamente, per 18 recite, a Genova e per diverse, a Firenze, a Modena, a Ferrara. Nella nostra città l'avvenimento artistico è atteso con interesse, e il successo immancabile premierà la fatica e il coraggio degli autori, che hanno voluto riportare il genere, sia pur lieve, della rivista, alle buone fonti italiane dell'ispirazione e della espressione comica, liberando Questi spettacoli, così graditi al pubblico, dalle forme straniere di colore.

Naturalmente sono rimaste le ballerine e i relativi sgambetti sulle teste dei professori d'orchestra; ma questo non ha impedito agli autori di ricavare, dalle situazioni ridicole e grottesche, insegnamenti di verità e commenti di sana comicità.

Quello che non si vede è il colore esotico, negro o mulatto, delle solite riviste d'oltralpe, mentre sono esaltati, in una coreografia di eccezionale effetto, valori ed episodi di vita nazionale, alternati a spunti di fine umorismo politico. «Peccati e poi virtudi» formano 27 quadri, lussuosamente ordinati da Luciano Ramo, sullo sfondo scenico del pittore Galli.

 Il lavoro si raccoglie intorno alla vicenda alterna che spinge gli uomini verso il peccato o la virtù;  precisamente, come nel gioco detto della «lippa», questa che è un'asticciola di legno, saltella qua e là sospinta dai giocatori;  così gli uomini, nella vita, saltellano appunto fra Il peccato e la virtù. L'argomento è grazioso e  si  presta a rivelarci la serietà e la maturità artistica degli autori.

C.B., «Corriere Emiliano», 18 dicembre 1927


1927 12 22 Gazzetta di Parma Santarellina Angela Ippaviz intro

L'ultima rappresentazione di riviste c'è stata ieri sera, ancora con «Peccati e.... poi virtudi». Il pubblico che è accorso non ha lesinato gli applausi agli interpreti della bella rivista di «Masera» la felice triade di colleghi milanesi che hanno esordito nel campo della rivista così lietamente.

Per questa sera si prevede un pienone; si rappresenterà : «Santarellina», in serata d’onore della Ippaviz. E in «Santarellina», con la briosa Angela e il grande Orsini, si può star certi che il buon umore non mancherà.

«Gazzetta di Parma», 22 dicembre 1927


Venerdì mattina poi, al « Balbo», per i figli dei Mutilati e Orfani di guerra, la Compagnia Maresca ne prepara... di tutti i colori. E' una gara fra Mario Castellani, Isa Bluette, Toschi ed il brillantissimo Totò, per creare delle attrattive piacevolissime ai mille bambini che interverranno allo spettacolo, al quale prenderà parte persino un asinelio sapiente, il maestro Mario Cappellini sta insegnandogli la musica... Ve l'immaginate? istruirlo della danza. Cose eccezionali dunque!

«La Stampa», 31 dicembre 1927


Altri artisti

1927 02 Cafe Chantant Pina Piovani L

1927 08 Cafe Chantant Pina Piovani L

1927 12 Cafe Chantant Pina Piovani L

1927 Cafe Chantant Ettore Petolini 00 L

«Café Chantant», 1927


1927 09 01 Il Dramma Umberto Onorato Raffaele Viviani

1927 Il Dramma Elsa Merlini

1927 Il Dramma Gino Cervi

1927 Il Dramma Vittorio De Sica

«Il Dramma», 1927


1927 Comoedia Isa Bluette2

1927 Comoedia Isa Bluette

«Comoedia», 1927


1927 02 10 Cafe Chantant Liliana Castagnola intro

Trianon. Dopo la compagnia Il Teatro della Risata di C. A. Bixio che vi agiva da oltre un mese, e scioltasi prima di espletare l'ingaggiamento della Sala Umberto di Roma, il teatro è ritornato agli spettacoli d'arte varia. Attualmente è in grande successo, godendo tutti i favori del pubblico, la biondissima Liliana Castagnola che da molti anni mancava dalle scene della nostra città. Ammiratissima per la sua eleganza ed il brio indiavolato, ha una magnifica voce sapientemente modulata ed una dizione perfetta. Indovinata la presentazione e sapientemente scelte le diverse canzoni che ben si addicono al suo temperamento artistico.

