Renato Rascel, il piccoletto rubacuori

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E’ proprio vero che Rascel e Tina De Mola vorrebbero tornare a vivere insieme, oppure questa riconciliazione è impossibile? Esistono altre donne nella vita sentimentale del comico romano? Adesso negli ambienti artistici si parla di un suo “flirt" con Eleonora Rossi-Drago: ma è autentico, o si tratta di una trovata per distrarre l’attenzione dalla bionda protagonista di "Rascel City"?

Di solito, quando il capo dell'ufficio stampa di una determinata produzione cinematografica è piuttosto a corto di idee o di mezzi finanziari per lanciare in grande stile un film, ricorre ad alcuni trucchetti — spesso assai ingenui — per attirare l'attenzione sugli attori o le attrici che sono appunto legati al film da lanciare. L’estate scorsa, per esempio, a Capri, durante la lavorazione di uu film a colori sull’isola, tutti i giornali parlarono del coraggioso salvataggio dell’attrice Yvonne Monlaur ad opera di Maurizio Arena il quale, a detta dei giornali, si era lanciato in acqua per porre in salvo la bionda ed aristocratica francesina, colta improvvisamente da crampi. La cosa era stata organizzata in maniera veramente perfetta, ma era tutta una messa in scena, proprio come se si trattasse di una ripresa cinematografica. Non tutti i giornali ci cascano, è vero, malgrado l’impossibilità di controllare la autenticità assoluta della notizia; tuttavia il film riuscì a farsi una buona pubblicità a titolo assolutamente gratuito. Altro tipico trucco, or-
mai usato ed abusato da tutti gli addetti stampa — o, come si dice in America, press manager — è quello di far nascere un «sensazionale» idillio amoroso intorno agli attori principali del film; il sistema si è talmente standardizzato che ormai nessuno più ci fa caso, anzi, ogni volta che sorge realmente un flirt tra attori ed attrici di una stessa troupe cinematografica, il sistema viene sfruttato tranquillamente a sua volta da quell’attore o attrice per ripararsi, di fronte alla stampa, dietro il paravento, invero molto comodo, del «fidanzamento inventato per motivi di indole pubblicitaria».

Una riconciliazione impossibile

Dinanzi ad una smentita di questo tenore non c’è altro da fare che archiviare l' affaire e non parlarne più. La voce che circola sempre più insistente negli ambienti cinematografici romani secondo cui tra Renato Rascel e Eleonora Rossi Drago sia nata affettuosa amicizia, può inquadrarsi nella semplice «trovata» di un ufficio stampa? Che valore avrebbero le solite smentite dinanzi ad un’opinione pubblica estranea alle manipolazioni degli agenti-stampa?

Per rispondere a queste domande non basterebbero neanche forti dosi di «siero della verità», tanti e troppo complessi sono i motivi che si frappongono a diradare una certa atmosfera che si è creata intorno a questo che è stato definito «uno dei più strani flirt del giorno». Lui un attore caro ai grossi pubblici, un cantante e musicista di successo, un comico popolaresco che ha sempre impersonato il debole indifeso, il «piccoletto» birbone dal quale te ne puoi aspettare di tutti i colori; lei invece, «la signora del cinema italiano», alta, bellissima, affascinante, piena di classe, figlia di un ufficiale di marina, colei che ha quasi rifiutato di divenire moglie di un duca; no — hanno commentato tutti — è impossibile, stonano insieme.

Eppure alcune sere or sono, in un locale notturno di Napoli, dopo la consegna dei «Ciak d’oro», Renato Rascel ed Eleonora Rossi Drago, lui vestito in smoking, lei in faille bianco con dei vistosi gioielli di squisita fattura hanno trascorso tutta la serata insieme, chiacchierando, ballando e ridendo appartati in un tavolo prenotato. Ad un tratto sembrò anzi che la conversazione diventasse talmente intima da far pensare che Rascel lo facesse apposta per disorientare coloro che davano già per scontata la sua ventilata riconciliazione con Tina De Mola.

Forse il mistero si dirada un poco se ci si sforza di capire il carattere, l'emozionalità, gli impulsi affettivi di Renato Rascel.

Il primo flirt di Renato Rascel si chiamava Tea Amodio: una ragazzina vicina di casa che ora si trova in America e che solo dopo venti anni (in occasione di una tournée di Rascel negli Stati Uniti) confessò di averlo amato. Ma il primo amore, la prima «sventola» vera e propria Rascel la prese quando, attore diciassettenne alle prime armi, si imbattè in una diva, cantante di varietà, dai costumi carichi di piume e di lustrini e dagli occhi profondamente bistrati; insomma una vera donna di fronte ad un ragazzino. Lui sconosciuto, giovane, «piccoletto» e inesperto, lei già famosa nei café-chantant, piena di savoir fair e e di classe: il giovane Ronny Boy (così si faceva chiamare allora Rascel) non sapeva come ricambiare le amorose premure della sua bionda diva e le regalava continuamente qualcosa. Un giorno vide in vetrina un costosissimo profumo francese e glie lo comprò: il profumo si chiamava Rachél, quello che pochi giorni dopo doveva divenire (italianizzato per intervento politico) il suo pseudonimo definitivo.

