Questa è la Sofia americana

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Alla viglila dalla sua partenza per l’Europa, Sofia Loren ha ricevuto l’Inviato di “Tempo” nella sua villa di Hollywood, concedendogli una intervista durata tre giorni: ecco la viva Immagine dell’attrice napoletana nel euo lavoro e nella sua vita americana, quale scaturisce dalle sue stesse dichiarazioni

Hollywood, luglio

Sofia Loren, vestita d’una gonna di tela e d’una camicetta di cotone, i capelli in disordine, i piedi nudi ed il viso senza traccia di trucco, seduta a capo dell’immensa tavola di quercia, esclamò: «Sì, sono la diva più pagata del mondo!». La diva più pagata del mondo stava mangiando gli spaghetti riscaldati, che essa stessa aveva cucinato il giorno prima, senza degnare nemmeno d’uno sguardo il "soufflé” e i "tournedos à la Rossini” che i due cuochi di casa avevano preparato con cura attenta e con arte espertissima. «Mi ammirano tutti», proseguì Sofia Loren, «ma non mi monto la testa».

Mi guardò e poi, con serietà troppo assoluta per essere vera aggiunse: «Non dimentichi di parlare della piscina... è vuota perchè tanto non mi serve, ma vuota o piena ho la piscina più lussuosa di Hollywood. E’ il mio mare nostrum personale».

Ragazzina, donna fatale, clown, attrice, animale prezioso e capriccioso: la Loren sa essere tutto questo successivamente nello spazio di pochi minuti. Prima che andassi a trovarla, un fotografo "specializzato in dive del cinema” mi aveva detto: «Con lei non si è mai sicuri di fissare sulla lastra una stessa espressione più di una volta». In realtà essa non è mai, non può essere mai, due volte lo stesso personaggio.

1957 07 18 Tempo Sofia Loren f1Spettinata, senza trucco, allegrissima, Sofia Loren mangia maccheroni riscaldati nella casa che ha affittato a Hollywood. E’ uno dei suoi ultimi pasti in California: questa è la ragione del suo buon umore. Poco dopo aver congedato rinviato di "Tempo” che le è stato accanto tre giorni, Sofia è partita per l’Europa scegliendo la "rotta polare” che congiunge Los Angeles a Copenaghen, forse per arrivare prima a respirare aria di casa.

1957 07 18 Tempo Sofia Loren f2Sofia Loren nel momento più acceso d'una discussione: gli americani sono stupiti e incantati dalla sua vivacità, tutta napoletana, di gestire. Queste foto sono state scattate al termine di una dura giornata di lavoro. Sofia, più che la fatica, ha risentito molto del caldo negli ultimi venti giorni: è dimagrita di quattro chili. Ha smesso totalmente di fumare, non beve alcun liquore forte (diversamente da quasi tutti gli attori e le attrici americani), fa grande uso di aranciate.

Ora son qui, da lei, mentre sta mangiando i suoi spaghetti riscaldati. Ad un certo momento chiede dello champagne, ma, prima di berlo, versa nella coppa anche del succo di arancia che prende da una bottiglia tirata fuori da sotto la tavola, come tengono i fiaschi di vino i giocatori di scopone nelle osterie italiane.

«Hollywood mi ha accolta, ma poi vedranno i miei film e magari diranno, che non sono all’altezza della mia fama». Con questa frase scherzosa Sofia Loren stessa spiega la sua situazione: ecco una stella straniera arrivata nella capitale del cinema preceduta da una campagna pubblicitaria eccezionale, ma di cui pochi, pochissimi hanno visto un film. Eppure il prestigio di questa giovane italiana è tale che la aspirante numero uno al posto della Monroe, la "fatale” ed esibizionista Jayne Mansfield, andò al primo cocktail in onore della Loren perchè l’andarvi costituiva una buona pubblicità.

«Se volessimo calcolare in moneta sonante il valore di una attrice», mi ha detto il produttore Kramer, «dovremmo valutare la Loren, oggi come oggi, almeno cinquanta milioni di dollari, tanti quanti ne ha resi Via col vento». Poi, dopo un attimo di riflessione, ha aggiunto: «Peccato che Sofia non esistesse già come attrice vent’anni fa... sarebbe stata una ammirevole e sensuale Scarlett O'Hara».

1957 07 18 Tempo Sofia Loren f3Nella cucina della villa. Sofia si prepara ad apparecchiare la tavola: «Speriamo che il padrone di casa non abbia contato i piatti», dice al nostro inviato, «ne rompo sempre qualcuno». Notate che sta a piedi scalzi, il che scandalizza moltissimo la formalistica "alta società” di Hollywood. Dietro di lei sono la parrucchiera, la segretaria, la sorella Maria.

