Claudia Cardinale: «voglio imparare a piangere»
In questa singolarissima confessione, CC annuncia che un nuovo capitolo sta per iniziare nella sua vita, descrive i suoi rapporti con la famiglia, parla dei suoi film e rivela l'amicizia che la lega alla Lollobrigida
In qualche posto, poco distante da Roma, c’è una vecchia casa dì campagna, con i muri screpolati dal tempo, e il tetto di tegole rosse che ha un urgente bisogno di riparazioni. Io la vedo con estrema chiarezza, adagiata su un morbido pendìo, tra pini che svettano contro il cielo. Sono più di sei mesi che la cerco, e adesso devo trovarla: quando ci sarò riuscita, comincerò una nuova pagina della mia vita. Voglio comprare questa villa, farmi la mia casa e viverci con me stessa: assolutamente sola o, tutt’al più, con una persona di servizio. Un paio di anni fa avevo preso una casa al mare, sulla costa che fronteggia l’isola d’Elba. Poteva essere un sogno che diveniva realtà, ma in due anni tutto il tempo che sono riuscita a trascorrervi sono stati tre giorni. La posseggo ancora, ma la villa in campagna che desidero è un’altra cosa, e deve rappresentare l’inizio della mia vita indi-pendente, staccata dai genitori. Sembra un’affermazione strana da parte di chi, agli occhi della gente, ha già acquistato da molti anni il diritto all’indipendenza. In quale altro modo, pensano tutti, può vivere un’attrice del cinema? Naturalmente sola, almeno fino al giorno in cui si sposa.
Io credo nel matrimonio, e credo che un giorno mi sposerò e avrò tanti bambini meravigliosi. Mi sembra un desiderio molto naturale. Ma si tratta di un traguardo ancora lontano per me. Non sono affatto la regina o la principessa dello schermo, così come la gente può immaginare. Molte ragazze più giovani di me affrontano ogni giorno la vita da sole, perchè sentono che quella è la giusta strada da percorrere: io, che sono un'attrice, non sono mai stata libera di farlo. Ancora oggi, infatti, vivo con i miei genitori in una casa che abbiamo preso in affitto a Castel Giubileo, vicino a Roma. Eppure ho già ventiquattro anni.
IL “MIRACOLO” DELLA CARRIERA
Non ho mai cercato di rendermi indipendente, probabilmente perchè sono la persona meno dotata di spirito d’iniziativa che esista al mondo. E’ un miracolo, dopo tutto, che io sia piombata nel mondo del cinema. Subito dopo la mia prima comparsa a Roma, dove ha avuto inizio la mia carriera cinematografica, ricordo che tomai in volo a Tunisi e ci volle tutta la pazienza e la capacità di persuasione dei miei per farmi abbandonare per la seconda volta la città dove ero nata. Naturalmente fu necessario che mia madre mi accompagnasse, altrimenti non sarei mai partita. Nè sarei rimasta in Italia se non mi avessero raggiunto tutti i membri della mia famiglia. A mio padre dispiacque molto lasciare il suo lavoro, ma venne ugualmente; e con il suo arrivo la famiglia si ricostituì completamente, e io riuscii a essere nuovamente felice e serena.
Credo che sarà molto difficile per me trovarmi all'improvviso padrona assoluta di una casa dove vivo io soltanto, ma credo anche che sia giunto il momento di compiere questo passo. L'ho sentito con chiarezza il giorno in cui la mia sorella più piccola, Blanche, ha cominciato a lavorare. E lei ha solo vent’anni. Quel giorno mi sono detta: ”Blanche lascerà probabilmente questa casa, e dopo di lei sarà la volta di Bruno, mio fratello, che ha diciotto anni. Hanno il diritto, come tutti, di vivere la loro vita. Anche tu, Claudia, hai questo diritto. Se non stai attenta”, mi sono detta, "sarai l’ultima, la più vecchia, a lasciare la famiglia. Tutto questo perchè hai paura di assumerti delle responsabilità”.
