Martora Lidia (Maresca Lidia)

Pseudonimo di Lidia Maresca (Rocca di Cave, 13 gennaio 1917 – Roma, 23 aprile 1971), è stata un'attrice italiana.

Biografia

Nata da una famiglia di famosi artisti di varietà, la madre è una soubrette, il padre Achille un impresario, lo zio Luigi un cantante di operette; sorella di Marisa Maresca, è stata un'attrice del teatro di rivista dalla fine degli anni '30, per poi diventare una caratterista nel cinema italiano degli anni cinquanta e sessanta ed un'attrice radiofonica a televisiva.

Nel 1938, al Teatro Piccinni di Bari, durante lo spettacolo A Coperchia è caduta una stella, conosce Peppino De Filippo[1], che diventa il suo compagno di vita per molti anni (e causando il litigio con il fratello Eduardo De Filippo[2], che già nel 1940, dopo l'ingresso della Martora nella compagnia[3] non l'aveva confermata nel suo ruolo[4]) e che sposerà solamente il 23 aprile del 1971 in punto di morte di lei, nella clinica Villa Flaminia di Roma in cui era ricoverata da una settimana[5].

L'esordio sul grande schermo è nel film Biancaneve e i sette ladri di Giacomo Gentilomo del 1949, con Peppino De Filippo e Silvana Pampanini, in un ruolo minore.

Nel 1953 interpreta Carmela nel film Lo scocciatore (Via Padova 46) di Giorgio Bianchi, sempre con Peppino De Filippo e con Giulietta Masina.

Continua peraltro in questi anni l'attività teatrale, e la sua recitazione è apprezzata dalla critica (ad esempio per Buon appetito, signor commissario da Paolo Ricci su L'Unità del 20 aprile 1958[6]).

Nel 1959 Mario Soldati la dirige nel film Policarpo, ufficiale di scrittura nel ruolo di Amelia Pancarano con Renato Rascel.

Nel film con Totò Signori si nasce di Mario Mattoli interpreta Maria Luisa, la moglie di Peppino De Filippo. Riposa nella tomba di famiglia dei De filippo al Verano di Roma.


Galleria fotografica e stampa dell'epoca

1971 04 24 La Stampa Lidia Martora Peppino De Filippo morte intro

Laura Bergagna, «La Stampa», 24 aprile 1971


1971 04 24 Corriere della Sera Lidia Martora Peppino De Filippo morte2

Tre ore dopo la cerimonia, svoltasi in una clinica romana, l'attrice, colpita da un male incurabile, cessava di vivere - Per il rito chiamato d'urgenza l'assessore all'anagrafe - Un amore nato sulla scena - Le ultime frasi della protagonista - Commozione nel mondo del teatro

Roma, 24 aprile.

Una mesta cerimonia nuziale quella che si è celebrata ieri in una camera di una clinica romana: l'attore Peppino De Filippo si è unito in matrimonio con Lidia Martora (al secolo Lidia Maresca), sua compagna da circa 25 anni, da alcuni mesi ricoverata in clinica per un male incurabile. Nemmeno tre ore dopo la cerimonia, mentre giungevano telegrammi di auguri e fasci di fiori rossi dagli amici che avevano appreso la notizia, Lidia Martora è morta. «Pareva che dormisse — ha raccontato Peppino De Filippo fra le lacrime — non ho voluto svegliarla. Non ho nemmeno potuto dirle addio».

1971 04 24 Corriere della Sera Lidia Martora Peppino De Filippo morte f1

Poco dopo la cerimonia di nozze, che era avvenuta alle 15, i due coniugi si erano scambiati l'ultima frase: «Mi devi scusare, non ho avuto nemmeno il tempo di comprarti un fiore», aveva sussurrato Peppino De Filippo alla moglie che appariva stremata dal male, ma in quel momento, anche dalla felicità di essere diventata la consorte legittima del compagno di tanti anni. Lei. con gli occhi velati di lacrime, aveva risposto: «Me lo hai donato facendomi diventare tua moglie». Poi Lidia Martora si era assopita, come per un bisogno assoluto di sonno: non si è più svegliata.

Intanto, nella camera 401 di «Villa Flaminia», la clinica dove Lidia Martora era da tempo ricoverata, giungevano i primi telegrammi. mazzi di rose rosse. inviati da chi aveva appreso la notizia delle improvvise nozze. Era stato lo stesso Peppino De Filippo a volere una cerimonia immediata. Proprio pochi giorni fa, martedì, il popolare attore aveva ottenuto la sentenza di divorzio dalla prima moglie, Adele Carloni, sposata nel 1929 ma dalla quale viveva separato — nonostante la nascita del figlio Luigi — sin dal 1946.

Lidia Martora era già allora la sua compagna d'arte: era entrata nel 1939 nella compagnia formata dai tre fratelli De Filippo, Eduardo, Titina e Peppino.

Ma mentre con i primi due non andava molto d'accordo, con il terzo l'intesa divenne subito perfetta. Cosi, nel 1945, quando i tre fratelli si divisero, Lidia Martora segui Peppino, il cui matrimonio stava già sgretolandosi. Due anni dopo, ne divenne la compagna inseparabile sulla scena e nella vita.