«Cafè Chantant», 10 febbraio 1927


1927 05 10 Cafe Chantant Cabiria intro

Cabiria è piazzata. Vi à forse qualche frequentatore dei massimi teatri di varietà che non abbia sussultato di gioia sotto il malioso sorriso di questa bruna divetta, i cui occhi racchiudono tutte le indefinite bellezze della donna tipo orientale? Non intendo rivolgere un madrigale alla seducente artista, che possiede i più squisiti doni concessile dalla natura; desidero solo rilevare i progressi eh' ella ha raggiunto in breve volgere di tempo. Cabiria fu a torto classificata una delle più affascinanti divette dell'opimo mare canzonettistico. Ciò è dovuto alla sua esagerata ritrosia nel mettere in evidenza il proprio valore.

Ho riudito Cabiria con un senso di gradevole compiacimento, sono tornato a deliziarmi della sua piccola voce soave e della sua dizione scintillante, accarezzata da un canto lieve come il sospiro, di un'anima accorata, ed ho bevuto tutta la passione onde ella coinvolge l'essenza di ogni canzone. Nelle sue elegantissime toilettes, Cabiria è un modello di linee purissime, alta, slanciata e per soprappiù con una testolina avvolta in un casco di capelli neri e tizianeschi. Dopo la rinunzia ai periodi di riposo, l'arte della maliosa diva ha ripreso novello slancio, riconducendola nel cammino di successi sinceramente meritati.

Cabiria oggi volge con tutte le sue grazie verso più definiti orizzonti, il suo ruolo di stella si delinea chiaro nel cielo del varietà; per essa la meta finale é vicina fra tripudi di feste e fiori, come l'eroina D'Annunziana, creatura di sogno, d'amore, di canto e di gioia.

Bergerin, «Cafè Chantant», 10 maggio 1927


1927 06 21 Il Lavoro Madama follia intro

Con la penultima recita di Madama Follia — la fortunata rivista di Ripp e Bel Ami, che da oltre due settimane tiene il cartellone, con crescente fortuna — si beneficierà questa sera al «Genovese» Angela Ippaviz, la scintillante soubrette della Compagnia Maresca che a doti di attrice vivace e di cantatrice garbata, unisce qualità di spirito non comuni, improntate a un gusto signorile e a una tresca originalità artistica.

Danzatrice agilissima — vero esemplare di elasticità sottile — la Ippavlz sa presentarsi nelle diverse figurazioni con aristocratica seduzione e con stilizzata eleganza, meritandosi il caldo consenso del pubblico, che, nel corso dell'attuale stagione, l'ha simpaticamente festeggiata ed applaudita.

Dopo il secondo atto la seratante in unione all'attore brillante Alfredo Orsini eseguirà una danza su motivi di Chopin e con Erminio Maccario canterà il duetto Il marinaio genovese.. „

Mario Cappello, il cesellatore della canzone genovese, si produrrà nel suo nuovissimo repertorio; e lo spettacolo sarà completato dal debutto di Rigol's, il valente fantasista dell'«Empire» di Parigi, assistito da Madame Olga White. Bianche et Noir si esibiranno ancora nelle loro caratteristiche danze brasiliane.

Spettacolo di grande attrazione, che non mancherà di richiamare una folla di spettatori e di rinnovare fervido successo di applausi per la Ippaviz e i suoi valenti collaboratori.

E' annunciata per giovedì prossimo la Rivista delle Riviste: Baraonda, tre atti e molti quadri di Ripp e Bei Ami.

«Il Lavoro», 21 giugno 1927


1927 06 22 Il Lavoro Madama follia intro

Lo spettacolo in onore di Angela Ippaviz, presentatasi nelle vesti di Madama Follia, ha segnato ieri sera un nuovo trionfo per la sfolgorante soubrette. La cronaca della serata è oltremodo lieta: Angela Ippaviz è stata accolta, sin dal suo apparire sulla scena, da applausi entusiastici, che si sono rinnovati durante i tre atti e a ogni chiudersi di velario.

Il terzo atto è stato si può dire sostituito dalia rapida sfilata di «numeri» di grande valore: non vi ha perso nulla il pubblico, che ha goduto di uno spettacolo veramente fuori dell’ordjnario. Gli applausi invero meritati sono fioccati a iosa ed hanno premiato oltre la seratante i bravissimi Orsini e Macario che oltre il terzetto oramai famoso dello «Zanzibar» hanno eseguito con la Ippaviz il primo esilarantissimo duetto «del marinaio» di Gatte di lusso, ed il secondo una veramente riuscita artistica danza su molivi di Chopin. Si è avuto inoltre l'annunciato debutto del comico francese Rigolo, debutto assai lusinghiero, chè il successo da lui ottenuto è stato ottimo e si rinnoverà indubbiamente nelle successive sere, e, sarà sempre grata al pubblico genovese un audizione delle più recenti canzonette dialettali dette colla nota finezza ed arte da Mario Cappello, esso pure acci amatissimo.