Roma. Claudia Cardinale ritratta pochi giorni dopo il suo ritorno da New York, dove ha assistito alla "prima" americana del "Gattopardo". La nostra attrice, di cui pubblichiamo in queste pagine una inconsueta confessione, si è potuta concedere questa estate solo pochissimi giorni di riposo. Dopo aver terminato le riprese della "Ragazza di Bube”, ha incominciato quelle degli "Indifferenti”, il film che il regista Francesco Maselli ha tratto dal romanzo omonimo di Alberto Moravia.
Ancora prima che Bianche cominciasse una sua attività, la mia segretaria e carissima amica Caroline Pfeiffer mi aveva lasciato per andare a Parigi. Era stata la mia confidente e insegnante di inglese, e mi era affezionatissima, ma un giorno desiderò vivere a Parigi invece che a Roma. Io non ostacolai affatto la sua decisione, e la lasciai andare, anche se la sua partenza apriva un vuoto nella mia vita. Oggi Caroline lavora per Alain Delon e Romy Schneider.
UNA GIRANDOLA DI FILM
Così posso dire di trovarmi sulla soglia di una nuova esistenza. E’ difficile per me cambiare, perchè è contro la mia natura, ma sono gli stessi cambiamenti ad essersi impadroniti di me. Il tempo passa, e noi cresciamo e speriamo di divenire più saggi. In cinque anni di attività io ho girato venti film, un bel numero. Ma i primi film di rilievo sono stati quelli che ho interpretato l’anno scorso: Il gattopardo con Luchino Visconti e Otto e mezzo con Federico Fellini. Poi è stata la volta della Pantera rosa, per gli americani, ma solo quest’estate mi è stata offerta la prima, importante parte drammatica: il personaggio di Mara nella Ragazza di Bube. Tutto è avvenuto d’un tratto, e altrettanto rapidamente è stato scelto l'attore che doveva sostenere accanto a me la parte di protagonista: George Chakiris, un ragazzo sensibile, intelligente, solitario.
Mi hanno detto che dalla Toscana, dove abbiamo girato il film, sono tornata più seria. Non so se questo sia vero, ma di una cosa sono certa: ed è che in questi mesi sono cresciuta. Ho lavorato più duramente di quanto mi fosse mai accaduto, con un nuovo entusiasmo che derivava direttamente dalla consapevolezza di sentirmi presa sul serio. Comunque, non mi hanno lasciato riposare sugli allori. Sto lavorando sodo anche adesso, a Cinecittà, per interpretare, accanto a Shelley Winters, Rod Steiger e Tomas Milian, Gli indifferenti di Moravia. La storia, che racconta il passaggio di una ragazza dall’adolescenza alla sua maturità di donna, fa parte in qualche modo, anch’essa, dei cambiamenti che stanno verificandosi nella mia vita.
Roma. Claudia Cardinale con l'acconciatura e uno dei costumi in cui apparirà negli "Indifferenti". Nel nuovo film, ambientato negli anni tra il 1920 e il 1930, Claudia recita accanto a Tomas Mlllan, Shelley Winters e Rod Stelger. Tra breve l'attrice dovrà recarsi a Madrid per prendere accordi circa la sua partecipazione al film "Il circo", prodotto da Samuel Bronnton, diretto da Henry Hathaway e interpretato anche da John Wayne e Rita Hayworth (quest'ultima nella parte della madre di Claudia). Nell'articolo che appare in queste pagine, la Cardinale al dichiara un po' intimorita all'idea di trovami al cospetto di John Wayne, ma soddisfatta della parte affidatale.
Il mio lavoro è piuttosto duro. Le ore che passo sul set sono lunghe perchè ad esse devo aggiungere quelle che trascorro periodicamente a Madrid, dove devo recarmi per gli accordi relativi al mio prossimo film, Il circo, una produzione americana, nella quale avrò come partner John Wayne. Ho un pochino paura di lui, perchè non lo conosco, ma a parte che mi è stata affidata, quella di una allegra ragazza di circo, mi piace. Cosi è stabilito che io sarò a Madrid per un certo giorno, scelto per l'inizio delle riprese.
