Missione segreta di Sofia Loren a Nizza
L’incontro dell’attrice con i dirigenti europei di una grande Casa cinematografica americana, su territorio neutrale, ha perfezionato un programma di lavoro che nessuna attrice può vantare oggi e che la porterà prima in Africa e poi a Hollywood.
Nizza, novembre
La settimana scorsa, l’attrice Sofia Loren ha incontrato a Nizza i dirigenti europei della Casa americana "Columbia”. I colloqui sono durati due giorni, su un argomento che potrebbe definirsi di ordinaria amministrazione: la definizione degli accordi contrattuali in virtù dei quali Sofia si recherà a Hollywood alla fine dell’inverno per la sua prima esperienza cinematografica americana. Senonchè alami particolari dell’incontro hanno stimolato la curiosità dei cronisti della Costa Azzurra e sollevata una cert’aria di mistero. Anzitutto, i cronisti si sono domandati che bisogno ci fosse di convocare a Nizza, come su territorio neutrale, i dirigenti J delle sedi di Londra, Parigi e j Roma della "Columbia”: sarebbe stato più comodo per tutti, e più consueto, scegliere addirittura Roma. In secondo luogo, li ha insospettiti la reticenza degli interessati a dichiarare alla stampa titolo, soggetto e autori del film.
Nella realtà non vi è alcun mistero. Questi colloqui di Nizza hanno perfezionato un programma di spettacolare vastità, perchè Sofìa andrà a Hollywood in aprile a interpretare Desiderio sotto gli olmi, dal dramma di O’Neill, e il film sarà diretto da Daniel Mann (il regista di Marty) e interpretato da Spencer Tracy e Marion Brando. Prima tuttavia, terminate a Roma le riprese di Il ragazzo sul delfino. Sofia si recherà in Africa a interpretare il film Timboctou, con John Wayne, diretto da Hathaway. Se si considera che nel ’56 la Loren ha già lavorato per gli americani con i registi Kramer e Negulesco, con gli attori Cary Grant, Frank Sinatra, Clifton Webb e Alan Ladd, ci si domanda quale attrice in questo momento, possa vantare un’attività di pari importanza. Fino al termine del ’57 non riavremo dunque Sofia Loren in Italia; ma già l’attende per quella data un film di Fellini.
V. B., «Tempo», anno XVIII, n.50, 13 dicembre 1956
V. B., «Tempo», anno XVIII, n.50, 13 dicembre 1956 |