Ricchi omaggi ha avuto la seratante: fiore in mezzo ai fiori delle numerose «corbeille», essa ha ricevuto diversi doni preziosi oltre a quello già detto degli applausi entusiastici dell’immenso pubblico, pubblico soddisfatto dell’attraente spettacolo, che questa sera si replica intieramente.

Domani prima di «Baraonda» rivista delle riviste, ossia i migliori quadri scelti tra i numerosi lavori di Ripp e Bel Ami in una rivista sola.

«Il Lavoro», 22 giugno 1927


1927 07 29 Il Popolo di Trieste Madama follia intro

Fruscio iieve di piume e di pizzi inargentati, sbrillìo di gioielli che danno fremiti e strane fosforescenze ad un corpicino d'alabastro, una voce agrodolce e vellutata come la notte: così appare sulla scena Angela lppaviz. Fra le soubrettes del palcoscenico operettistico italiano ella è certamente la più graziosa, la più vivace, la più fresca. Ella sa, sopratutto, piacere al pubblico.

Nell'operetta come nella rivista, Angela Ippaviz profonde nel personaggio che rappresenta i tesori della sua sensibilità artìstica e il profumo della sua grazia femminile, presentando, di volta in volta, creature nuove, tutte palpitanti di vita, imporporale di sensualità, che offrono al pubblico parentesi di sogno.

Ma, ciò che particolarmente distingue Angela Ippaviz, è il senso musicale che ella dà ad ogni sua interpretazione. Nella spumeggiante onda melodica dell'operetta o della rivista, ogni sua creatura vibra come una cosa eterea e si fonde nella gamma dei suoni.

In un idilliaco bozzello campestre della rivista "Baraonda", che è stalo ammiratissimo sere or sono, le sue preziose virtù musicali hanno particolare risulto. In quel quadro, fatto di sospiri e di dolci sussurri, miniato di carezze, Angela Ippaviz ha rivelato di possedere doti artistiche non comuni.

A questa rara sensibilità musicale, poi, Angela Ippaviz accoppia la sua meravigliosa arte di ballerina. Le sue caviglie nervose conoscono tutte le raffinatezze della danza, e sembrano alimentate da due accumulatori elettrici.

Dal passo lieve, studialo, coreografico, ella passa rapidamente alla frenetica danza moderna, senza perdere mai lo stile della ballerina perfetta, padrona di ogni più complicato movimento.

La cordiale e fervida simpatia con cui il pubblico accompagna ogni manifestazione artistica di questa nostra concittadina è dunque legittima. E stasera, indubbiamente, per la serata d'onore di Angela Ippaviz, tale simpatia esploderà certo piu forte e più vasta.

«Il Popolo di Trieste», 29 luglio 1927


Il buon Ugo Ferri e le sue vezzoso signorine Elsa e Nella, che sono ormai soubrettes, duettiste e soliste di pronta intelligenza e vivacità, con la loro compagnia mietono successi sulla Riviera. Essi attirano un publico familiare entusiasta del programma vario onesto e lieto della simpatica troupe, che va dallo scherzo comico in versi martelliani, alle ultime novità operettistiche e varietistiche, non escluse lo canzoni italiane napoletano e patriottiche del buon papà Ferri. Ora sono, tutti, i beniamini della colonia balneare di Alassio.

«Café Chantant», 10 agosto 1927


A QUEL PAESE — Il successo più pieno ed entusiastico continua ad arridere ogni sera a Peppino Villani. Questo artista ha una vis comica veramente straordinaria. Egli si produce in esilaranti creazioni, di cui non si sa se ammirare maggiormente il fine gusto parodistico o l'humour corretto, pieno di ironia e di senso caricaturistico.

La bellissima étoile spagnuola Luna Renani or porta ogni sera una nota di gaia giovinezza, di fine eleganza e di grazia civettuola nello scelto programma. Ella è danzatrice perfettissima ed originale, sicché le danze spaglinole da lei eseguite con perfezione di stile e con l'ausilio di ricchissimi costumi, si rivelano per la prima volta al nostro pubblico in tutta la loro bellezza ed in tutto il loro fascino.

Assai bene anche Cabiria, la graziosa ed elegante stella italiana, nel suo nuovissimo repertorio di scelte canzoni. Successo veramente entusiastico della coppia di danze Jessie et lanny, reduci dai trionfi dall'Orfeo di Berlino.