Ciò che mi ha detto Kramef spiega perchè attualmente attorno a Sofia Loren si sta svolgendo un’ accanita battaglia. Tutte le Case, infatti, vorrebbero ottenere in esclusiva assoluta le sue prestazioni per impedire alle Case concorrenti di poterla utilizzare. La Para-mount, per la quale l’attrice ha appena finito di lavorare, ha creato attorno a lei un sipario di ferro onde impedire che essa sia avvicinata da persone diverse da quelle che la Casa desidera che essa avvicini.

Le altre Case e gli altri produttori, dal canto loro, cercano di sfruttare direttamente o indirettamente l’interesse che Sofia Loren ha suscitato in America e non passa giorno, per esempio, che qualcuno non gridi ai quattro venti éhe farà un film con la Loren e che la firma del contratto non è che questione di giorni.

Di tutto questo Sofia se ne infischia. Me lo dice essa stessa : «Voglio guadagnare tutto il denaro possibile, punto e basta. Per me Hollywood, Italia o Francia, tutto serve allo stesso scopo: aiutare la povera Sofia Loren che deve farsi strada da sola, per sè e per la sua famiglia. Gli americani parlano spesso di self made man, ebbene io sono la self made Sofia».

Però non tutti a Hollywood hanno fatto buon viso al subitaneo successo di simpatia che ha accolto la diva, che qui è chiamata 'Toro di Napoli”. Molti settimanali scandalistici, il cui successo improvviso è uno dei fenomeni dell’America di oggigiorno, hanno pubblicato articoli "realistici” sul passato di Sofia Loren, illustrati dà fotografie in cui l’attrice è ritratta in abiti molto succinti.

1957 07 18 Tempo Sofia Loren f4Sotto una doccia improvvisata in giardino, Sofia, attirata dall’acqua, non ha esitato a sacrificare l’abito: «E’ il mio ultimo modello», ha detto ridendo. Ora che ha lasciato Hollywood per la breve vacanza europea, Sofia non sa se al ritorno rioccuperà questa villa che le ha affittato il regista King Widor. L’abitudine di acquistare o affittare case ammobiliate è diffusissima a Los Angeles, dove ogni "divo” abita là dove sono vissuti almeno cinque o sei grandi nomi del cinema. La Loren disponeva di quattro cameriere, due giardinieri, un autista.

Che dice Sofia di questo?

«Sono ormai abituata a queste cose; non sono altro che la ripetizione di ciò che è avvenuto in Europa, èd io me lo aspettavo. Sono anni ormai che devo battermi contro un certo giornalismo scandalistico, artefatto o truccato».

Particolarmente irritanti sono le notizie, largamente diffuse, circa la vita di Sofia nei bassifondi di Napoli dove, lacera, scalza e affamata, avrebbe avuto per quasi esclusivo nutrimento la cioccolata e i viveri regalatile dai militari delle truppe alleate di occupazione.

«Continuo a smentire queste notizie, ma ogni volta che mi trovo a chiacchierare con un americano, prima o poi la conversazione cade su questo argomento e mi capita di accorgermi che il mio interlocutore rimane deluso quando smentisco la cosa: sembra proprio che gli americani preferirebbero una Loren cresciuta nei quartieri malfamati. Mi affanno a spiegare che la mia infanzia è passata attraverso la guerra, come quella di tutti gli italiani della mia età; che eravamo poveri come tanti altri, senza però aver sofferto la fame. Come posso convincere gli americani che io non dovevo mendicare il pane, che non scappavo davanti alla polizia e non vivevo affatto come gli ”scuscià” dei film neorealisti?».

Le smentite categoriche di Sofia dispiacciono anche agli uffici di pubblicità che avevano già preparato l’improbabile slogan "Sofia Loren: la gatta selvatica del ghetto napoletano”. Per fortuna Hollywood ha trovato decine di soprannomi adatti all’attrice italiana: si paria di lei come della "principessa latina”, ”la fiamma continentale”, ’Tatomica italiana” oppure ”the fair Sofia”, la "bella Sofia”. Per conto mio preferisco il soprannome che viene mormorato all’insaputa di lei per il timore che lo consideri poco rispettoso: ”Meat-ball Sofia”, ovvero "Sofia polpettina di carne”.

(In America, e non sono mai riuscito a capirne il perchè, si mangiano gli spaghetti con le polpette di carne: gli americani sono fermamente convinti che si tratti di un piatto tipicamente italiano).