La gente del cinema dice che la Cardinale sotto questo aspetto è come un uomo. Stringe la mano quando prende un impegno, e questo significa che lo manterrà. Non cambia idea come fanno spesso le donne: non fa parte del suo temperamento, Devo riconoscere che è vero. Se la Vides, la casa cinematografica per cui lavoro, stabilisce che io mi trovi a Madrid un certo giorno per un appuntamento con il produttore Bronston, non ha motivo di preoccuparsi: quel giorno sarò là, puntuale.
Probabilmente sono una delle poche attrici al mondo, se non l’unica, che può vantarsi di non essersi mai ribellata contro una certa parte da interpretare. Questo non significa che io abbia un carattere docile: significa che qualcosa mi ha aiutato a diventare quella che sono. Da principio prendevo io le mie decisioni, perchè non potevo ancora contare su una casa di produzione. In seguito, quando ho cominciato a rendermi conto di quello che stava succedendo, ho trovato che le parti che la Vides mi proponeva erano ottime (non mi hanno mai offerto una brutta scrittura). Cosicché, anche nel corso della confessione più sincera non posso che riconoscere che tutto ciò che la Vides ha fatto per me l'ha fatto giustamente.
UN MILIONE E MEZZO AL MESE
Io non ho mai visto i primi tre o quattro film che ho interpretato: recitavo malissimo a quell’epoca, e lo so. Ma quei film non hanno niente a che fare con la mia casa di produzione: ero immatura e inesperta. Devo ancora fare dei progressi prima di trovare il coraggio di andarli a vedere: ma un giorno, quando sarò pronta, li vedrò tutti. Oggi sono ancora in fase di transizione. Ho fatto molta strada dal giorno in cui misi piede per la prima volta sul set, anche se questa strada non è stata pericolosa ed emozionante come quella di tante mie col leghe europee e americane.
Franco Cristaldi, l’uomo che mi ha scoperto, il mio primo produttore in quanto capo della Vides, è ancora oggi il mio produttore. Non ho cambiato casa di produzione. Lavoro con le stesse persone con le quali ho mosso i primi passi nel cinema cinque anni fa. E al contrario delle altre attrici ricevo uno stipendio mensile. Le altre guadagnano per ogni film una certa cifra e si battono, con l’aiuto dei loro agenti, per guadagnare di più, molto di più, di quanto non guadagni io. Cosa che ottengono invariabilmente.
Ma io non potrei avere meno preoccupazioni. Mi hanno detto che attualmente la mia quotazione si aggira sui 125 milioni per film. Questa sarebbe la cifra che la Vides ha chiesto per le mie prestazioni l’ultima volta che si è accordata per farmi interpretare un film per conto di un’altra Casa. Ritengo che in realtà la Vides non abbia avuto tanto quando ha firmato il mio contratto per Il circo, anche se la cifra è senz’altro superiore a quella che mi versa mensilmente. Comunque, io non invidio le mie col leghe, e sono felice che la Vides abbia fatto un buon investimento puntando su Claudia Cardinale.
Roma. Claudia Cardinale con i fratelli Adriano (a sinistra), di quindici anni, e Bruno, di venti: il primo frequenta le scuole medie, il secondo ha deciso di specializzarsi In elettronica. Claudia ha anche una sorella, Bianche, che ha ventun anni (tre meno di lei) e che intende seguire la stessa carriera di CC con il cognome d'arte di "Cardia”. Nella sua confessione, la Cardinale, che finora ha sempre vissuto con la famiglia in un appartamento a Castel Giubileo, annuncia la sua intenzione di farsi una casa latta sua e di iniziare una vita "indipendente". «Non sarà però un addio ai miei cari nel pieno senso della parola», aggiunge. «Noi formeremo sempre una famiglia unita e solida».
