Mazzarella Carlo

(Genova, 30 luglio 1919 – Roma, 7 marzo 1993) è stato un attore e giornalista italiano.

Biografia

Frequentò l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica nella stessa classe di Vittorio Gassman, ma la sua carriera di attore si esaurì nell'interpretazione di qualche ruolo secondario (non amava, tra l'altro, che gli venissero ricordate le sue partecipazioni ad alcuni film di Totò)[senza fonte]. Di questa esperienza conservò la straordinaria capacità di parlare al pubblico, che rivelò di possedere nella sua professione di telecronista, metà giornalista e metà showman come fu definito.

Alla fine degli anni 50 ed all'inizio del 1960 si prodiga, insieme a molti colleghi di diversa estrazione politica alla promozione del progetto Cronache dal Mondo dal quale però si dissocia pochi anni dopo.

Nel 1964 realizzò un servizio speciale per la TV dal titolo Viaggio tra i negri d'America, per il quale venne insignito della "Medusa d'oro" al V "Premio dei Colli" per l'inchiesta filmata. Il servizio, oltre che per l'attualità dei contenuti e l'impegno sociale, si distingueva per lo stile giornalisticamente vivace e immediato, adatto al grande pubblico. Nello stesso anno prese parte al programma televisivo di varietà Za-bum.

Celebre per i suoi reportage dall'Oriente e dagli USA, per il suo sottile umorismo e per essere l'inventore di soprannomi affibbiati ai personaggi televisivi, Mazzarella amava discorrere con il suo pubblico in modo spigliato e mostrò a lungo questa attitudine nelle rubriche da lui curate la domenica per il TG2 delle 13.00.


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1993 03 08 La Stampa Carlo Mazzarella morte intro

ROMA. Carlo Mazzarella, giornalista televisivo, ex corrispondente da New York, invialo speciale ai tempi de) telegiornale unificato, intervistatore principe di dive, cronista cinematografico, ma anche ex attor giovane, è morto ieri mattina in una clinica romana. Da tempo combatteva la sua battaglia contro il cancro. Aveva 73 anni.

Il pubblico di mezza età lo ricorda ancora come il versatile, instancabile reporter mondano: non c’è festival cinematografico, premiazione di cui Carlo Mazzarella non ubbia dato notizia con quel suo fare sornione e bizzarro. Era un anticonformista. Possedeva un guardaroba fornitissimo: portava il «Montgomery» quando ancora in Italia soltanto pochissimi osavano farlo; gilet colorali, giacche alle ginocchia Era un piccoletto di grande, istintiva simpatia, anche se qualcuno gli rimproverava di calzare scarpe con tacchetti alla Frank Sinatra.

Mazzarella è stato un personaggio eclettico della tv per molti anni, ma prima aveva frequentato l'Accademia d'Arte drammatica di Roma, con Vittorio Gassman, Vittorio Caprioli, Alberto Bonucci; fatto teatro con Sergio Tofano e Anna Proclemer, si era laureato in Lettere. Si dice che fosse pazzamente innamorato di Lea Padovani e avesse avuto varie vicende sentimentali con Fattrice americana Ruth, la tedesca Ingeborg e la mulatta Janinc Handy. A Cannes e Venezia era di coso: aveva intervistato tutti gli attori più celebri.

Mazzarella era insieme giornalista c uomo di spettacolo: forse il primo che avesse compreso quanto le due attività fossero complementari. Entrò alla Rai ne) 1955 e si occupò particolarmene di attualità e servizi speciali. Realizzò, per il «Tv Sette» servizi di costume, teatro e cinema. Nel 1976 la riforma: passò così al Tg2 come inviato speciale. Nell'ambito della sua trentennale carriera, fino al 1985 (l’anno della pensione) ha realizzato reportage da tutto il mondo e in particolare dagli Stati Uniti, Paese dei quale era profondo conoscitore. Ha continuato a collaborare con il Tg2 fino a pochi mesi fa e ieri sera il tg ha trasmesso un ricordo del collega scomparso, partendo dal «suo primo amore», il cinema: un «amore» che Mazzarella aveva cancellato dalla sua memoria pur conservando gli amici di allora: fra tutti Sordi e Gassman.

ar. ca., «La Stampa», 8 marzo 1993


Filmografia

Le modelle di via Margutta, regia di Giuseppe Maria Scotese (1945)
Le miserie del signor Travet, regia di Mario Soldati (1945)
Felicità perduta, regia di Filippo Walter Ratti (1946)
Il vento m'ha cantato una canzone, regia di Camillo Mastrocinque (1947)
Natale al campo 119, regia di Pietro Francisci (1947)
Arrivederci, papà!, regia di Camillo Mastrocinque (1947)
Riso amaro, regia di Giuseppe De Santis (1948)
Biancaneve e i sette ladri, regia di Giacomo Gentilomo (1949)
Venere a sbafo, regia di Giorgio Ferroni (1950)
Guardie e ladri, regia di Mario Monicelli e Steno, (1951)
Figaro qua, Figaro là, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1950)
Luci del varietà, regia di Alberto Lattuada, Federico Fellini (1950)
È arrivato il cavaliere, regia di Steno, Mario Monicelli (1950)
Altri tempi, regia di Alessandro Blasetti (1951)
Destinazione Piovarolo, regia di Domenico Paolella (1951)
Sette ore di guai, regia di Metz e Marchesi (1951)
Febbre di vivere, regia di Claudio Gora (1951)
Totò a colori, regia di Steno (1952)
Totò e le donne, regia di Steno (1952)
Le infedeli, regia di Steno, Mario Monicelli (1952)
Carosello napoletano, regia di Ettore Giannini (1953)
Totò e Carolina di Mario Monicelli (1953)
Ho scelto l'amore, regia di Mario Zampi (1953)
Era lei che lo voleva, regia di Marino Girolami (1953)
Cinema d'altri tempi, regia di Steno (1953)
Gran varietà, regia di Domenico Paolella (1954)
Rosso e nero, regia di Domenico Paolella (1954)
Un americano a Roma, regia di Steno (1954)
Bravissimo, regia di Luigi Filippo D'Amico (1955)
Un eroe dei nostri tempi, regia di Mario Monicelli (1955)
Destinazione Piovarolo, regia di Domenico Paolella (1955)
Kean - Genio e sregolatezza, regia di Vittorio Gassman e Francesco Rosi (1956)
Una pelliccia di visone, regia di Glauco Pellegrini (1956)
Il disco volante, regia di Tinto Brass (1964)
Lucky Luciano, regia di Francesco Rosi (1974)