1957 07 18 Tempo Sofia Loren f5Una franca risata di Sofia, rultimo giorno di lavorazione del film "Desiderio sotto gli olmi”. Alla sua destra, in camicia bianca, è lo sceneggiatore Don Hartman, alla sua sinistra il regista Delbert Mann. Si è saputo in questi giorni che la Loren ha una sua propria Casa di produzione, con sede legale in Svizzera. A Mendrisio, nel Canton Ticino, l’attrice ha una villa.

Sofia Loren, a quanto sembra, è intenzionata a fermarsi a Hollywood anche se ufficialmente non lo dice. «Vedremo, intanto farò gli otto film previsti, cioè avrò lavoro per due anni e nel frattempo prenderò una decisione che non riguarda solo me. Voglio che tutta la mia famiglia venga a vivere qui, ma purtroppo a questo mio desiderio si frappongono molte difficoltà, fra l’altro quelle relative ai visti consolari. Io stessa sarò obbligata a tornare in Europa ogni sei mesi perchè il mio permesso di immigrazione non mi consente una più lunga permanenza negli Stati Uniti. Anche per questo motivo non ho comprato una casa».

Sofia si è infatti limitata a prendere in affitto una delle più eleganti ville di Los Angeles, quella del regista Vidor, attualmente in Italia. Si tratta di un edificio costato 150.000 dollari, per il quale l’attrice paga 2000 dollari al mese; una grossa cifra certo, ma una bagatella per chi, come lei, guadagna 5000 dollari al giorno, dai quali vanno però detratte le fortissime tasse americane.

«Sono l’attrice meglio pagata» ripete continuamente la Loren con quella consapevolezza di cui si compiacciono tutti coloro che conoscono il valore del denaro per aver do-
vuto badare ai centesimi prima di arrivare all’agiatezza. Proprio per non spendere molto avrebbe preferito abitare in una piccola stanza di albergo, ma, «noblesse oblige», le hanno ricordato, facendole presente che è necessario che si sappia che vive nel lusso.

«Venga a vedere il mio letto, venga... guardi: è certo il più grande del mondo, guardi: c’è anche l’apparecchio televisivo. Quando sono a letto mi diverto a guardare i programmi, ma sono soprattutto gli annunci pubblicitari che mi divertono: sono così buffi...».

Sofia Loren ha già imparato ad amare l’America, su ciò non c’è dubbio, ma dell’America essa ama il lusso, la grandezza e gli agi perchè queste cose sono al suo servizio: «Non ho visto molto in realtà. Vado da casa al lavoro e passo i weekend nel deserto a Palm Springs. Faccio gite lungo la costa, ma preferisco quella del Tirreno. L’altro giorno sono andata a far compere, ma la mia presenza ha suscitato un pandemonio, la polizia è dovuta venire a salvarmi...».

Nel corso della settimana, come per tutti gli attori presi negli ingranaggi di quella macchina industriale che è il cinema americano, la sua vita è terribilmente monotona. Esce di casa tutte le mattine alle cinque con la truccatrice personale che si è portata dall’Italia, spesso anche con la sorella, e va agli studios dove lavora quasi senza pause, saltando la colazione perchè "vuoi dimagrire” (poi nel pomeriggio ha un tale appetito che
bisogna portarle in tutta fretta un grosso sandwich). Torna a casa alle cinque del pomeriggio e, dopo un breve riposo, scende in cucina a farsi da mangiare come piace a lei. Poi, se non ha degli ospiti va a "letto con le galline”. Passa i giorni di fine settimana nella villa che ha preso in affitto a Palm Springs, che è diventata da qualche anno il "buen retiro” di tutte le stelle.

Quanto alla sua vita sentimentale, i pettegolezzi sono tanti. Molto francamente Sofia mi dice: cHo amato una sola volta nella mia vita e amo ancora. Non voglio dirle niente di più...». Poi, perchè sto aspettando che concluda la frase, prosegue: «La mia ambizione è di essere una buona attrice, ma anche una buona moglie: un film e un bambino all’anno...».

Questa ragazza assunta in breve volgere di anni all’apice, della gloria cinematografica, questa napoletana tenace come una nordica, morbida e flessuosa come un’orientale, è assolutamente sconcertante. Mentre vi riceve vestita di un abito di gran lusso, vi inviterà magari subito dopo a mangiare con lei pane e formaggio, riapparendovi davanti con il vassoio fra le mani, con la faccia ripulita dal trucco e vestita di una vecchia gonna e una ancor più vecchia blusa.

