Carlo Ponti non sapeva di aver sposato la Loren

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ROMA, ottobre

Il giorno del matrimonio con Sofìa Loren, il produttore Carlo Ponti se ne stava tranquillo ed ignaro nella sua villa al n. 183 dell’Appia Antica. Benché diviso da tempo dalla moglie Giuliana Fiastri, continuava a vivere con lei sotto lo stesso tetto, sia pure ciascuno ad un piano diverso. Fra i due coniugi, che il 31 luglio scorso avevano ottenuto una sentenza ai separazione consensuale, restava il legame quotidiano dei loro due figli: Alex di sette anni e Guendalina di dieci. 

Il 19 settembre, Carlo Ponti partì in aereo per Hollywood, dove era ad attenderlo Sofia Loren. Al momento di lasciare l’Italia, un amico gli chiese notizie sulla sua situazione matrimoniale. Carlo Ponti disse di aver firmato una serie di documenti e di procure. I primi riguardavano il regolamento delle situazioni patrimoniali della moglie e dei figli, che sarebbero rimasti affidati alla signora Giuliana; le procure, viceversa, si riferivano al divorzio chiesto ed ottenuto al Messico per delega. L’amico fece osservare al produttore: «Allora, potresti senz’altro sposare Sofia. Naturalmente al Messico...». «Potrei», ammise Ponti, «ma non vedo a quale scopo. Il matrimonio messicano sarebbe assolutamente privo di valore in Italia... 

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Mentre parlava in quel modo, senza ancora saperlo, Carlo Ponti era già da due giorni il marito di Sofia Loren. Gli avvocati di Ciudad Juarez avevano lavorato celermente: che fosse tra l’altro un martedì 17, non aveva importanza. 

Prima di salire sull’aereo, Carlo Ponti aggiunse che aveva incaricato i propri legali di iniziare le pratiche presso la Sacra Rota per ottenere l’annullamento del primo matrimonio. Non accennò, invece, alla possibilità di acquistare, insieme con la Loren, la cittadinanza di un altro paese, rinunciando a quella italiana, per render pienamente valido, in attesa della sentenza rotale, il matrimonio per procura celebrato a Ciudad Juarez. 

La situazione di Sofia e Carlo Ponti è questa: sono marito e moglie al Messico; possono esser considerati tali (pur mancando una regolare trascrizione dell’atto nuziale) anche negli Stati Uniti, dove la relazione dell’attrice con un «uomo sposato» non era affatto vista di buon occhio. In Italia, viceversa, vivendo «more uxorio», si verrebbe a concretare per loro la situazione di concubinato, prevista e punita dall’articolo 560 del Codice penale. Questo reato, però, è perseguibile soltanto a querela di parte: è quindi da escludere che possa mai esser contestato a Ponti e alla Loren, in quanto, per quel che è dato sapere, la signora Giuliana Fiastri si sarebbe impegnata a non ostacolare l’unione dell’attrice con il produttore. (Si tratta di un impegno, tuttavia, che ha un valore relativo, in quanto non è previsto dalla legge). Sembra anche da escludere un eventuale procedimento per bigamia contro Carlo Ponti (questo è un reato d azione pubblica, punito con la reclusione da uno a cinque anni), in quanto la bigamia insorgerebbe solo qualora si cercasse di dare «effetti civili» in Italia al matrimonio di Ciudad Juarez. Occorrerebbe, cioè, che Ponti o la Loren ne chiedessero la trascrizione sui registri dello stato civile; cosa, questa, che entrambi si guarderanno bene dal fare. 

1957 10 06 L Europeo Ponti Loren f1Carlo Ponti con la prima moglie, Giuliana Fiastri, e i loro due figlioli, Alex e Guendalina. Nel luglio scorso i due coniugi ottennero la separazione legale.

Come ha detto Carlo Ponti al momento della sua partenza per l’America, la maggiore speranza di consolidare legalmente le nozze messicane è fondata su un favorevole esito del procedimento che si svolgerà alla Sacra Rota. Il titolo specifico d'invalidazione potrebbe esser quello dell’esclusione della fedeltà. Il produttore, cioè, attraverso eventuali documenti e prove testimoniali, dovrebbe dimostrare che, prima delle nozze, lui e Giuliana Fiastri concordarono con reciproca libertà al di fuori del matrimonio, oppure che si impegnarono a separarsi qualora uno dei due lo avesse richiesto. 

1957 10 06 L Europeo Ponti Loren f2Sofia Loren e Carlo Ponti a Roma, pochi giorni prima che l’attrice partisse per gli Stati Uniti. Ora attendono il giudizio della Sacra Rota.

Oltre che sul giudizio della Sacra Rota, un’altra speranza di sistemare legalmente la loro posizione Sofìa Loren e Carlo Ponti potrebbero fondarla sulla possibilità di rinunciare alla cittadinanza italiana, assumendo effettivamente quella di un altro paese dove sia possibile far delibare l’atto matrimoniale di Ciudad Juarez, senza rischi di natura penale. Si è molto parlato dell’eventualità che l’attrice e il produttore richiedano la cittadinanza svizzera. Sulla possibilità di regolare la loro vicenda in territorio elvetico, abbiamo sentito il parere di un esperto nella materia. l’avvocato Mario Luzzati. Egli ci ha dichiarato: «Quanto alla possibilità che gli sposi celebrino in Svizzera un nuovo matrimonio, essa è da escludere dal momento che la legge svizzera applica la legge nazionale degli sposi e quindi non potrebbe riconoscere un divorzio di un cittadino italiano in qualsiasi luogo ottenuto. Anche se la Loren e il Ponti acquistassero la cittadinanza svizzera (cosa molto difficile perché la cittadinanza viene concessa con molta cautela e occorrono, di regola, dieci anni di residenza effettiva), la loro situazione non sarebbe regolare, per la Svizzera, perché al momento del divorzio il Ponti era cittadino italiano». 

r. t., «L'Europeo», anno XIII, n.40, 6 ottobre 1957


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r. t., «L'Europeo», anno XIII, n.40, 6 ottobre 1957