Il terzo funerale di Totò

Terzo Funerale L

E' la fine di maggio del 1967 quando, per il trigesimo, verrà celebrata una funzione speciale alla chiesa di S. Vincenzo alla Sanità, il quartiere natale di Totò, organizzata da Luigi Campoluongo detto Nas' ’e cane, un "guappo" che ammira e protegge l’attore fin dagli anni della giovinezza. E un terzo paradossale funerale, a bara vuota, voluto dal vecchio guappo perché Totò riceva i giusti onori dalla gente del suo rione.

Si sparge la voce che il principe abbia lasciato mezzo miliardo di lire ai poveri di Napoli e la Faldini è costretta a smentire: Antonio era superstizioso e non ha fatto testamento, soldi ce ne sono pochi, il fisco sarà costretto a rinunciare alle ultime rate dell’antico debito. Scomparso l’attore, l’amicizia tra Franca e Liliana s’incrina, anche a causa di alcune dichiarazioni di Diana sulla presunta intenzione dell’ex marito di tornare di nuovo con lei (la Faldini rivelerà invece che con Antonio avevano preparato le carte per sposarsi in estate nel Canton Ticino, stavolta davvero, e farà i nomi dei testimoni). La scomparsa dell’attore svela così l’antica finzione delle nozze con Franca. La quale, non essendo coniugata, legalmente non ha diritto a nulla; con grande coraggio e pazienza ricomincerà da zero facendo traduzioni dall’inglese e poi scrivendo con Goffredo Fofi alcuni libri utilissimi sul cinema italiano. Incontrerà un altro amore e lo sposerà, ma fino alla fine dei suoi giorni sarà custode inflessibile del buon nome di Antonio e nemica illuminata di ogni speculazione.


Il ricordo di Gino Campolongo, nipote di Luigi detto "Nas' 'e cane".

15 Aprile 1967. Data tristissima; mia madre mi racconta che il mio papà tornò a casa dal lavoro prima del tempo piangendo avendo saputo che Totò, il Principe della risata, era morto durante la notte una notte drammatica in cui le sue ultime parole furono: "Portatemi a Napoli". Come lui tanti napoletani tanti italiani piansero quest'uomo che, a distanza di quasi cinquant'anni dalla sua morte, ancora lo ricorda, ride alle sue battute lo considera ancora vivo. Subito la mia Famiglia con l'Associazione Valenziana con Sede in Piazza della Sanità e seguace del Monacone iniziò a preparare il suo funerale forte di un grande sentimento di amicizia cresciuto negli anni di una costante frequatazione; ma al telefono un distrutto Nino Taranto disse a mio zio Luigi Campolongo: “No don Luì, cheste 'llaggia fà io! Mo sento!”.

E così lui, per onore e rispetto di un grande amico del Principe, si fece da parte, si mise in un angolino! Ora dovete sapere che Totò ebbe ben tre funerali il primo a Roma il secondo a Napoli in Piazza Mercato nella Basilica del Carmine organizzato, appunto, dal suo amico Nino Taranto il quale proferì uno struggente discorso dedicato all'amico Totò ed un terzo nel suo quartiere nel rione Sanità. Questo è quello che più ricorda con affetto la figlia Liliana. In un'intervista afferma: “dopo il funerale a Napoli si avvicinò a me un uomo tutto vestito di nero mi fa io sono Luigi Campoluongo mi ricordai che Papà mi raccontava di questo Guappo “Naso di Cane” che era un Guappo come si usava allora che proteggeva il quartiere mi disse questa cosa non può andare così Totò deve avere il funerale a casa sua a' Sanità Le manderò l'invito!” Dopo poco più di un mese (la figlia di mesi ne ricorda tre ma sbagliava era infatti il 22 Maggio 1967) Don Luigi mandò a prendere a Roma Liliana con un'auto che la portò a Napoli nella Sanità e la lasciò davanti la Chiesa di Santa Maria della Sanità - in quella piazza dove da tanti anni si celebrava la serata canora finale della Festa del Monacone a cui Totò, quando poteva, assisteva con piacere e se compiaceva – la Chiesa del Monacone.

Questa era tutta addobbata a lutto all'entrata un enorme drappo di velluto bordò era stato sistemato sul portone dell'entrata della chiesa entrando Liliana scorse da lontano proprio ai piedi dell'altare, una bara una bara che rappresentava la salma di Totò; insomma si svolse un vero e proprio funerale, con tanto di bara, a cui parteciparono anche alcune star dell'epoca tanti attori tanti cantanti ma soprattutto tante persone del quartiere che lo conoscevano e lo amavano: Nino Taranto, Dolores Palunbo le sorelle Diana e Antonella Ungari, Aurelio Fierro, Giosuè Ippolito e tanti altri lo piansero ancora una volta! Scusate la presunzione ma si può dire che con questo funerale sia iniziato il revival di Totò che ancora oggi imperversa! W Totò!!!

Gino Campolongo


Il ricordo di Liliana de Curtis


Galleria fotografica


Riferimenti e bibliografie:

  • Foto e testimonianza di Gino Campolongo, nipote di Luigi Campolongo
  • Foto Archivio Carbone - Napoli
  • Alberto Crespi, «L'Unità», 11 aprile 2007