I sorrisi di Claudia hanno illuso Tognazzi

Roma, luglio
Giorni fa, dopo aver pranzato insieme a Claudia Cardinale (sua partner nel film Le cocu magnifique), con la di lei sorella nonché segretaria Bianche, col proprio segretario e col press-agent del film, Ugo Tognazzi si è rimboccato le maniche, e, «adesso — ha annunciato, — facciamo un bel gioco». Si è fatto portare carta e penna, ha distribuito a tutti dei foglietti bianchi, in cima ad uno ha disegnato una "Esse'', e alcune figure geometriche: un triangolo, un quadrato e un cerchio. «Ecco — ha spiegato, — con queste figure ognuno di voi comporrà, unendole insieme, un disegno. Io poi li esaminerò e vi dirò il vostro carattere». Alla proposta di Ugo. tutti hanno battuto le mani, compresa Claudia, la quale in compagnia di Tognazzi si trova molto bene.
E’ sempre cosi allegro, sempre con la voglia di ridere, scherzare, «Con lui — dice — non sembra di lavorare, sembra di stare sulla spiaggia». Ma, al momento di eseguire il disegno che, secondo l'avvertimento di Ugo, avrebbe rivelato il suo carattere, l'attrice ha avuto un attimo d'esitazione. Il timore di tradire qualcuno dei segreti della sua vita privata, «che è l'unica cosa che sia rimasta mia...», ha fermato a mezz’aria la penna della più cordiale (quest'anno le hanno dato addirittura due premi per la cordialità: il "premio arancio” in Francia, e il "premio frittella" a Karlowy Vary) e al tempo stesso della più chiusa e riservata delle nostre attrici. Tognazzi si è accorto della sua esitazione ed è intervenuto per darle una piccola spinta.
«Dai, Claudia, coraggio, tanto si tratta di un gioco». e la sua insistenza ha subito raggiunto l'eletto desiderato. Ma se avesse potuto prevedere ciò che poco dopo avrebbe "letto" nel disegno-test della sua deliziosa partner, forse non avrebbe insistito. Ugo è un bambinone, e anche se fa finta di essere scafato, in fondo gli piace illudersi. Via via che interpretava i triangoli e i cerchi di Claudia, egli si rendeva conto invece che purtroppo, malgrado la grande "camaraderie" instauratasi tra lui e la Cardinale durante la lavorazione del film, tutte le illusioni che egli si era fatto sul conto di Claudia (e cioè, in parole povere. la sua speranza di aprire una piccola breccia nel cuore della sua partner) erano più campate in aria di quanto non avesse pensato.
Anzi, erano del tutto campate in aria. Occorre dire, a sua discolpa, che esse sono state favorite questa volta dai preliminari del film, sveltisi con un andamento che aveva qualcosa di piacevolmente allusivo. Tratto dalla commedia di Crommelynck. Le cocu magnifique è un film di coproduzione italo-francese. Stabilito che gli italiani "portavano” Tognazzi. toccava ai francesi suggerire il nome della sua partner. Le trattative andavano però per le lunghe, sicché un giorno Ugo (intervistato dalla TV) fece tra le più desiderabili, il nome della Cardinale. Nell’occasione aggiunse delle parole cosi lusinghiere nei confronti dell'attrice che essa gli inviò, qualche giorno dopo, un biglietto. Poche parole gentili di ringraziamento.

L'eterno innamorato
Ma furono più che sufficienti perchè Ugo, suscettibilissimo alla calligrafia femminile, montasse sul cavallo di Orlando. Combinatosi rapidamente il film, il giorno in cui Claudia cominciò a girare le arrivò dall’America uno splendido mazzo di rose rosse, con un biglietto, nel quale Ugo si , scusava per la sua «giustificata ma deplorevole assenza». Era il primo segno di quella corte tambureggiante, dichiarata, pubblica che l'attore, nel modo scherzoso che gli è proprio. un po' approfittando della libertà concessagli dal suo "personaggio" di eterno innamorato e un po’ giocando sulla pubblicità del film (nel quale fa la parte del marito morbosamente geloso), le rivolge dieci ore su ventiquattro.