Ieri, alle 13, Peppino De Filippo ha chiesto all'assessore all'anagrafe di recarsi alla clinica «Villa Flaminia» per le nozze civili, che sono state celebrate due ore dopo, alla presenza di pochi intimi. Testimoni per la sposa il fratello Luigi Maresca e il professor Mario Tellini, per lo sposo Fedora Rossi e Guido Orlandi. Era presente anche la sorella di Lidia Martora, Marisa Maresca, la soubrette che lanciò Walter Chiari. Subito dopo le nozze Lidia Martora ha chiesto di essere confessata e comunicata: nemmeno tre ore dopo moriva.

Carlo Galimberti, «Corriere dell'Informazione», 24 aprile 1971


1971 04 24 Corriere della Sera Lidia Martora Peppino De Filippo morte intro

Tre ore dopo la cerimonia l'attrice si è spenta - Erano uniti dal 1946 - Per il rito, celebrato in una clinica, romana, chiamalo d’urgenza l'assessore all'anagrafe

Roma, 23 aprile.

Peppino De Filippo e Lidia Maresca —in alte Lidia Martora — hanno fatto appena in tempo a pronunciare il «si» che il univa in matrimonio: poco più tardi infatt la signora si è spenta di ur male Incurabile, per cui s trovava ricoverata nella clinica «Villa Flaminia». E' stato certamente il matrimoni più dolce e più triste ad un tempo che sia stato celebrato prima che le ombre delle morte scendessero sulla sposa Peppino De Filippo era sentimentalmente legato, nella vi ta c nell'arte, a Lidia Malto-ra da molti anni, fin da quando — si può dire — s'era separato nel 1946 da Adele Carloni, la sorella di Pietro Carloni, marito di Titina Di Filippo, anch'egli, come lei scomparso. Per questo vincolo, De Filippo non aveva potuto unirsi legalmente, finora alla sua compagna di vita e di scena. La Maresca, infatti con il nome di Lidia Martora era stata la prima attrici della sua compagnia. Appena ottenuto il divorzio pronunciato il 5 aprile scorso, egli cominciò le pratiche per unirsi alla Martora, già colpita da male.

Stanza 402

Per questa malattia, ella era stata sottoposta un mese addietro ad un intervento chirurgico ed era tornata a casa nella villa sulla via Nomentana dove Peppino vive circondato dai suoi libri e dagl infiniti ricordi della sua costante attività di autore e di attore. Ma la situazione declinante della signora aveva imposto lunedi scorso che venisse nuovamente ricoverata in clinica, e la situazione si faceva grave al punto che oggi alle 13 Peppino telefonava all'assessore all'anagrafe Gaspare Caputo pregandolo dt recarsi subito alla cllnica per il rito. Accogliendo il pressante Invito, l'assessore, accompagnato dal direttore dei servizi anagrafici. Di Paola, è giunto d'urgenza. E alle 14.30 quello che avrebbe dovuto essere un rito di gioia e che, per le condizioni, era invece un rito di pianto, si è compiuto.

Nella stanza 402 della clinica, accanto al letto della inferma erano Peppino, la sorella della Martora, Marisa e il fratello Luigi, il quale ultimo è stato testimone delle nozze insieme con il chirurgo professor Mario Tellini. E’ stato un momento semplice e toccante, mentre Peppino, visibilmente commosso, stringeva fra le sue nel pronunciare il «sì», le mani di Lidia. Accarezzandole i capelli, egli le ha manifestato dolcemente, il suo dispiacere per non avere avuto neppure il tempo di offrirle un fiore, ma la signora gli ha risposto con voce flebile e cercando di sorridere nel volto attanagliato dal dolore fisico: «Il flore più bello che potevi offrirmi è questo, di farmi tua moglie».

Subito dopo il rito, la signora ha manifestato il desiderio di confessami e comunicarsi. desiderio subito esaudito. Poi si è assopita. Le lacrime colmavano gli occhi del fratello, della sorella, e soprattutto di Peppino il quale appariva affranto mentre mormorava con profonda angoscia: «Quanto spesso, durante questi lunghi anni, Lidia ed io abbiamo parlato del nostro matrimonio: mal avremmo potuto immaginare di sposarci in questo modo. E' triste avere atteso 25 anni per sposarsi in un clima cosi mesto».

«Tre farse»

Mestizia che doveva trasformarsi in prostrazione e profondo dolore quando appena tre ore dopo, alle 17.45, la Martora — che non si era più ripresa dall’assopimento — si è spenta serenamente. «Non ho avuto neppure il tempo di dire addio a mia moglie» sono state le sole parole che ha potuto pronunciare Peppino. nell’infinita sofferenza di quel momento. In quell’intervallo di tempo era giunta una telefonata di Luigi De Filippo, il figlio di Peppino, che impegnato nelle riprese di un film fuori Roma e informato delle nozze avvenute in clinica, pregava di considerarlo spiritualmente vicino.