Per la sua piccola famiglia ella è come il buon sultano. La sua corte è composta dalla sorella, dalla segretaria, ("l'occhio di Ponti”, lo chiamano qui con affettuosa malignità, alludendo al controllo che il produttore italiano seguita ad esercitare sull’attrice italiana: egli avrebbe, dicono appunto, collocato qui questa segretaria, con l'incarico di sorvegliare discretamente le cose), dalla truccatrice e dal giovane fratello di Silvana Mangano, ospite assiduo, il cui flirt con la sorella di Sofia non è più un segreto.

Della sorellina, Sofia si prende spesso amorevolmente gioco: così quando ho chiesto alla giovane Scicolone se è vero, come si dice in giro, che aspira a diventare una cantante lirica, fu Sofia che mi rispose ridendo: «All’ "opera dei pupi”, forse...».

1957 07 18 Tempo Sofia Loren f6Le due sorelle Scicolone si avviano al lavoro, negli studi della "Paramount”. Maria era sempre seguito la sorella, a Hollywood; tranne, naturalmente, quando in una clinica di Los Angeles le è stata fatta una operazione estetica al naso.

1957 07 18 Tempo Sofia Loren f7Ecco come nasce la prima foto pubblicitaria che Sofia abbia fatto negli U.S.A. (è per una ditta di saponi). Il fotografo è all’altezza del suo importante soggetto: è il famoso Dick Aveydon, pagato 1500 dollari l’ora.

Benché si vogliano molto bene, le due sorelle si "beccano” continuamente. E’ soprattutto Sofia che non perde occasione di tiranneggiare la sorellina, per la quale però ha assunto il miglior maestro di canto della California e ha pagato molte migliaia di dollari perchè potesse farsi "fabbricare” un naso più estetico.

A tavola in mia presenza le sorelle non hanno parlato quasi d’altro che di diete dimagranti. Questo ”fa molto americano” perchè in quasi tutte le case americane è l’argomento del giorno.

E’ difficile poter parlare di cose serie con Sofa Loren per più di dieci minuti, perchè diventa subito irrequieta, comincia a scherzare, oppure domanda a bruciapelo, per esempio: c Sua moglie ha la vita sottile come la mia?...». Poi magari si alza, se ne va in camera da letto e per un paio di ore non le si può parlare che per mezzo di un’intermediaria. E' capitato a me, ma la sorella mi ha spiegato che capita anche ad altri.

Poi è riapparsa candida e fresca per dirmi: «Ma perchè se ne sta qui? Venga ad aiutarmi a scegliere un vestito da mettere stasera!...». Ho visto così il suo guardaroba traboccante di abiti, le sue trenta-quattro paia di scarpe e Dio sa quante paia ai calze.

La cosa che più l’irrita è la pubblicità che si è data alla sua nascita: «Perchè gli americani si interessano ai particolari più intimi? Mi rivolgono sempre domande indiscrete su mio padre e mia madre. Per fortuna ora so come cavarmela: bisogna essere aggressivi con gli americani: ne restano incantati. Mi si accusa anche di posare, di assumere espressioni non naturali a beneficio dei fotografi. Questo non è vero. Qui, come in Italia, io sono naturale, sono sempre me stessa e basta, anzi cerco di ignorare la presenza dei fotografi».

Poi cambia argomento:

«Ciò che più mi manca qui è mia madre. Le telefono quasi tutti i giorni, ma questo non mi basta... Sento spesso nostalgia di lei e del mio Paese. Ma dopo tutto sono qui per lavorare, non per divertirmi».

«Come spiega» le ho chiesto «il successo americano delle attrici europee?».

«Noi siamo più naturali» mi ha risposto.

Sofia Loren non crede affatto al declino di Hollywood. «Anzi, vedo che qui l’industria cinematografica lavora, prospera, paga alti salari, si muove, si dà da fare... non immaginavo che Hollywood fosse così».

«E la televisione?».

«Se mi pagassero di più del cinema, farei anche la televisione».

«E Broadway?».

«Sarebbe una pazzia debuttare in teatro a Nuova York... non voglio mica coprirmi di ridicolo!...».

«E’ mai stata gelosa delle sue colleghe?».

«Non so nemmeno cosa sia la gelosia professionale. Mi considero amica di tutti, negli studi. Gli operai hanno dichiarato perfino che sono la più amabile delle stars. Sono del parere che a questo mondo c’è posto per tutti».