Ogni pretesto è buono: Claudia sta sfogliando un giornale e dice: c Ah, che bella ragazza!...». E Ugo: «Allora sei tu...». C'è un tale che gira sul set con dei dischi in mano, Ugo lo ferma, gli leva i dischi e con i titoli improvvisa li per lì una buffa dichiarazione d’amore; arriva un giornalista, e Ugo si sbraccia a fare tali appassionati elogi di Claudia che qualsiasi donna ne arrossirebbe. La Cardinale è arrossita il primo giorno, poi si è abituata. ora ne sorride; ed è evidente che se si fosse trattato d’un altro tipo, le cose non sarebbero arrivate a tanto, invece siccome si tratta di Tognazzi. e tutti sanno come si comporta Tognazzi... E’ evidente però che. nonostante tutto. non le dispiace affatto sentirsi corteggiata, desiderata. In fin dei conti, almeno in questa forma, è la prima volta che vive una esperienza del genere.
Lasciamo stare la sua vita privata, ma sono sette anni che lavora nel cinema e mai una volta che si sia parlato non dico d’un suo flirt ma che uno dei suoi partners sia rimasto touché dalla sua avvenenza. La colpa era spesso dei partners. il merito sempre di Claudia. Cordialissima ma riservata. mai sola, l’attrice scoraggiava in partenza qualsiasi avance. Raramente d’altronde, i film da lei interpretati contenevano quelle "scene d’amore”, che la imbarazzano tanto per il clima che si crea sul set, e che sono il cavallo di Troia delle improvvise simpatie tra attori. Neppure in questo ci sono, ma Tognazzi buttando la cosa in scherzo e dichiarando in pubblico la sua infatuazione. è riuscito a superare le tradizionali barriere della Cardinale. e ciò ha avuto un certo effetto.

L’attrice infatti appare più sciolta, meno inibita; rilascia dichiarazioni sul suo partner («Non si può dire bello, però ha fascino; d’altronde io non ho mai apprezzato la sola bellezza in un uomo...»). che levate dal contesto pubblicitario potrebbero anche sembrare impegnative; chinando il capo i press-agent del film dicono che «Ugo l’ha sgelata». che ciò si sentirà anche sullo schermo, «perchè quando si stringono. si capisce che si stringono veramente...», e così via. E’ stato in questo clima di euforia (cementato anche dal viaggio a S. Vincent, dove i due attori si sono recati a ritirare le rispettive "Grolle d’oro”) che Tognazzi ha cominciato sia pure per scherzo a scaldarsi, convinto come va dicendo che al di là delle apparenze esiste un’altra Cardinale.
Una Cardinale che nessuno conosce e s’immagina, e che presto, ora che ha cominciato a sciogliersi (e vuol dire: «Ora che ho cominciato a scioglierla»), verrà alla luce del sole. Non mettiamo in dubbio le qualità pigmalioniche di Tognazzi, ma la verità è che non esiste soltanto un'altra Cardinale, ne esistono tante altre. Sullo schermo come nella vita una delle qualità di Claudia è infatti di adattarsi a tutti gli ambienti, persone, situazioni, personaggi; per cui se sta con Visconti sa prendere il "colore” di Visconti, con Fellini di Fellini; e ora che sta con Tognazzi. ha preso il colore euforico di Ugo. Non c’è dubbio che ciò recherà vantaggio al film, ma è anche certo che questo "camaleontismo" ha nella vita i suoi invalicabili limiti.