Nel cordoglio di questo tragico momento, nessuno logicamente ha avvicinato Peppino, chiuso nel suo dolore, ma tutti gli sono stati ugualmente vicini ed hanno cercato di fargli pervenire l’espressione della viva parte che prendevano alla sua profonda angoscia.

Di Lidia Martora si può ricordare che risaliva al 1939 il suo ingresso nella compagnia allora formata da Eduardo. Peppino e Titina De Filippo. Fu allora che conobbe Peppino e nel 1945 lo segui quando egli, distaccatosi dal fratello e dalla sorella, dette vita ad una sua compagnia della quale la Maresca con il nome di Martora per la scena, diventò prima attrice. Molti lavori ella interpretò a fianco dell'attore, ultimo in ordine di tempo «Tre farse», opera di Peppino e del figlio Luigi, che venne rappresentata nella stagione teatrale 1968-1969.

L'amore per il teatro, il legame sentimentale con Peppino l'avrebbero certamente veduta protagonista di molti altri lavori, ma il grave male che l'aveva colpita la costrinse a rinunciare alla scena. Fra l'altro non potè interpretare «La carretta del comici», quella storia del comici dell'arte, scritta da Luigi De Filippo e Vittoria Ottolenghl, che Peppino interpretò in uno sceneggiato di diverse puntate per la televisione. Di questa lontananza dal teatro, Lidia Martora si doleva spesso, nella villa della via Nomentana, ritessendo con Peppino i ricordi delle tournée in Italia e all'estero, e in particolare richiamando alla memoria il successo personale che ottenne anni or sono a Mosca ne «Le metamorfosi di un suonatore ambulante».

Aveva diviso l'amarezza di Peppino quando nel '69 questi aveva rinunciato alla gestione del «Teatro delle Arti» e più ancora quando, per le difficoltà che attraversa il teatro egli si era visto costretto ari annunciare In questa stagione la sua rinuncia a formare compagnia. Era la stessa Martora infine che aveva sollecitato Peppino ad accettare alcune offerte fattegli dalla televisione. Ed Infatti l'attore ha accettato di interpretare a settembre un ciclo di sue commedie per il video. Ora sulla sua vita è calato il velo di questo grande dolore, con la scomparsa di colei che il divorzio gli ha consentito di sposare soltanto oggi. Prima che Lidia Martora lo lasciasse per sempre.

Al. Cer., «Corriere della Sera», 24 aprile 1971


Filmografia

Biancaneve e i sette ladri, regia di Giacomo Gentilomo (1949)
Non è vero... ma ci credo, regia di Sergio Grieco (1952)
Lo scocciatore (Via Padova 46), regia di Giorgio Bianchi (1953)
Policarpo, ufficiale di scrittura, regia di Mario Soldati (1959)
Signori si nasce, regia di Mario Mattoli (1960)
Genitori in blue-jeans, regia di Camillo Mastrocinque (1960)
I 4 monaci, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1962)

Prosa televisiva RAI

Un ragazzo di campagna, con Gabriella Placci, Miriam Pisacci, Corrado Olmi, Cesare Bettarini, Aldo Alori, Peppino De Filippo, Marcello Tusco, Alba Cardilli, Lidia Martora, Luigi De Filippo, Pino Ferrara, regia di Peppino De Filippo, trasmessa il 16 agosto 1959.
Aria paesana, Olimpio Gargano, Lidia Martora, Emilio Marchesini, Gigi Reder, Luigi De Filippo, Peppino De Filippo, regia di Peppino De Filippo, trasmessa il 4 settembre 1960.
...Ma c'è papà!, commedia con Peppino De Filippo, Luigi De Filippo, Aldo Giuffré, Gigi Reder, Lidia Martora, Angela Luce, Daniela Calvino, Emilio Marchesini, regia di Marcella Curti Gialdino e Peppino De Filippo, trasmessa il 11 settembre 1960.
L'ospite gradito. Commedia in tre atti di Peppino De Filippo con Peppino de Filippo, Lidia Martora, Dolores Palumbo, Luigi de Filippo, Grazia Maria Spina, Pino Ferrara, Edoardo Toniolo, Gianni Agus. Regia di Romolo Siena. Secondo Canale; 1963.
I migliori sono sempre così, commedia con Miriam Pisani, Giulio Girola, Augusto Mastrantoni, Peppino De Filippo, Enzo Petito, Dante Maggio, Enrico Luzi, Pino Ferrara, Luigi De Filippo, Helene Remy, Lidia Martora, Evar Maran, regia di Peppino De Filippo, trasmessa il 19 settembre 1964
Quaranta...ma non li dimostra, regia di Romolo Siena, testo di Peppino e Titina De Filippo, con Lidia Martora, Peppino De Filippo, Gianni Agus, Paola Quattrini, Grazia Maria Spina, Gigi Reder (1963).

Prosa radiofonica RAI

Ventiquattr'ore di un uomo qualunque, di Ernesto Grassi con Peppino De Filippo, Mario Siletti, Luigi De Filippo, Lidia Martora, Gina Amendola, regia di Peppino De Filippo, secondo programma, lunedì 3 ottobre 1955 ore 21

Note