«Nella mia vita - disse qualche tempo fa Rascel — le donne hanno sempre avuto molta importanza: le donne sono come un’oasi di pace nella vita di un uomo abituato a lottare e lavora re come me. Sono uomo e giovane e perciò è naturale che anche dopo essermi separato da mia moglie abbia avuto legami senti mentali».

Huguette

Infatti, dopo l'infelice esperienza matrimoniale trascorsa con Tina De Mola, la donna che aveva conosciuto all'epoca del suo primo film Pazzo d'amor. Renato ebbe una affettuosa amicizia con la nota ballerina Kikj Urbani di cui, ancora oggi, egli conserva un dolce ricordo: «una donna deliziosa ed intelligente» egli l'ha definita. Poi fu la volta di Flora Medini, la brava interprete di «Alvaro piuttosto corsaro»; di lei Rascel disse: «ci siamo amati, ci siamo fatti compagnia per un breve tratto, e poi ci siamo perduti..- del resto io non ho mai avuto storie d’amore troppo drammatiche: forse perchè sono una persona educata».

Ed è forse in quest’ultima luce che va messa Huguette Cartier, una donna di estrema finezza e cultura, sempre molto discreta e riservata: Rascel l'ha definita «una specie di ministro degli esteri» poiché la signora Huguette pensa anche a sbrigare tutte le nratiche inerenti ai rapporti con l'estero della Casa Editrice Musicale Rascel. Huguette è francese, ha un figlio dì sette anni ed è l'ombra dell attore romano: forse ha capito che per entrare veramente nella vita di Rascel bisogna camminare in punta di piedi. ed avendo la massima comprensione per le sue improvvise impennate affettive.

«Per quanto riguarda le donne — è sempre Rascel che parla — in me ci sono due persone distinte: il primo Renato è un ragazzine di venti anni che s' innamora con tutte le follie degli amori giovanili ed è allora che mi nascono dalle corde della chitarra le canzoni più dolci, nostalgiche ed appassionate. E' allora che son capace di girare per tre giorni come un pazzo per la città in cerca di quel regalo da fare alla donna che amo e per la quale son capace di dimenticare giornalisti, fotografi e convenzioni».

1959 03 29 Sorrisi e Canzoni TV Renato Rascel f2Le tre foto ci mostrano un'interessante sequenze di Eleonora Rossi Drago che, nel film «Le Frik», interpreta una appassionata canzone. Recentemente Renato Rascel e l'attrice sono stati visti spesso insieme, per cui si è parlato di un'affettuosa amicizia che sarebbe sbocciata tra i due bravi artisti.

Il secondo Renato

Queste parole potrebbero, nella loro evidente eloquenza, spiegare molti atteggiamenti sentimentali del popolare comico-cantante. ma ce n'è ancora di più: l'altro Renato che è in me è il ragazzo che si è visto sempre prendete in giro dalle belle donne e che spesso sì è sentito dire: "Ma che vuoi tu, piccoletto!'", questo secondo Renato è stato sempre felice di potersi prendere qualche vendetta».

Dopo il lavoro estenuante di Stasata a Rascel City in cui l'attore aveva trovato a sostenerlo nella sfibrante fatica quotidiana la costante comprensione della sua ex-moglie Tina De Mola, Rascel ha voluto forse prendersi un po' di riposo ed una vacanza sentimentale, anche per smentire definitivamente la riconciliazione con la De Mola, «cara amica e compagna di lavoro insostituibile»: una riconciliazione ormai impossibile dopo undici lunghi anni di separazione. Se non altro, Stasera a Rascel City avrà dato ai due ex-coniugi la misura esatta del loro reciproco affetto e la conseguente e ribadita impossibilità di riunione.

Quanto alla Eleonora Rossi Drago diversi sono gli elementi che hanno concorso a determinare un flirt, sia pure strano, misterioso e passeggero; ma in tutti quegli elementi è riconoscibile il Rascel numero uno e il Rascel numero due, quello di vent'anni che dimentica i fotografi e le convenzioni e quello che si gode lo spettacolo di non vedersi preso in giro dalle beffe donne, quello della prima «sventola» per la diva bistrata.

Se non si sentirà dire ancora una volta: «Ma che vuoi tu, piccoletto!» forse dalla chitarra di Renato Rascel ascolteremo fra non molto una canzone dolce, nostalgica, appassionata.

Giuseppe Tabasso, «Sorrisi e Canzoni», anno VIII, n.13, 29 marzo 1959


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Giuseppe Tabasso, «Sorrisi e Canzoni», anno VIII, n.13, 29 marzo 1959