Una Silvana Mangano divertita

Silvana Mangano 1960 g55

1960 10 22 Tempo Silvana Mangano intro

Scaduto il contratto che la legava a suo marito, Dino De Laurentiis, Silvana Mangano interpreta ora il suo primo film da “indipendente”. Il suo atteggiamento verso il lavoro [e anche verso la vita] appare cambiato: fino a qualche anno fa non avrebbe accettato di fare una cosa solo “per spirito”

Roma, ottobre

Con una grande parrucca bionda, che le dilata la faccia, il trucco pesante, le ciglia cariche di rimmel e la bocca resa tumida dal rossetto, un tre quarti di finto leopardo dal quale spuntano dei calzoni neri molto attillati, le scarpe coi tacchi a spillo, cioè vestita e abbigliata in un modo che anche il suo cane stentava a riconoscerla. Silvana Sfangano, la più sobria e la più "vittoriana'’ delle nostre attrici, sta interprentando in questi giorni, fra Roma e Montecarlo, un film che la diverte e che rappresenta per lei, sotto molti aspetti, una novità. Nella storia, che coinvolge tre coppie di attori, la Mangano è la compagna di Gassman, un lavorante parrucchiere il quale, dato fondo ai pochi risparmi e racimolato un altro po’ di denaro in prestito decide di recarsi a Montecarlo a sperimentare un suo "infallibile sistema’’ di gioco .

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Egli è baldanzoso, sicurissimo del fatto suo; la sua compagna molto meno: già prevede come andranno a finire le cose e fa di tutto per dissuaderlo dall’idea del sistema infallibile. Ma mentre lui è attirato verso Montecarlo dalla speranza di risolvere, mercè la sicura vincita dei 3 milioni che gli servono per aprire un negozietto, il problema della sua vita, a lei il nome di Montecarlo evoca tanti altri nomi, quelli di Grace e Ranieri, della Callas, di Onassis; e già sogna il momento in cui potrà fissare negli occhi questi celebri personaggi, sfiorarli col gomito. Così partono, giocano, perdono; e mentre il lavorante, disperato, esce dal Casinò, alla ricerca dei 3oldi per il biglietto di ritorno, la sua compagna resta davanti al tappeto verde a godersi lo spettacolo.

Ed ecco la fortuna, nei panni di un calvo giocatore il quale si rivolge a lei per consiglio, sfiorarle il gomito. « Io giocherei quel numero», dice Silvana. Il signore gioca, e vince; rigioca, rivince. Alla fine, prima di andarsene, regala un gettone alla sua provvidenziale consigliera; e lei, credendo che valga 2000 lire, lo adopera per una puntata. Invece ne vale 200 mila, e quando, dopo una serie di fortunati rilanci, si appresta a ritirare la vincita, scopre che ammonta ad un milione e mezzo. Che fare? Ritirarsi in buon ordine o rischiare l’ultimo colpo? La parrucchiera pensa al negozietto, rischia, e perde.

1960 10 22 Tempo Silvana Mangano f2SILVANA MANGANO apparirà cosi nel film “Crimen": con un’acconciatura e un abbigliamento che (il ricordo è aiutato dal bocchino) “fanno” tanto 1925 e anni del charleston.

1960 10 22 Tempo Silvana Mangano f3L’ATTRICE, ora impegnata nelle riprese del film di Mario Camerini che viene girato in parte a Roma e in parte a Montecarlo, aspetta un bambino. Il lieto evento è previsto fra cinque o sei mesi: ciò significa che per circa un anno la Mangano non potrà più prendere parte ad altri film. L’attrice desiderava molto un altro maschietto, anche per dare una nuova compagnia a Federico, il figlio più viziato.

Questa scena è il culmine della parte di film riservato alla coppia Gassman-Mangano; ed è una scena veramente divertente. La parrucchiera ha la morte nel cuore: è stata a un pelo dal risolvere il problema della sua vita e adesso, ecco, non ha più nulla in mano. Vorrebbe piangere e invece sorride. Si dà un contegno: bisogna darselo. Aspira una boccata di filmo da un lungo bocchino di osso, si alza, si guarda intorno con noncuranza, si allontana, senza fretta, a passi falcati. «E' una vera signora », mormora la gente intorno a lei, ammirata. Oh, sì, è una vera signora. Infatti tre milioni più, tre milioni meno, per lei che sono? Esce dal salone, ne attraversa un altro un po’ più in fretta; s’infila precipitosamente nella toilette, e qui, chiusa la porta, scoppia in un pianto dirotto.