«Il Lavoro», 8 settembre 1927


1927 10 18 Il Messaggero Liliana Castagnola

«Il Messaggero», 18 ottobre 1927


1927 11 18 Il Lavoro Madama Follia Riento Intro

La ripresa di Mille e una... donna ha fatto affollare ieri sera il «Genovese» rinnovando il successo delle precedenti rappresentazioni. Il pubblico ha riso, si è divertito e ha battuto frequentemente le mani alla Ippaviz, scapigliata ed elegante, alla Ferri, piena di fascino e di seduzione, alla bravissima Corsini, ai lepidissimi Orsini e Riento, ai Marchetti, alla De Rubeis, al Gemelli, alla coppia danzante Sabbatini-Bartl e al valente maestro Fregna, direttore d'orchestra.

E' annunciato per questa sera lo spettacolo d'onore del comico Riento con Madama Follia. Durante il secondo atto il seratante eseguirà, insieme colla soubrette Elsa Ferri il duetto « «L'abruzzese, cerca moglie» e si produrrà, durante un intervallo, in alcune esilaranti macchiette del suo repertorio

La simpatia che il Riento hai saputo cattivarsi nel nostro pubblico assicurano allo spettacolo un pubblico numeroso e plaudente.

«Il Lavoro», 18 novembre 1927


1927 11 26 Il Lavoro Girotondo intro

Angela Ippaviz, la sfolgorante soubrette, di cui si annuncia per questa sera lo spettacolo d’onore, non ba bisogno di molte parole di presentazione. A lei, attrice vivace, cantatrice e danzatrice garbata, vanno seralmente gli entusiastici battimani del pubblico, che apprezza in lei doti di spirito e di brio non comuni, sempre improntate a un gusto signorile e a una fresca originale vivezza artistica. La seratante si produrrà In Girotondo, l'applaudita rivista di Ripp e Bel Ami che da tre sere fa gremire il teatro in modo straordinario.

Il lavoro le darà occasione di riaffermare, ancora una volta, le sue esuberanti attitudini gaie, e di offrire al pubblico la squisita eleganza dei suoi abbigliamenti, armoniosi d’oro, e fatti... di nulla. In un intervallo la Ippaviz interpreterà Leggenda rossa del maestro Fragna, e insieme coll’Orsini eseguirà il duetto di Katja la ballerina di Gilbert. La cronaca sarà, indubbiamente, delle più liete.

«Il Lavoro», 26 novembre 1927


1927 11 27 Il Lavoro Girotondo intro

L'esaurito d'ieri sera, col rinvio di molto pubblico, rammaricato di non trovar posto, è la misura con cui si può giudicare la simpatia onde è circondata nella nostra città la signorina Angela Ippaviz, che con Girotondo di Ripp e Bel Ami ha dato al «Genovese» il proprio spettacolo d'onore.

La graziosa soubrette è prodigata durante i tre atti della rivista, e il suo brio scoppiettante, e la grazia delle sue danze, cosi pittorescamente eleganti in ogni loro plastica espressione, le hanno procurato le più cordiali manifestazioni del pubblico, che l'ha acclamata con sincero entusiasmo.

In un intervallo la Ippaviz ha cantato con fine sentimento e morbida espressione una canzone dell'ottimo maestro Fragna "Leggenda rossa", composizione di squisita fattura, che ha valso all’esecutrice e all'autore il più fervido e caloroso consenso.

E battimani scroscianti hanno accolto il duetto di Katja la ballerina «L’amore è un treno» brillantemente eseguito dalla seratante e dal comico Orsini, che hanno dovuto bissarlo fra rinnovate acclamazioni.

Magnifiche corbeilles e ricchi doni sono stati offerti alla Ippaviz, che ha condivfso il lieto esito dello spettacolo colla deliziosa Ferri, la Corsini, l’Orsini, Totò, il Marchetti e gli altri artisti. Il maestro Fragna ha diretto lo spettacolo coll'usato valore. Oggi nei due spettacoli, e domani, repliche di Girotondo: martedì serata d’onore di Alfredo Orsini.

«Il Lavoro», 27 novembre 1927


1927 12 15 Gazzetta di Parma Angela Ippaviz Madama follia intro

Questa è Angela Ippaviz; se il "clichet" vien bene la potrete ammirare anche sul giornale; altrimenti guardate di non mancare al Reinach, questa sera, chè la vedrete ancor meglio, guizzare sul palcoscenico, piena di brio, birichina e tanto, tanto simpatica. Queste son cose che le sanno già a Parma; difatti Angela la conoscono bene, e come!