Quei limiti che Tognazzi ha cominciato ad intuire interpretando il disegno di Claudia (c Prima di fare un nuovo passo, analizza tre volte il precedente... La fantasia, per lei. è sogno... L'istinto amoroso è condizionato dalle ambizioni... il senso della famiglia è più forte di tutto il resto...»), e che la stessa attrice definisce con nettezza quando dice: «A me non piacciono i piccoli flirt. E’ facile cadervi, nel nostro lavoro. ma io credo che si debba reagire...». Frase che può anche sembrare di comodo, e che invece è serissima, esprime tutto il carattere, forte e impregnato di senso del dovere. della Cardinale. E’ un tipo scabro, forastico, suscettibile questa ragazza che la gente s’immagina docile, arrendevole. e che d’altronde è anche dolce e cordiale.
Da bambina, se in casa c’erano visite, correva a nascondersi, si chiudeva in camera. Al liceo, non andava mai alle feste in casa di amici. Le manifestazioni esteriori di cortesia l'hanno sempre irritata: ai suoi compagni di scuola non ha mai detto la sua data di nascita. per non dover subire la cerimonia degli: «Auguri, auguri!...». Oggi, se deve ballare in pubblico prova ancora un senso di disagio. Timida e chiusa, si è sempre tenuta tutta per sé. mai avuto un’amica, un confidente, mai parlato dei suoi problemi con nessuno, tanto meno con i fratelli, non parliamo dei genitori. «E credo — dice — che un giorno non ne parlerò neppure a mio marito...».
Non c’è dubbio che essa ha ripreso molto dal padre. Un tipo lungo a decidersi, ma che poi tira diritto. Con un senso del dovere fortissimo, tanto è vero che. quand'era a Tunisi ha preferito rinunciare a metà del suo stipendio piuttosto che rinunciare alla sua cittadinanza italiana. Chiuso e impenetrabile, come la figlia che, del resto, quando era ancora una semplice maestrina italiana di Tunisi, non rivelò mai il desiderio di uscire dallo schema di una solida famiglia di piccola borghesia ordinata e tranquilla. Per lei andava bene così.
Quando Claudia fu catturata dal cinema, tutti sanno le sue resistenze, indecisioni; ma poi, una volta deciso, si è visto come ha tirato dritto. Quanto al resto, non c’è dubbio che il cinema l’ha aiutata a diventare meno "selvatica”, ma solo in superficie e solo attraverso il lavoro. Escluso fin dall’inizio di potersi "aprire" nella direzione che oggi sembra suggerirle Tognazzi, Claudia è rimasta nel suo intimo qual era e ha continuato come da bambina a nascondersi, ma su un piano giù alto, attraverso la varietà dei personaggi.
Claudia Cardinale si abbronza proteggendosi con un originale foulard-occhiali durante una pausa di lavorazione del "Cocu magnifique". di Antonio Pietrangeli che sta interpretando al fianco di Ugo Tognazzi. La Cardinale, che ha vinto recentemente la "Grolla d’oro” di Saint Vincent e si è vista assegnare la ”Victoire” del cinema francese, girerà fra poco a Volterra un altro film diretto da Luchino Visconti.
Una famiglia unita
Così si spiega il suo gusto per il travestimento, la sua capacità di trasformarsi in tante donne diverse, il non voler mai fare se stessa. Oggi sta interpretando un ruolo brillante, ma già pensa al prossimo, che sarà tutto diverso, drammatico, freudiano: un'Elettra moderna, diretta da Visconti. E’ dunque meno semplice di quanto Moravia non creda, questa Claudia Cardinale. Con ogni film risolve in parte i suoi problemi: non è la felicità, ma poi c’è il successo, ci sono gli applausi del pubblico, i premi, e c’è soprattutto la famiglia. Tempo fa sembrava che Claudia volesse lasciarla: «Voglio farmi una casa, per me sola». diceva. Ora la casa se la sta facendo, ma hanno già deciso che ci andranno a stare tutti. Perchè separarsi? Sono cosi legati. E ciò corrisponde al quadrato. che nel disegno di Claudia circondava tutto il resto.
Stelio Martini, «Tempo», anno XXVI, n.32, 8 agosto 1964 - Fotografie di Chiara Samugheo
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| Stelio Martini, «Tempo», anno XXVI, n.32, 8 agosto 1964 - Fotografie di Chiara Samugheo |