E' la prima volta che la Mangano interpreta un film così decisamente "brillante”, affidato soprattutto all’effetto delle battute, alla comicità delle situazioni, al gusto della sorpresa; e mentre per Gassman si tratta, con una diversa caratterizzazione, di continuare a percorrere la strada che gli venne aperta dal film I soliti ignoti, per lei, abituata a parti drammatiche o romantiche, serie comunque, è quasi tutto nuovo, da inventare. Il rischio di cimentarsi in una storia cosiffatta, accanto ad uno smaliziatissimo partner, e ad attori specializzati nel comico e nel brillante, (come Sordi, la Gray, Manfredi, la Valeri), è evidente; ma la "silenziosa”, la "seria”, la "timida” per eccellenza, l’ha accettato molto volentieri, « E’ un film che va preso con spirito », ha detto a una persona che le chiedeva i motivi della sua accettazione. E questa persona è rimasta di stucco: era la prima volta che sentiva la parola "spirito" sulla bocca di Silvana Mangano.

1960 10 22 Tempo Silvana Mangano f4VITTORIO GASSMAN e Silvana Mangano durante una pausa nella lavorazione di "Crimen", diretto da Mario Camerini. Con loro, prendono parte al film, Alberto Sordi, Dorian Gray, Anna Maria Ferrero, Nino Manfredi e Franca Valeri. Il film vuole essere una satira del "giallo".

Effettivamente essa non faceva parte del suo vocabolario, e se oggi vi è entrata, ciò significa che ratteggiamento di Silvana verso il suo lavoro (e anche verso la vita), è un po’ cambiato. Anni fa, non avrebbe mai accettato di fare una cosa solo "per spirito”; o l’avrebbe fatta per intima e profonda convinzione, o, nel caso negativo, avrebbe manifestato chiaramente il suo disappunto. Oggi è capace di prendere una via di mezzo: vuol dire che è più sicura di sè, che ha più fiducia nel suo mestiere. Del resto, Crimen non è forse il primo film che essa interpreta come attrice libera, indipendente? Scaduto il contratto che la legava col marito, Dino De Laurentiis, Silvana oggi non è più una stipendiata ma un’attrice che può dire di sì o di no, che può discutere le modalità dei suoi contratti, che naturalmente pretende un compenso adeguato al proprio valore commerciale. E’ diventata, insomma, una libera professionista; e per lei che ha sempre tenuto all’indipendenza, questo mutamento di stato sociale riveste ima importanza non soltanto formale. Quell’amico che, giorni fa, le domandava: c Ma cosa te ne fai dei soldi che guadagni? », aveva capito poco del suo carattere. Silvana infatti l’ha guardato stupefatta e gli ha detto: « Se tu sapessi a quante cose devo pensare... ». Magari, a parte la beneficenza, si tratta di cose che riguardano il ménage famigliare: l'arredamento della casa, l'ampiamento della nursery, un viaggio all'estero, l’acquisto di un’automobile, di un vestito; ma Silvana, come molte donne di oggi, vuole avere il piacere di pensarci lei, e di poter prendere, quando lo desidera, ima decisione da sola.

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E' LA PRIMA VOLTA che la Mangano (qui in tre atteggiamenti del suo nuovo personaggio) affronta l’esperienza di un film decisamente brillante. Fino ad oggi l’attrice aveva infatti interpretato invariabilmente personaggi drammatici, o patetici, o comunque seri. Chi ha conosciuto le angolosità che sino a non molto tempo fa erano una sua caratteristica, la trova mutata.

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La dialettica del rapporto matrimoniale Mangano-De Laurentiis è abbastanza complessa. Al carattere napoletano e dinamico di lui, pronto a gesticolare, a urlare, a battere i pugni sul tavolo per affermare una sua idea, fa riscontro la riservatezza e l’autocontrollo di lei. Al modo di vivere tutto estroverso, talvolta contraddittorio, di Dino, si contrappone il gusto della solitudine, il piacere dell’obiettività di Silvana. E poi ci sono i figli, e il diverso atteggiamento nei loro confronti. Ma appunto per questi motivi, si tratta di un rapporto vivo, che ogni nuovo elemento tende a rendere più complesso e più vivo. Il giorno in cui Silvana è diventata ima "libera professionista", acquistando una maggiore indipendenza nei confronti del marito, quel giorno l’attrice ha deciso che era «venuto il momento di avere un altro bambino ».

I primi mesi della nuova maternità della Mangano sono stati pieni di disturbi. Non è la prima volta che le capita; ma essa non se ne preoccupa mai, in anticipo. Questa volta è molto contenta, perchè desiderava un altro figlio per dare una compagnia a Federico (il figlio più viziato da Dino De Laurentiis). Il figlio nascerà fra 5-6 mesi.

A D., «Tempo», anno XXII, n.43, 22 ottobre 1960 - Fotografie di Chiara Samugheo


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A D., «Tempo», anno XXII, n.43, 22 ottobre 1960 - Fotografie di Chiara Samugheo