Ne sono veramente felice. Volete sapere perchè? Ve lo spiego. Alcuni mesi fa mi chiamano negli uffici della Vides e mi dicono:
«Abbiamo intenzione di rinnovare il suo contratto». Io rispondo: «Ma il mio contratto non è ancora scaduto. Perchè volete rinnovarlo?». Mi rispondono che, secondo loro, io ne merito uno nuovo, più favorevole a me. Detto fatto, stracciamo il vecchio accordo e io firmo quello nuovo che prevede uno stipendio di un milione e mezzo al mese (prima lo stipendio era di un milione, e prima ancora di 600 mila lire). Così mi hanno concesso due considerevoli aumenti, quando non erano assolutamente obbligati a farlo.
In quale parte del mondo troverei un altro produttore così? Il mio nuovo contratto contiene una clausola che prevede una percentuale sui profitti a partire dal terzo film che giro ogni anno. Così adesso mi hanno anche elevato al rango di socia. E credo di aver capito che il mio prossimo contratto estenderà questa percentuale sui profitti a tutti i film da me interpretati per la Vides. Nel frattempo, la Vides si prende cura di me come nessun’altra casa di produzione al mondo. Probabilmente perchè si tratta di una piccola casa di produzione, e perchè io sono la sua unica "grande” attrice.
Tutti i miei vestiti vengono da Parigi, dalla sartoria di Nina Ricci, dove esiste un manichino con le mie misure. Ogni stagione questa grande sarta crea per me nuovi modelli e me li spedisce. E la Vides paga i conti. Poco tempo fa una Flaminia color argento, foderata internamente di pelle rossa, si fermò davanti alla mia porta. Era mia, con i complimenti della Vides. Poiché io non so guidare, me l'aveva portata un autista, anche lui al mio servizio, pagato dalla Vides. Ed è ancora la casa di produzione che paga lo stipendio del mio agente pubblicitario di Roma, di quello di Parigi e di quello di Londra. Essi suonano il tamburo per CC e la Vides paga. Il mio padrone di casa a Castel Giubileo è la Vides: e devo riconoscere che è molto ragionevole nelle sue pretese. Quando viaggio, la Vides paga tutte le spese. Quando qualcuno di noi, nella compagnia, decide di fare una vacanza in Egitto, è ancora la Vides che paga i conti. E così per qualunque cosa. Ogni volta che finisco di girare un film, ricevo un grosso regalo.
“NON INVIDIO NESSUNO”
Se volessimo sommare insieme tutte queste spese, saremmo ancora lontani da quello "che la Vides fa per me. E visto che le cose stanno così, io penso di non essere affatto da compiangere, nè penso di dover invidiare qualche mia collega. Perchè dovrei? La Vides mi ha dato qualcosa che è molto più importante del denaro: la sensazione di essere accontentata in ogni mio desiderio, e un senso di sicurezza e di serenità che non cambierei con nessun’altra cosa al mondo. Lasciate che le altre attrici guadagnino più di me, lasciate che costituiscano le loro società di produzione, che combattano le loro battaglie per assicurarsi un film, che vivano sempre preoccupate della loro quotazione sul mercato e della concorrenza. Qualunque siano i loro problemi, io non ne ho. lo sono tranquilla e serena, e alla fine credo di essere anche più ricca di loro.
So benissimo, per esempio, che Sofia Loren guadagna cento volte più di me. Credo che sarà molto difficile per chiunque battere il primato di oltre seicento milioni di lire che essa ha guadagnato per interpretare La caduta dell’Impero romano. E l'ammiro per la sua capacità di lavorare senza un attimo di stanchezza, senza un attimo di respiro. Desidererei conoscerla meglio, perchè vorrei capirla; ma non ci riesco. Certo, dev'essere una donna affascinante. Noi non ci siamo mai trovate insieme, forse perchè gli uomini che guidano le nostre carriere hanno evitato rincontro tra due attrici che potrebbero diventare rivali agli occhi del pubblico. Infatti, quando qualcuno ha deciso che Gina Lollobrigida ed io eravamo due tipi troppo differenti per poter rivaleggiare tra noi, ci siamo incontrate, abbiamo simpatizzato, e oggi siamo ottime amiche. Io vado spesso' a trovarla, e lei viene spesso da me. E' una donna incantevole, un’attrice meravigliosa. Nel suo ultimo film, Mare matto, è bravissima. Secondo me, non lo è mai stata altrettanto, e mi ha fatto veramente piacere poterglielo dire. Credo che noi due abbiamo stabilito un precedente nell'ambito cinematografico: ci parliamo e ci siamo simpatiche. Sono proprio contenta di averla conosciuta.