Contrariamente a quanto molti hanno affermato, Sofia mi ha dichiarato di non aver notato una disciplina particolare nell’industria cinematografica americana, ma naturalmente la sua impressione può dipendere dal fatto che nessuno certo oserebbe usare nei suoi confronti eccessivo rigore. Alla Paramount però mi hanno detto che la Loren è molto coscienziosa ed estremamente puntuale, che non si lamenta mai di nulla e ripete per decine di volte la stessa scena con la stessa buona volontà della prima volta e con lo stesso sorriso.

E’ entusiasta dei metodi del cinema americano, «Qui tutto è previsto, organizzato, preparato. Si sa esattamente ciò che si deve fare, quando e dove lo si deve fare. La preparazione di una scena è stata curata magari tre mesi prima, prevedendone tutte le possibili variazioni e curando tutti i dettagli. In Europa invece si improvvisa sempre, anche quando i film sono girati da Case americane».

E’ invece tutt’altro che entusiasta del costo della vita ad Hollywood: «Per evitare di perderci il 6onno, non traduco mal in lire i prezzi in dollari... e sapesse come mi pelano quelli delle tasse... sono l’attrice più tassata del mondo...».

Sia perchè non ne ha il tempo, sia perchè l’incidente Mansfield l’ha resa cauta, Sofia Lo-ren non fa vita di società, e si limita ad andare ai ricevimenti ufficiali. In cambio la sua casa-è sempre aperta agli amici intimi, soprattutto a quelli italiani. E’ stata poche volte in locali notturni e sempre con il suo regista ed i suoi compagni di lavoro, per necessità pubblicitarie.

«Ma se ne avessi il tempo» mi dice «vorrei andare a ballare in un locale con una buona orchestra ritmica...».

1957 07 18 Tempo Sofia Loren f8La villa in cui Sofia ha abitato a Hollywood e che ha ora lasciato, è situata in Kirkwood Avenue, nella parte alta della zona attraversata da Sunset Boulevard. E’ vicinissima al mare. La auto che vedete è la Cadillac messa a disposizione dalla Paramount. Sofia non ha comprato un’auto: «Posso avere questa quando voglio» ha detto, «e poi, oltre tutto, non so guidare».

Il suo compagno favorito nel mondo del cinema è Frank Sinatra. Ma ho sentito dire che è Marion Brando quello che ha per lei la più grande ammirazione, che dimostra mandandole sempre meravigliosi mazzi di fiori.

«Il mio futuro dipende soprattutto dal successo del film, che è un po’ come la mia quarantena hollywoodiana. Desiderio sotto gli olmi, questo è il titolo del film, ha tutti i numeri per ottenere un grande successo. Il ragazzo sul delfino non mi piace molto, mentre spero in un grande successo di Orgoglio e passione e di Legend of the lost. Girerò poi di sicuro Stella con William Holden; tutto il resto è ancora allo stato di nebuloso progetto. Tra qualche giorno tornerò in Italia e poi quando rientrerò ad Hollywood vedrò di organizzare più all'americana la mia vita».

Avevo già aperto la portiera della mia auto, dopo essermi accomiatato, quando Sofia Loren mi raggiunse per dirmi: «Lei è stato il primo, qui in America, che non mi abbia chiesto le misure del mio corpo. E’ una domanda che i giornalisti americani mi fanno sempre, tanto che ho imparato a rispondere automaticamente ”38-24-37” in pollici anglosassoni e non in centimetri. Quando sono arrivata qui, ero ossessionata dalla paura di ingrassare. Adesso invece ho paura che il caldo della California mi sciolga...».

Di tutte le donne che ho conosciuto ad Hollywood, Sofia Loren è non soltanto la più bella (alcuni la scambiano per una indiana messicana) ma anche la più sorprendente, la più ingannevole. Ed è stata la sola che dopo aver chiacchierato con me per ore intere per tre giorni filati mi ha lasciato promettendo di telefonarmi l’indomani e non si è più fatta viva per tre settimane.

La sua grande ambizione segreta è quella di interpretare il ruolo di Cleopatra in un grandissimo film e poi tutta la gamma di Shakespeare: Romeo e Giulietta, La bisbetica domata, eccetera eccetera.

E’ una donna straordinaria, ho già detto, ma credo che la migliore definizione di lei l’abbia data Cary Grant che ha dichiarato: «Se vi trovate in un salone di Hollywood pieno di belle, donne, basta che entri Sofia Loren perchè tutte le altre cessano di essere belle».

Nerin E. Gun, «Tempo», anno XIX, n.29, 18 luglio 1957


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Nerin E. Gun, «Tempo», anno XIX, n.29, 18 luglio 1957