1927 12 15 Gazzetta di Parma Angela Ippaviz Madama follia f1

Chi non la ricorda, l'anno scorso, in "Katia la ballerina"? L'Ippaviz ha un'arte semplice, ma efficace, è la stella della rivista italiana, ed è una "soubrette" graziosissima nell'operetta. E balla come poche sanno; e canta con una voce satura di calde armonie.

Basta: la presentazione è fatta. Ieri sera, con "Madama Follia" la compagnia del cav. Maresca ha debuttato; il teatro gremito, un pubblico vario e signorile. Grande ammirazione per lo sfarzo delle scene, e per gli artisti. La Ippaviz, magnifica in un bellissimo ballo, dei "Pupi", con Orsini che si rivede sempre volentieri, Riento, misurato e piacevole, la Corsini, la De Rubeis, hanno avuto approvazioni dal pubblico, malgrado che certa parte di esso sia rimasta fredda di fronte allo spettacolo; ma le riviste son riviste, e vanno considerate per quello che sono. Bene l'orchestra sotto la guida di Fragna.

«Gazzetta di Parma», 15 dicembre 1927


1927 12 15 Cafe Chantant E A Mario intro

...di napoletanità, di sentimento e di grazia infinita: solo così possiamo sintetizzare la multiforme vulcanica attività dell' illustre autore dei canti della Patria ; del poeta fecondissimo e del musicista geniale di un canzoniere che in tutti gli angoli del mondo solleva echi di nostalgia e diffonde amore alla terra lontana.

E. A. Mario, coerente, anche come editore, alla sua missione di Ambasciatore della canzone, ha da qualche mese, impiantato una succursale a Milano della sua fiorente Casa Editrice, in una sede degna, Piazza Duomo 23, ove convengono personalità ufficiali e artisti, desiderosi di ritrovare Napoli a Milano.

Le nuove illustrazioni già raffigurano la ben nota silhouette di E. A. Mario che appoggiando il piede sinistro solidamente al Vesuvio, allunga la gamba destra sulla Madonnina. E' un passo ampio: ma non certo superiore alle qualità dinamiche del geniale amico nostro.

«Cafè Chantant», 15 dicembre 1927


1927 12 16 Gazzetta di Parma Mille e una donna Alfredo Orsini intro

Una sera, alla rappresentazione di «Santarellina», uno diceva che, parlando sul noioso argomento dei prezzi, era felicissimo di aver pagato soltanto per vedere Orsini scendere dal muro nel cortile del convento di «Santarellina». Basterebbe questo episodio di simpatia per presentare al pubblico un artista: ma non c'è bisogno neanche ii farlo, chè Orsini è ben conosciuto a Parma, dove tutte le volte che recitò si ebbe una gran dose di applausi.

1927 12 16 Gazzetta di Parma Mille e una donna Alfredo Orsini f1

Egli è indubbiamente uno dei migliori comici d’operetta e ancor oggi, benché nella rivista, quella sua fino e garbata comicità ha modo di risaltare. Si vede allora l'artista distinto, il non dimenticato brillante, in tante operette, sullo stesso palcoscenico del Reinach, o la delicatezza della sua arte affiora, anche se nella rivista l'arte non trovi troppo posto.

Con questo, finiamo, dicendo che siano felicissimi di poterlo cordialmente applaudire ogni sera.

Ieri sera: «Mille e... una donna», una rivista... naturalmente di Ripp e Bel Ami. La messa in scena è stata come, per la prima rappresentazione, eccezionale. Il cav. Marasca allestisce spettacoli che non hanno nulla da invidiare, per eleganza e per sfarzo, a quelli delle altre compagnie italiane, e neanche, crediamo, alle estere.

Pubblico non troppo numeroso; il nostro pubblico non lo si può indovinare. Mettiamo che ieri sera ci fosse la ragione della neve caduta ; certo però che non deve neanche aver troppo capito cosa sia la rivista, e la rivista, lo abbian già detto, non ha troppo arte, ma à fatta per ridere o divertirsi, spensieratamente e inintellettualmente.

Inoltre è un piacere dell'occhio, a vedere gli scenari di Maresca, e... anche quelle belle ragazze che recitano. Le quali ieri sera si sono prese tanti applausi, mentre all'Ippaviz, all'Orsini, al Riento, alla Corsini e alla De Rubeis, sono andate approvazioni particolari. E diciamo un «bene» per il maestro Fragna.

«Corriere Emiliano», 16 dicembre 1927


1927 12 22 Gazzetta di Parma Santarellina Angela Ippaviz T L

«La Gazzetta di Parma», 22 dicembre 1927