Roma. Claudia Cardinale in sala di doppiaggio con la sua insegnante di dizione, Anna Paola Anselmi: a sinistra, sullo schermo, è una grande immagine dell'attrice. Claudia si considera ormai una professionista del cinema e ritiene di essere l'unica attrice di notorietà internazionale che non si sia mai ribellata alle parti che le venivano affidate: «La mia stretta di mano significa che accetto un impegno e sono pronta a rispettarlo, senza cambiare idea e senza farmi prendere dagli scatti che sembrano prerogativa di noi donne». Mentre non ha mal incontrato Sofia Loren, la Cardinale è molto amica di Gina Lollobrigida, che giudica "meravigliosa” come donna e come attrice.
Non so cosa ciò significhi, ma penso che faccia parte della mia maturazione. Adesso sono un'attrice che lavora, una professionista che è sul punto di lasciare la sua famiglia é di diventare indi-pendente. Tutte le cose che mi accadono sembrano legate tra loro. Farò bene, farò male? Come si può dirlo, specialmente quando si è sul punto di restare soli? Non è più possibile, ora, leggere negli occhi di qualcuno se la decisione che si è presa è giusta. La mia segretaria se ne è andata, e al suo posto per il momento c’è mia sorella Bianche.
“LA CASA DEI MIEI SOGNI”
Mio padre, dal giorno in cui ha lasciato il suo posto alle ferrovie di Tunisi, non ha fatto altro che aiutare nella sua carriera Claudia Cardinale. Sono molte le cose da fare, legate alla campagna di stampa che accompagna i passi di un'attrice. Mio fratello Bruno frequenta una scuola di elettronica e il suo mondo è a milioni di chilometri di distanza. Il mio fratellino Adriano deve ancora finire le scuole medie. Forse è per questo che ho la sensazione che tutto stia cambiando, che qualcosa stia per finire. Le cose stanno prendendo il loro corso naturale. E’ arrivato il momento di muoversi, di affrontare il distacco da una famiglia che si ama, ma che non si vuole dominare. Non dovete arrogarvi questo diritto mai, neppure se con gli anni vi siete accorte di essere cresciute: siete soltanto una figlia, nonostante tutto. Ma è altrettanto chiaro che io non desidero dire loro addio nel pieno senso della parola. Noi saremo sempre la solida, unita famiglia Cardinale.
Qualche tempo fa mi sono accorta improvvisamente che erano anni che non piangevo. Un giornalista mi aveva domandato:
«Lei piange ogni tanto?», e io avevo dovuto rispondergli onestamente che non piango mal. Le sole volte che mi capita di piangere è al cinema, quando vedo un film sentimentale: una di quelle stupide storie d'amore. Allora le lacrime mi scivolano sulle gote e non riesco a fermarle.
Ho ripensato a quella domanda, più tardi. Perchè io non piango? Forse perchè sono diventata un po' il capo della mia famiglia, e in un ruolo come questo non si può cedere alla debolezza fino a) punto di piangere? Capii che dovevo essere capace di piangere, che devo tentare. Se non vi riuscirò, vorrà dire che in me c'è qualcosa di sbagliato. E' anche per questo che sto per iniziare un nuovo capitolo della mia vita. Lasciatemi vivere nella casa di campagna dei miei sogni, padrona assoluta di una villa deserta padrona di piangere tutte le volte che ne avrò voglia. Voglio apri re una nuova pagina, e ora so che sono pronta. La vita non mi spa venta. Sono cresciuta.
Claudia Cardinale, «Gente», anno VII, n.35, 30 agosto 1963
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Claudia Cardinale, «Gente», anno VII, n.35, 30 agosto 1963 |